Quinto Martini e la cultura del Novecento, un rapporto tutto da approfondire

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 marzo 2001 14:21
Quinto Martini e la cultura del Novecento, un rapporto tutto da approfondire

La figura di Quinto Martini, nel contesto della cultura del Novecento, merita un approfondimento che oggi, a dieci anni dalla morte, potrebbe avere tempi maturi per essere avviato. Ci sono legami dell’artista di Seano con movimenti e riviste, con artisti e letterati - dallo stesso Soffici fino a Levi, Montale, Gadda e Bonsanti - che dovrebbero essere oggetto di un’esplorazione accurata. Il convegno che è stato organizzato per sabato 24 marzo a Carmignano, promosso dall’assessorato al Turismo della Provincia di Prato e dall’assessorato alla Cultura del comune mediceo, si pone come premessa a un intervento che potrebbe restituire, nella sua interezza, il ruolo e i rapporti dello scultore nel contesto complesso della cultura del secolo che si è appena concluso.

La giornata di studio, che si svolge nella sala del consiglio comunale di Carmignano a partire dalle 9,30, è stata coordinata da Francesco Gurrieri dell’Università di Firenze e porta un titolo programmatico: “Quinto Martini fra arte e letteratura”. “Martini – sottolinea Gurrieri – partecipò con passione e con entusiastica carica di promozione a movimenti, correnti, dialoghi fra le arti. Nell’ultimo decennio importanti mostre hanno dato le coordinate filologiche e qualitative della sua produzione artistica – prosegue – lasciando tuttavia più sfumato il suo rapporto con i letterati e la letteratura.

Non va dimenticato – aggiunge - che Quinto è autore, non solo frequentatore di letterati: ha scritto anche due romanzi autobiografici, il primo dei quali I giorni solo lunghi porta la prefazione di Carlo Levi”. Il convegno costituisce anche l’occasione per conoscere una dimensione quasi inesplorata dell’artista senanese, quella poetica. Martini infatti ha prodotto alcune decine di poesie, tuttora inedite, su cui interverrà lo studioso Sauro Albisani. Il programma dei lavori prevede, dopo il saluto degli amministratori di Provincia e Comune, l’intervento di Francesco Gurrieri che spiegherà le motivazioni del tema della giornata di studio.

Seguirà una relazione di Giorgio Luti, dell’Università di Firenze che illustrerà “Le condizioni della letteratura negli anni di Quinto Martini”. Marco Fagioli, curatore delle mostre di Martini e grande conoscitore dell’artista, si soffermerà su alcuni “passaggi” di poetica autobiografica di Quinto Martini, mentre Luciano Martini – figlio dello scultore e docente all’Università di Firenze – si soffermerà sul “tema del sacro” nelle opere del padre. Luciano Martini ricorda le due importanti mostre, quella del Museo Marini e l’altra di Villa Vogel a Firenze, che hanno riproposto la produzione dello scultore e auspica che “il convegno di Carmignano possa essere d’impulso ad approfondimenti ulteriori e a ricerche successive”.

La giornata di studio si chiuderà nel pomeriggio con la visita guidata al Parco Museo di Seano dove sono raccolte trentasei sculture di bronzo, fuse da opere realizzate dall’artista tra il 1931 e il 1988. Al progetto del parco-museo - spazio d’arte, ma anche di gioco per i ragazzi e per le riunioni pubbliche - Martini fu particolarmente affezionato: rappresentava il segno del legame con la sua terra. “Sono attaccato alla mia terra, alla mia gente, e da qui trovo la forza, la volontà e la passione per tirare avanti il mio lavoro - affermava in una intervista del 1984 – non sono più giovane…la mia aspirazione è quella di lasciare ai posteri miei concittadini un segno, un ricordo della mia passione per l’arte”.

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