Le più belle ceramiche di Galileo Chini in mostra a Borgo San Lorenzo dal 30 giugno al 30 ottobre

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 giugno 2001 16:34
Le più belle ceramiche di Galileo Chini in mostra a Borgo San Lorenzo dal 30 giugno al 30 ottobre

27 giugno 2001 - La sua arte ha viaggiato nel mondo. La sua mano, i suoi colori, le sue figure, il suo stile sono inconfondibili.
Ha rappresentato e rappresenta tuttora uno dei massimi esponenti del Liberty italiano. Stiamo parlando di Galileo Chini.
A lui, artista mugellano, artefice indiscusso del risveglio culturale nel campo delle arti applicate negli ultimi anni dell’Ottocento fino agli Anni Venti del secolo successivo, chiamato fino alla Corte del Siam, è dedicata la mostra allestita dal 30 giugno al 30 ottobre all’interno del Museo comunale della Manifattura Chini di Villa Pecori a Borgo San Lorenzo.

L’esposizione è incentrata su un nucleo di ceramiche ideate da Galileo Chini tra il 1896 e gli Anni Venti del ‘900, provenienti da collezioni private. Il suo allestimento è stato pensato e realizzato con l’intento di rappresentare il più fedelmente possibile la personalità artistica e l’estro dell’artista.
Ecco quindi gli esemplari legati al gusto Art Nouveau nell’accezione più tradizionale del gusto franco-belga, con eleganti motivi floreali tipici, realizzati nel primo momento de L’Arte della Ceramica (la prima fabbrica dei Chini fondata nel 1896 a Firenze).

Nel vasto repertorio tipologico de L’Arte della Ceramica sono caratteristici i volti femminili, spesso raffigurati tra viluppi vegetali: testimonianza di ciò sono dei vasi di elevato livello qualitativo, presenti nella mostra assieme ad un piatto dove il profilo femminile di gusto rinascimentale è circondato da un tralcio con carnosi frutti.
Non mancano anche soluzioni decorative più stilizzate riportate con elegante grafia e spesso vivacizzate dalla copertura a lustri metallici: in questi esemplari, anche se i soggetti vengono sempre ripresi dal mondo vegetale o animale, l’impianto cromatico è spesso basato su tonalità antinaturalistiche.


Nella mostra trova spazio anche un nucleo di significativi esemplari prodotti dalle Fornaci San Lorenzo, la manifattura mugellana fondata nel 1906, nella quale Galileo Chini continua l’attività di direttore artistico dopo l’abbandono de L’Arte della Ceramica nel 1904. Si possono ammirare di questo periodo mugellano splendidi vasi avvolti dalle iridescenze dei lustri metallici che rendono estremamente vitali gli impianti decorativi sulla =superficie delle sagome, nonché gli esemplari realizzati in grès: materiale già usato nel periodo de L’Arte della Ceramica e poi intensamente utilizzato dalle Fornaci San Lorenzo.

In genere sul fondo di color grigio naturale s’inseriscono decori in blu di cobalto costituiti da agili cerbiatti stilizzati, palmette e motivi geometrici, e da un fondo in genera con toni ocra.

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