Sei miliardi in piu' agli enti locali, incentivi ai comuni che si associano per la
gestione dei servizi, piu' fondi per l'assistenza sociale, aiuti allo sviluppo delle zone montane
attraverso una riduzione dello 0,5% dell'Irap per tutte le imprese che hanno un imponibile fino a
150 milioni e che hanno sede in montagna. Sono queste le principali novita' del bilancio 2001,
approvato definitivamente dalla giunta regionale dopo le riunioni del tavolo di concertazione. Il
documento contabile passa adesso all'esame del Consiglio regionale che lo approvera' prima della
fine dell'anno.
Vediamo il dettaglio delle nuove scelte compiute dalla giunta.
Il sociale
Le risorse per l'assistenza sociale erano 63 miliardi nel bilancio 2000. La prima proposta per
l'anno 2001 prevedeva un aumento a 66 miliardi. Con la manovra approvata ieri le risorse passano
a 72 miliardi. L'aumento di 6 miliardi e' destinato alle politiche sociali (4 miliardi) e ad incentivi
per quei comuni che scelgono di associarsi per gestire insieme i servizi (2 miliardi). In totale si
tratta quindi di 28 miliardi destinati complessivamente agli enti locali per la gestione delle
politiche sociali.
Sostegno allo sviluppo della montagna
La nuova manovra prevede un abbattimento dello 0,5% dell'Irap per tutte le aziende che hanno
sede nelle zone montane e che dichiarino un imponibile fino a 150 milioni.
Si tratta di circa
23.500 imprese per le quali il risparmio stimato e' del 12 per cento e assomma complessivamente
a 6 miliardi annui.
Queste invece le linee principali della manovra 2001, gia' illustrate in precedenza.
Riduzione di un punto in percentuale dell'Irap per le Onlus (Organizzazioni non lucrative di
utilita' sociale) impegnate nel volontariato e le nuove imprese giovanili; due fondi unici regionali
per il finanziamento delle imprese; una Regione piu' efficiente e meno burocratica; piu' risorse
per il progetto speciale sulla sicurezza dei cittadini e per l'ambiente; sostegno all'export, al
trasporto locale e maggiori trasferimenti agli enti locali.
Cofinanziamento dei tre strumenti di
intervento comunitario: l'obiettivo 3 che riguarda la formazione e il lavoro; l'obiettivo 2 che
riguarda lo sviluppo economico e le infrastrutture sul territorio, il Piano di sviluppo rurale. Questi,
in estrema sintesi, alcuni dei punti chiave della previsione di bilancio 2001. Vediamoli nel
dettaglio.
I progetti speciali
Fra le priorita' del bilancio il finanziamento degli obiettivi qualificanti del programma di governo
della giunta regionale e, in particolare, dei quattro progetti speciali indicati nel "Patto per la
Toscana", rispettivamente dedicati a: Giovani, Sicurezza, New economy, Piu' efficienza e meno
burocrazia.
Lo stanziamento per questi progetti passa dai 72 miliardi del 2000 a 90 miliardi
destinati a diventare non meno di 150 con il contributo dei finanziamenti comunitari.
Due Fondi unici regionali
Due le novita' per il sostegno al programma regionale per le attivita' economiche: il Fondo unico
regionale per l'industria, l'artigianato e le piccole e medie imprese, legato al decentramento
voluto dalla Bassanini, vede un finanziamento di 230 miliardi trasferiti dallo Stato per il 2000-
2001 e destinati agli incentivi per ricerca e innovazione, all'acquisto macchinari e impianti; il
Fondo unico per il finanziamento alle attivita' produttive sara' destinato ai settori dell'artigianato,
del commercio, del turismo, delle terme, della montagna e per la promozione del sistema
economico toscano.
Per questo obiettivo sono stati destinati complessivamente 49 miliardi.
