La Toscana a Megavino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 novembre 2000 22:38
La Toscana a Megavino

Oltre mille degustazioni di vino e altrettante di prodotti gastronomici della Toscana, 1.200 bottiglie prosciugate in tre giorni di presenza a Megavino, la kermesse enogastronomica del Belgio dove la nostra regione ha svolto anche quest'anno il ruolo di prima attrice, rubando il proscenio alla Borgogna che figurava come ospite ufficiale della manifestazione. Questi i numeri della seconda partecipazione della Toscana a Megavino, che ha visto la presenza degli assessori all'agricoltura e alla comunicazione, Tito Barbini e Chiara Boni, del presidente della commissione consiliare dell'agricoltura Fabio Roggiolani e del direttore dell'Apet, la neonata agenzia per la promozione all'estero della Toscana, Mauro Ginanneschi.

Oltre all'enologo Giacomo Tachis, che oggi, insieme a Barbini, ha presentato la più importante delle 45 degustazioni, quella indirizzata alla stampa specializzata del Belgio. La Toscana ha preso decisamente sul serio la sfida di Megavino, porta di un mercato tradizionalmente difficile per il nostro prodotto (appena l'8 per cento di vini italiani sul consumo totale), ma che sta manifestando da qualche tempo interessanti segnali di attenzione specialmente per il prodotto toscano.
Dieci i vini selezionati da Tachis: quattro bianchi (Vernaccia di San Gimignano 1999 e Vernaccia di San Gimignano Riserva 1998, Cortona Chardonnay e Ansonica Costa dell'Argentario) e sei rossi (Val di Chiana Rosso Riserva 1998, Montecucco Sangiovese DOC 1998, Coliberto Rosso, Chianti Classico Riserva, Vin Nobile di Montepulciano 1997, Vin Nobile di Montepulciano Riserva 1996).
Vini ma non solo: nel padiglione dell'Heysel hanno spopolato anche i prodotti della buona tavola toscana: a partire dall'olio extravergine d'oliva che proprio all'apertura della manifestazione ha visto definitivamente riconosciuta dal Consiglio d'Europa la DOP (la denominazione d'origine protetta), per arrivare al pecorino, al prosciutto, al tartufo, al marrone del Mugello e alla castagna dell'Amiata.

E naturalmente alla Chianina e alla Maremmana, che, in una fase di paura provocata dal ritorno della "mucca pazza", hanno definitivamente conquistato la fiducia dei consumatori belgi.
La Toscana, secondo le parole di Barbini, si è presentata a Bruxelles come "un giacimento gastronomico a cielo aperto" con i suoi 39 vini a denominazione d'origine controllata, i prodotti tutelati dalla DOP e dalla IGP (indicazione geografica protetta) e le oltre trecento produzioni agro-alimentari lavorate e trasformate in loco, tutelate e promosse come tradizionali.
Toscana protagonista quindi a Bruxelles con un messaggio che non si ferma ai padiglioni dell'Heysel ma che va oltre: "Un viaggio in Toscana - ha detto Barbini -è la scoperta di una pluralità di itinerari enogastronomici e nella cultura rurale, dove è possibile, oltre che soggiornare, anche degustare e assaggiare in loco questi magnifici prodotti".

Anche la buona tavola, accanto alle bellezze artistiche e naturali, ha un posto di primo piano nel biglietto da visita con cui la Toscana si presenta sui mercati internazionali.

In evidenza