Lo spettacolo teatrale di Laura Curino e Gabriele Vacis giovedì 26 luglio a piazza della Libertà

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 luglio 2001 19:34
Lo spettacolo teatrale di Laura Curino e Gabriele Vacis giovedì 26 luglio a piazza della Libertà

La storia di Camillo Olivetti; affascinante come un romanzo, muove dalla fine dell’Ottocento, e, attraverso il fervore personale e l’iniziativa imprenditoriale, passa tra due guerre sino alla scoperta che "l’America si può anche comprare". Camillo Olivetti – di scena giovedì 26 luglio sul palco del Parterre di Firenze, inizio ore 21, ingresso gratuito – è un classico del teatro di narrazione, una delle più belle interpretazioni di Laura Curino ma anche la celebrazione di una delle più inconsuete dinastie industriali italiane: da Camillo Olivetti alla nascita del sogno del capitalismo illuminato.

Per questo spettacolo la protagonista Laura Curino ha ricevuto il Premio della Critica 1998 come migliore attrice da parte dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro: dalla pièce teatrale – andata in onda su Rai 2 nell’ottobre 1998 e nella primavera 2001 – è tratto anche un volume edito da Baldini & Castoldi nella collana Le Isole.
LAURA CURINO
Laura Curino lavora con Laboratorio Teatro Settimo dal 1981, anno della sua fondazione. Il gruppo, che si è ben presto affermato come uno dei più significativi del teatro di ricerca italiano, ha costruito spettacoli come grandi affreschi corali, dove le dinamiche del gioco scenico svelavano la magia e la suggestione di luoghi vibranti di memoria.

Questa capacità di allargare gli orizzonti del racconto e insieme avvicinare l’intimità affettiva ed esistenziale dei protagonisti con piccoli ritratti quotidiani è anche il presupposto creativo del lavoro personale di Laura Curino. Il suo monologo Passione (1992) ricostruiva in un percorso narrativo che era anche flusso di coscienza, la memoria della protagonista bambina. Nella storia, vita, letteratura e teatro si mescolavano, come è proprio delle biografie artistiche. Così si ritrovavano la fragile Signorina del primo spettacolo di Settimo (Signorine), la vecchia custode del parco di Affinità elettive (1985), e Demetra, sorella maggiore in Stabat Mater (1989), ma anche la passione della Vergine di Mistero Buffo, in una sorta di omaggio all’affabulazione di Franca Rame.

Nel 1993 vince il premio "Milano 90, il contemporaneo" come miglior attrice e autrice giovane e il premio Napoli Tassello D'Argento come miglior attrice per lo spettacolo "La storia di Romeo e Giulietta". Il 1 settembre 1998 riceve dall'Anct (Associazione Nazionale Dei Critici di Teatro) il premio della critica come migliore attrice. Con Olivetti, Laura Curino sposta la narrazione al di fuori dei propri orizzonti biografici. Il nodo fra l’attrice in quanto persona, la "storia" e la realizzazione scenica, è comunque presente ed apre lo spettacolo, rievocando il Carnevale delle Arance che si tiene ad Ivrea.

Poi la storia si snoda in tempi remoti, attraverso una serie di ritratti femminili. La Curino, che ha appreso a narrare narrandosi, dimostra così di poter attrarre, nel cerchio vuoto dello spazio scenico, il succedersi delle generazioni e le loro storie.

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