L'aumento delle risorse libere in tutti i settori consentira' un incremento degli investimenti che,
nel 2001 cresceranno di 329 miliardi. Una cifra destinata ad aumentare ancora in seguito
all'assestamento dei fondi del nuovo Obiettivo 2. L'iniziativa Leader plus attivera' 24 miliardi di
investimenti annui ai quali vanno aggiunti quelli dell'iniziativa comunitaria in favore della pesca
(Sfop).
Agricoltura e foreste
L'incremento delle risorse in questo settore e' di 15,3 miliardi, con un incremento del
cofinanziamento regionale di 9,3 miliardi al Piano di sviluppo rurale.
Gli investimenti serviranno
a fare fronte all'abolizione di alcuni contributi statali nonche' a garantire l'assistenza tecnica e il
cofinanziamento del piano di sviluppo rurale che attivera', nel biennio 2000-2001, investimenti
per 429 miliardi.
Attivita' produttive, commercio e turismo
Un sostegno a export e terme
Le risorse libere aumentano, in questi settori, di 3,3 miliardi. Il cofinanziamento del nuovo
Obiettivo 2 e' pari a 23 miliardi che attiveranno interventi per circa 1000 miliardi annui.
Gli
investimenti serviranno a sostenere l'esportazione e la competitivita' del sistema toscano, a far
crescere e razionalizzare le imprese commerciali, ad agevolare il trasferimento delle funzioni delle
aziende di promozione turistica, a finanziare i piani di rilancio del termalismo.
Trasporti
Treni piu' comodi e strade piu' sicure
Le risorse per infrastrutture, trasporto pubblico locale, materiale rotabile ferroviario ammontano
complessivamente a 424 miliardi. Fra gli investimenti sono previsti 6 miliardi annui per il
rinnovo del materiale rotabile regionale, il miglioramento del comfort sulle vetture esistenti e
l'acquisto di 14 nuovi treni; 7 miliardi per l'interporto Vespucci di Livorno-Guasticce; 2 miliardi
per sostenere il trasporto pubblico locale nelle aree a domanda debole.
Ambiente
Piu' soldi per il risanamento e contro l'inquinamento dell'aria
Gli stanziamenti per l'ambiente aumentano di 10 miliardi: le risorse passano cosi' da 133 a 143
miliardi complessivi.
Fra le risorse in aumento quelle destinate all'attivita' dei consorzi di bonifica, ai servizi di
vigilanza ambientale, i fondi destinati alle aree protette e al controllo dell'inquinamento
atmosferico.
Sanità
Risanamento e rilancio degli investimenti
Per il 2001 la disponibilita' della Toscana sale a 8.007 miliardi, contro i 7.750 del 2000,
consentendo cosi' di superare, per la prima volta, il disavanzo strutturale legato negli anni scorsi
ai minori trasferimenti arrivati dal Fondo sanitario nazionale.
Sul fronte degli investimenti
l'operazione piu'consistente e' quella che prevede nel corso del 2001 il trasferimento di 180
miliardi alle Asl per ammodernamenti strutturali e strumentali.
Politiche sociali
Maggiori finanziamenti per lo sviluppo dei servizi e per gli Enti locali
Le risorse aumentano di 9 miliardi, passando dai 64 a 73 miliardi.
Circa 3 miliardi saranno destinati a iniziative legate ai movimenti migratori, nomadismo e
solidarieta' internazionale. Significativo l'incremento della voce destinata agli enti locali, che
passa da 20 a 28 miliardi.
Oltre 45 miliardi sono destinati allo sviluppo dei servizi sociali e 9
miliardi alle strutture di assistenza.
Cultura
Piu' investimenti grazie all'accordo quadro
Le risorse aumentano di 9 miliardi, passando da 28,4 a 37,5. Fra gli investimenti previsti la
copertura dell'accordo quadro con il governo sui beni culturali che prevede interventi per 46,4
miliardi, di cui 20 erogati dal ministero. Il cofinanziamento regionale per il 2001 passa da 4,5 a 6
miliardi.
