F e s t i v a l d e i B a l c a n i

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 luglio 2000 23:03
F e s t i v a l   d e i   B a l c a n i

Prende il via lunedì 17 luglio all’Anfiteatro delle Cascine il Festival dei Balcani, la rassegna dedicata ai suoni ed alle culture dell’est-europeo organizzata nell’ambito delle “Notti d’Estate 2000” promosse dal Comune di Firenze. Ospiti del Festival – che si è avvalso della direzione artistica di Isabelle Preuilh - saranno lunedì 17 luglio i Mescla(formazione partenopea devota al sound klezmer), martedì 18 i No Smoking di Emir Kustirika (Serbia) e mercoledì 19 Roberto De Brasov (Romania).

Tutti gli spettacoli (inizio ore 22) sono ad ingresso gratuito.
Per chi non si fosse ancora perso nelle strade dimenticate dell’Europa fumosa e sognante degli Slavi, la rassegna intende proporre un viaggio immaginario, ideale, dove la musica galoppa - infuocata, selvaggia e frenetica - di fronte al rumore del mondo, tra nostalgia e danza, passione e destino.
Grazie alle eterne peregrinazioni di popoli sempre in movimento, la musica dei Balcani è considerata oggi uno dei migliori esempi di incrocio multietnico, nonché l’espressione di tradizioni culturali antichissime e tutt’oggi vitali, di spiccata originalità, complesse sotto il profilo ritmico, tanto da fornire elementi per intere generazioni di musicisti classici, tra i quali basta citare Bartok per avere chiara la dimensione di tale influsso.


Questa cultura musicale si è sviluppata ed è giunta fino ai nostri giorni grazie alla continuità della tradizione orale: l’apprendimento e la pratica musicale sono stati preservati e tramandati grazie al rapporto diretto maestro-allievo, perpetuato attraverso generazioni di praticanti, senza l’ausilio della scrittura.
A tale proposito impossibile non citare ovviamente il lavoro svolto da Goran Bregovic, che ha recentemente riscoperto questa tradizione, prendendo in prestito dal folclore misconosciuto dei slavi e dei gitani ciò che vi è di più brutale, di più selvaggio, in una parola, di più vivo.

Nonostante lo straordinario successo di tale operazione (sono due anni che il tour tocca festival e teatri di tutta Europa), la musica dei Balcani rimane in gran parte ignota al pubblico occidentale. La fruizione di questa musica sembra quindi rimanere ad oggi un fenomeno d’élite.
Il Festival dei Balcani in programma all’Anfiteatro delle Cascine intende dare spazio alle formazioni meglio radicate e più apprezzate nelle culture locali, alle proposte artistiche autentiche e alla cultura gitana straordinariamente ricca.

Intende valorizzare quelle zone che, per motivi politici o geografici, sono rimaste a lungo isolate e far conoscere le loro espressioni musicali ad un pubblico più ampio.
Mescla(klezmer e musiche dei popoli del sud) è un gruppo itinerante composto da 10 musicisti (clarinetto, fisarmonica, tromba, tapan, percussioni, chitarra elettrica, sassofono) del panorama partenopeo. Il repertorio eseguito su palco e/o a parata viaggia nella musica "parteno-balkan-klezmer" in una sarabanda sonora che ricrea le magiche atmosfere di una carovana gitana.

Tradizione dell'est europeo, standard del repertorio Rom e tammuriate delle province del sud Italia. Buona parte dei loro concerti è comunque dedicata alla tradizione klezmer.
Emir Kustirika-No Smoking (Rock balcanico)
Le origini del gruppo affondano nell’ex Jugoslavia e nel movimento artistico dei New Primitives che riportava alla luce le tradizioni e storie locali.
Il gruppo "No Smoking" viene fondato nel 1980 a Sarajevo e il primo album (Da ist Walter) esce nel 1984. Nel 1986 fa il suo ingresso come bassista Emir Kusturica che partecipa all’incisione del terzo album, Greetings from Safari land (90.000 copie vendute) e del quarto album, Piccola storia di una grande amore.

Nel 1994, dopo l’ennesima rifondazione del gruppo e smaltiti in parte gli effetti della guerra, fa il suo ingresso alla batteria il figlio del regista, Stribor Kusturica.
Alcuni vecchi brani dei "No Smoking", capitanati sempre dal leader Nelle Karajilic, hanno così ritrovato nuovo interesse e nuovo pubblico. Lo dimostrano le musiche d’antologia del film Gatto nero, Gatto bianco.
Kusturica ha cominciato a interessarsi di musica prestissimo: “Credo che cinema e musica siano forme d’espressione molto simili.

(...) Proprio quando a Sarajevo pensavano che fosse arrivato il momento di canonizzarmi li ho spiazziati tutti diventando punk, e di quelli arrabbiati, contro i politici. Seguivo i ‘No Smoking’ da un pezzo. Ho saputo che facevano un’audizione per un posto di bassista e mi sono presentato. Mi hanno preso, ma poi ho dovuto studiare: un anno chiuso in cantina a sudare per le prove". I miei generi preferiti sono il reggae e il jazz bulgaro. Da voi è assolutamente sconosciuto, ma si tratta di una cosa affascinante, piena di sapori slavi.

E poi, naturalmente, la musica che ha tanta parte nei miei film. Credo che le trombe degli zingari slavi siano, in questo momento, il suono più carico d’energia da ascoltare in Europa”.
A proposito dell’atmosfera dei suoi concerti, Kusturiça aggiunge: “C'è un fondo di humor nero in noi. Io stesso sono profondamente convinto che anche il momento più tragico della nostra vita contiene il suo opposto: un nucleo di commedia. Scoprirlo è un modo per reagire agli eventi. Per questo faccio rock, per questo ho ripreso la chitarra bassa.

È un modo come un altro per denunciare certa razionalità posticcia che vede tutto il nero da una parte e tutto il bianco dall'altra".
Roberto De Brasov (musica tsigana) nasce in Romania dove inizia a suonare da autodidatta “dalla casa alla chiesa”, in occasione di feste, matrimoni, battesimi… Arriva in Francia nel 1994. Suonando la fisarmonica nella metropolitana incontra nel ’96 il violonista turco Nedim Nalbantoglu che lo accompagnerà sul suo primo disco “Prima Jubire”.
Adesso il duo si è ampliato con la presenza del percussionista e vocalist turco Burhan Oçal (leader della Istambul Oriental Ensemble, suonatore di darbouka, bendir, davul e koes) e del clarinettista rumeno Ioan Streba.

Personaggio singolare della musica popolare tsigana, Roberto de Brasov è stato acclamato da pubblico e critica suonando dal vivo al Woomex di Marsiglia. Il nucleo originario del suo repertorio comprende, in parte, musiche e antichi canti delle popolazioni gitane della Transilvania rumena, ma anche diverse "contaminazioni" arricchendosi di tradizioni musicali e culturali diverse pur sempre derivate dal grande ceppo della “nazione” Rom. De Brasov riesce così ad alternare “langueur” malinconica (che si avvicina spesso ad una sorta di compianto) e velocità sfrenata.

Il risultato è una musica a diversi stratti, frutto di continue migrazioni ed incontri. Da anni egli contribuisce alla promozione della musica tradizionale del suo paese nativo e rende popolari canzoni slave provenienti dai diversi gruppi etnici che abitano i Balcani e l’ormai frantumata terra un tempo chiamata Jugoslavia. Recentemente ha collaborato con il chitarrista manouche Moreno e suonato col fisarmonicista Marcel Azzola.

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