Scultura e Fotografia a Palazzo Pitti dall'8 Giugno al 5 Agosto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 giugno 2001 09:52
Scultura e Fotografia a Palazzo Pitti  dall'8 Giugno al 5 Agosto

Nell’ambito della pluriennale collaborazione avviata tra l’Università degli Studi di Firenze e il Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari l’appuntamento di quest’anno è dedicato a: “Scultura e Fotografia: questioni di luce” che affronta il tema del complesso rapporto esistente tra l'opera scultorea e il suo rilevamento fotografico.
L’esposizione è curata dall'Università degli Studi di Firenze, dal Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari e dal Ministero per i Beni Culturali – Galleria D’Arte Moderna ed è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze.


Saranno documentate, in maniera avvincente per il pubblico, le diverse possibilità d'impiego della fotografia, dall'accezione positivista, quale indispensabile strumento di rilevamento e classificazione, alla sua diversa valenza di "occhio" che, invece di proporsi in una propria, supposta, oggettività, apre a inaspettate e suggestive possibilità di lettura delle opere. Nell'ambito degli insegnamenti di Storia dell'Arte moderna dell'Università, sono state eseguite campagne fotografiche che, attraverso la scelta dei tagli delle riprese e delle modalità d'illuminazione, hanno posto in luce aspetti inediti dei manufatti, sia riguardo a materiali, tipologie e dettagli, ricavandone nuovi dati sui processi esecutivi, sia nella verifica della possibilità di ampliare, grazie al mezzo fotografico, l'orizzonte delle risorse interpretative usualmente poste in atto dagli storici dell'arte.

Saranno in mostra alcuni casi esemplari, tutti illustrati con materiali prodotti in campagne universitarie (ad opera principalmente dei fotografi Bertoni e Martellucci) posti in rapporto con i relativi fondi Alinari. Per l'età moderna, opere di Donatello, Andrea Della Robbia, Verrocchio fino a Mochi, al complesso della Loggia dei Lanzi e ai calchi dei Prigioni nella grotticina del giardino di Boboli. Per l'Ottocento, opere di Bartolini, Rodin e Medardo Rosso. Per il Novecento, opere di Andreotti e Romanelli.
Il catalogo, oltre ad una premessa introduttiva della curatrice Maria Grazia Messina, propone contributi di taglio illustrativo, che spiegano le ragioni, i modi e le successioni nel tempo delle campagne fotografiche sopracitate, ad opera di Lorenzo Gnocchi, Rossella Campana e di Daniela Cammilli.

Il pubblico, fruitore del patrimonio artistico della città e della regione in genere, ricaverà dalla mostra l’occasione di gettare un nuovo sguardo su opere ormai spesso oggetto di un consumo scontato o distratto, ed una coinvolgente esemplificazione delle diverse risorse della fotografia riferita all'opera d'arte.

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