Diritto allo studio
Piu' borse di studio e nuovi alloggi
Le risorse aumentano di circa 8 miliardi, passando dai 112 del 2000 a 120 per il 2001.
Fra gli interventi piu' significativi quelli per il diritto allo studio universitario: borse di studio,
servizi per alloggi e mense. Crescono inoltre di 500 milioni gli interventi per le scuole materne e
pubbliche e private e per le borse di studio destinate agli alunni delle scuole medie inferiori.
Formazione e lavoro
Aiuti per l'occupazione giovanile e piu' formazione
Le risorse complessive ammontano a oltre 200 miliardi.
Le voci piu' significative sono il cofinanziamento delle iniziative per l'Obiettivo 3 , che vede il
raddoppio della spesa degli anni precedenti; il finanziamento della legge 27 per l'imprenditoria
giovanile che passa dai 6 miliardi del 2000 a 8 miliardi.
Amministrazione generale
Una nuova sede per la Regione
L'incidenza della spesa per l'amministrazione generale cresce, in valori assoluti, di 2,3 miliardi.
Diminuisce il suo peso sul totale del bilancio, passando dal 4,8 del 2000 al 4,5 del 2001. Le scelte
piu' significative riguardano la copertura del contratto di lavoro 2000; gli investimenti in
tecnologie informatiche e per la nuova sede di Castello della Regione; le maggiori assegnazioni
agli enti locali; le spese per l'entrata in funzione dell'Apet (Agenzia per la promozione economica
della toscana) e dell'Artea (Agenzia regionale toscana per le erogazioni in agricoltura).
Fiscalità
Meno tasse per le imprese
Si riduce i carico fiscale per commercio, turismo, servizi, attivita' produttive e ambiente grazie
all'abolizione di 25 tributi. Il risparmio complessivo sara' di circa 17 miliardi.
Irap piu' bassa
L'imposta regionale sulle attivita' produttive si riduce di 1 punto in percentuale e passa dal 4,5 al
3,5% per le Organizzazioni non lucrative di utilita' sociale che risparmieranno circa 2 miliardi, e
per le nuove imprese giovanili che si costituiranno a partire dal 1 gennaio 2001 e che
beneficeranno di questa riduzione per i primi tre anni di attivita' risparmiando in totale 40 miliardi
nei prossimi cinque anni.
La riduzione fiscale complessiva
In totale sara' di 48 miliardi la riduzione complessiva della pressione fiscale regionale. Si tratta di
40 miliardi di riduzioni per le nuove imprese giovanili, di 6 miliardi per le imprese che hanno sede
nelle zone montane e di 2 miliardi di minori tasse a carico delle Organizzazioni non lucrative di
utilita' sociale.
"L'impegno di Cgil, Cisl e Uil della Toscana e la corretta adozione della politica della concertazione hanno consentito di raggiungere significativi risultati nella discussione del bilancio preventivo della Regione Toscana per il 2001''.
Lo affermano in una nota congiunta i sindacati confederali che, assieme alle categorie economiche hanno partecipato alla concertazione.
Secondo Cgil, Cisl e Uil ''e' stato raggiunto l'equilibrio nella manovra di bilancio tra gli incrementi destinati a favorire lo sviluppo economico e a sostenere le politiche sociali''.
In particolare, le organizzazioni sindacali intendono sottolineare come, ''oltre ad un intervento mirato a diminuire la pressione fiscale per alcuni settori d'impresa (imprenditoria giovanile, Onlus che operano nel sociale e piccole imprese delle zone montane), per le politiche sociali si rendono disponibili 8 miliardi in piu' di quanto previsto nel
bilancio precedente''.
Cgil, Cisl e Uil attribuiscono inoltre notevole importanza all' impegno ad aprire un tavolo di concertazione tra parti sociali, Regione e autonomie locali, finalizzato ad avviare una discussione piu' ampia sul processo di riorganizzazione dei servizi e sull' insieme della pressione tariffaria.