Saranno curati a Firenze i feriti di Nablus

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 ottobre 2000 16:24
Saranno curati a Firenze i feriti di Nablus

E' un impegno della Provincia, formalizzato in una mozione proposta dai gruppi della maggioranza ed approvata ieri sera all'unanimità dal Consiglio provinciale.
Due le iniziative su cui punta l'assemblea di Palazzo Medici Riccardi. La prima: attivare tempestivamente, su richiesta della comunità palestinese fiorentina, un'opera di soccorso verso giovani, spesso ragazzi, feriti negli scontri di questi giorni e che non possono ricevere cure adeguate nei loro territori, in particolare nell'area di Nablus, attualmente circondata da tre anelli di mezzi corazzati; il soccorso sarà attuato attraverso un coordinamento con le aziende sanitarie e ospedaliere della provincia e non è escluso un coinvolgimento della Croce Rossa Internazionale se richiesto dalle autorità di Nablus.


Seconda iniziativa sarà la ricerca, in collaborazione con le comunità ebraica e palestinese fiorentine e gli altri enti locali, di strade per la ripresa del dialogo israelo-palestinese; in particolare si pensa a rilanciare "Tre scuole per la pace", un progetto di incontro fra i giovani di tre istituti superiori - uno fiorentino, uno israeliano di Haifa ed uno palestinese di Nablus - convocando non appena le condizioni lo consentiranno i rappresentanti delle città di Haifa e Nablus.
In merito a "Tre scuole per la pace" il presidente della Provincia, Michele Gesualdi, ha comunicato che poco prima dell'ultima crisi erano stati presi contatti epistolari con i sindaci di Haifa e Nablus, che avevano entrambi mostrato piena disponibilità a procedere alla realizzazione del progetto.

"Stiamo valutando la possibilità di recarci noi in Israele e nei territori palestinesi non appena le condizioni lo consentiranno - ha aggiunto Gesualdi, che ha invitato il Consiglio a non indirizzare il dibattito su giudizi politici sulle responsabilità della crisi: "è necessaria solo la pace, abbandoniamo ragionamenti e accuse che non portano da nessuna parte".
Gesualdi ha parlato oltre che di assistenza ai feriti palestinesi di invio di medicinali a Nablus ed ha preannunciato per questa mattina un incontro in Regione per coordinare il soccorso.
"Solo attraverso il coinvolgimento del sindaco di Nablus - ha poi precisato il vicepresidente Piero Certosi - è possibile pensare di organizzare un corridoio sanitario per far passare i feriti".
La proposta di una riunione congiunta delle commissioni consiliari competenti di Provincia, Regione e Comune di Firenze è venuta da Beatrice Biagini, presidente della Commissione Pace del Consiglio provinciale, che ha anche chiesto che le istituzioni sostengano le associazioni israeliane e palestinesi che lavorano per il dialogo.
I consiglieri di Rifondazione Sandro Targetti e Piero Parotti hanno annunciato il loro voto favorevole alla mozione della maggioranza ma sul presupposto del diritto del popolo palestinese all'autodeterminazione ed hanno proposto alcune modifiche al documento, tutte accettate, tra le quali l'inserimento di un richiamo alla risoluzione delle Nazioni Unite del 20 ottobre scorso.
Sergio Gatteschi (Verdi) ha pure votato a favore della mozione, sottolineando nel suo intervento le responsabilità delle fazioni palestinesi che non vogliono la pace.
Demetrio Donati e Carlo Bevilacqua, di Forza Italia, hanno proposto il coinvolgimento della Croce Rossa Internazionale.

Meglio affidarsi a un organismo come la Croce Rossa per far arrivare i soccorsi a Nablus. La proposta, come si è visto, è stata inserita (come ipotesi operativa subordinata alla richiesta delle autorità di Nablus) nella mozione approvata. Sempre per Forza Italia è intervenuto anche Paolo Marcheschi, con l'invito a non schierarsi in favore di nessuna delle parti.
Massimo Marconcini, del Pdci, ha indicato come equidistante la posizione che indica la soluzione della crisi mediorientale nella coesistenza di due stati e due popoli.

Sta pertanto agli enti locali sostenere con forza il riconoscimento dello stato palestinese.
Giovanni Vignoli (Ppi) ha condiviso la proposta di Gesualdi: bisogna aiutare i più deboli, ed oggi i più deboli sono i palestinesi. In questa prospettiva bisogna muoversi e cercare una soluzione.
Alessandro Corsinovi, del Ccd, non è volutamente intervenuto nel dibattito ed ha rilasciato una dichiarazione in dissenso da quelle che ha definito strumentalizzazioni e demagogie: "qui siamo in Palazzo Medici Riccardi e non all'ONU", ha commentato.


Per An il capogruppo Enrico Nistri ha ricordato la sua proposta di contribuire alla ricostruzione della tomba di Giuseppe a Nablus, distrutta negli scontri, una proposta che ha chiesto, ma senza successo, di inserire nel documento approvato. Alessandro Giorgetti ha posto, nel conflitto fra ebrei e palestinesi, la questione della cristianità di Gerusalemme. Piergiuseppe Massai ha ritenuto che non ci siano le condizioni per insistere sul progetto "Tre scuole per la pace".
Guido Sensi ha rilevato nella discussione uno sbilanciamento "filopalestinese".
Per i Ds il capogruppo Tiziano Lepri ha sostenuto la necessità che la Provincia si impegni su iniziative precise, concrete e realizzabili nel breve periodo.

Massimo Matteoli ha invitato la forze politiche a non strumentalizzare la crisi per scopi politici di casa nostra; "la gravità dei problemi - ha poi detto - non dev'essere un alibi per non fare quelle cose concrete che possono invece essere fatte".

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