Il Cantico dei Cantici in scena mercoledì 9 maggio alle ore 21,15 al Teatro Studio di Scandicci

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 maggio 2001 14:02
Il Cantico dei Cantici in scena mercoledì 9 maggio alle ore 21,15 al Teatro Studio di Scandicci

Lo spettacolo, nella versione di Guido Ceronetti, è a cura di Federico Tiezzi ed è interpretato da Marion D’Amburgo, con musiche eseguite dal vivo da Matteo Ceramelli al violino e da Rony Bargellini alla fisarmonica.
Il Cantico dei Cantici è uno dei grandi testi d’amore della cultura occidentale. Attribuito a re Salomone e datato al IV secolo avanti Cristo, è stato uno degli ultimi testi ad essere accolto nel canone biblico.
Mai parole più belle sono state trovate per cantare l’Amore.
La parola del Cantico sembra ogni volta adatta a ciascuna delle tante interpretazioni che ne sono state date, ma mai si esaurisce in nessuna di esse.

Il suo fascino, riposto nella cifrata bellezza di una favola erotica, non ha mai cessato di colpire l’immaginazione. Rabbi Achivà proclamò queste parole: “Il mondo intero non vale il giorno in cui il Cantico fu dato ad Israele, perché tutte le scritture sono sante, ma Il Cantico dei Cantici è santissimo”.
Nel XVII secolo l’enigma concernente l’anima in una continua oscillazione tra nudità sapienzale e santità erotica colpì a fondo l’afflato mistico e la fantasia barocca di Giovanni della Croce e di Teresa D’Avila.
Partendo dalla riscrittura di Guido Ceronetti del 1987, che riesce a far vivere in lingua italiana queste poche parole preziose riconquistandone il profumo, l’aura magica e la conturbante concretezza, Federico Tiezzi, cogliendo la totale mancanza di azione del poemetto, immagina una scena fissa con i drappi scenici dell’attrice inchiodati alle assi del palcoscenico.

Violino e fisarmonica, nella trascrizione dei suoni della tradizione Klezmer ad apertura di ciascuna delle otto parti del testo, costruiscono un lessico effusivo e sentimentale su cui la voce di Marion D’Amburgo si accorda per costruire coloriture, incrinature e strappi in un percorso che aspira a mettere in scena il linguaggio della poesia.

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