Les Italiens in concerto ieri sera al Pinocchio Jazz

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 novembre 2001 19:44
Les Italiens in concerto ieri sera al Pinocchio Jazz

L’Orchestra Les Italiens, che sta lavorando da alcuni mesi al cd di esordio, è un esempio di laboratorio permanente che si esprime in equilibrio e compartecipazione totale dei componenti, oltre che del suo leader.
L’orchestra è nata nel 1998 come progetto di area prodotto da C.A.M. (Centro Attività Musicali) e Scandicci Cultura (Istituzione per i servizi culturali del comune di Scandicci). L’intento era quello di riunire una serie di musicisti che condividessero un interesse per la ricerca di linguaggi musicali nell’ambito della world music.

Il risultato raggiunto è un organico che, esprimendosi attraverso un sound di sapori etnici, jazz e pop, esegue un repertorio che alterna composizioni originali a riletture di brani. L’attuale formazione dell’orchestra comprende: Alessandro Di Puccio (percussioni/band leader/vibrafono), Alessandro Fabbri (batteria), Paolo Casu (percussioni), Francesca Taranto (basso elettrico/acustico), Gianni Zei (chitarra elettrica / acustica), Luca Gelli (chitarra acustica), Emanuele Parrin (violino), Luca Marianini (tromba), Niko Gori (clarinetto / flauto), Simone Santini (sassofoni), Marco Bini (sassofoni).


I brani originali sono composti in larga parte dal leader, Alessandro Di Puccio. Il repertorio dell’orchestra è caratterizzato da forti tinte arabeggianti velate da un malinconico provincialismo ispirato da musicisti come Renato Carosone e il Nino Rota “Felliniano”. La maggior parte dei brani che compongono il repertorio, condividono supporti di strutture armoniche e soggetti melodici legati al linguaggio jazzistico. Un esempio è il frequente utilizzo degli accompagnamenti ritmici appartenenti al filone dei ballabili come il tango, la beguine, il twist, il rock & roll etc.

legati ad infuocate atmosfere manouche e balcaniche espresse dalla compatta sonorità della sezione fiati. Anche durante le esposizioni tematiche i solisti della band ricorrono spesso all'uso di frammenti melodici in chiaro stile jazzistico utilizzati per contrastare ed evidenziare la straordinaria semplicità della musica popolare. Fra le composizioni non originali la personale ed ironica rilettura di Sex Machine di James Brown, la versione per banda e percussioni arabe della canzone del film Totò Le Mokò e una cosacchiana rilettura di Bella Ciao.


L’estate si è esibito al Castello dell’Acciaiolo di Scandicci dove si è misurato in una due giorni nella quale ha percorso tutta la propria storia e il proprio repertorio in due programmi diversi “Swing Manouche” e “Ottomania”.

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