Fondi UE per 16.700 miliardi al Centro-Nord per Fondo Sociale Europeo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 marzo 2000 13:39
Fondi UE per 16.700 miliardi al Centro-Nord per Fondo Sociale Europeo

Si sono conclusi i negoziati per gli interventi del Fondo Sociale Europeo per il Centro-Nord
Ammontano a circa 55.000 miliardi di lire (28.484 milioni di Euro) i finanziamenti dei Fondi Strutturali assegnati all'Italia per il periodo 2000-2006. Per Fondi Strutturali si intendono: il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), il Fondo Sociale Europeo (FSE), il Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia (FEAOG) e lo Strumento Finanziario di Orientamento alla Pesca (SFOP).

La novità è che la quota destinata al nostro paese, che rappresentava il 14,3% del complesso dei finanziamenti nel periodo 1994-1999, è salita al 15,5% del totale dei fondi strutturali messi a disposizione dall'Unione Europea.

Le risorse annuali passano da 3.440 a 4.069 milioni di Euro. Nella graduatoria dei quindici paesi dell'Unione Europea, l'Italia è al secondo posto dopo la Spagna.

Le novità non si limitano alle cifre. Per il 2000-2006 i Fondi Strutturali saranno, infatti, disciplinati da nuove norme che semplificano e velocizzano la gestione, dando più responsabilità alle autorità nazionali e regionali.

Il Ministero del Lavoro e le regioni del Centro Nord hanno concluso il negoziato per giungere all'approvazione del Quadro Comunitario di Sostegno per l'Obiettivo 3, 2000-2006, che comprende le 13 regioni del Centro-Nord ed è finanziato esclusivamente dal Fondo Sociale Europeo.

Il Fondo Sociale Europeo è lo strumento principale per combattere la disoccupazione in tutta l'Unione Europea. I capitali disponibili per il FSE nel Centro-Nord ammontano a 3.744 milioni di Euro (7.249 miliardi di lire), ai quali si aggiungono risorse nazionali e regionali di cofinanziamento per un totale di 8.640 milioni di Euro (16.729 miliardi di lire) di investimento complessivo.
Confrontando la dotazione finanziaria Obiettivo 3 italiana con quella degli altri paesi, l'Italia si situa al quarto posto, dopo Germania, Regno Unito e Francia.

Si tratta di un aumento del 70% rispetto allo scorso periodo di programmazione (1994-1999).

Il negoziato per l'Obiettivo 3 ha visto tra i punti principali discussi il sostegno alle politiche preventive e attive del lavoro, la riforma della formazione professionale, la formazione continua e le azioni tese a favorire le pari opportunità tra i sessi. La velocità con la quale si è chiuso il negoziato (fra i primi insieme alla Finlandia), è anche dovuta alla buona base di partenza, rappresentato dai documenti di base realizzati dal Ministero del Lavoro.

La Commissione, rappresentata dal Commissario Anna Diamantopoulou, responsabile per l'Occupazione e gli Affari Sociali, ha incontrato oggi il Ministro Cesare Salvi per ufficializzare l'accordo raggiunto al termine dei negoziati con le Autorità nazionali.

La Commissaria si è detta soddisfatta della tempistica con cui è stato raggiunto l'accordo ma, ancor più, del contenuto dei documenti di programmazione che daranno una svolta senza precedenti all'utilizzo dei finanziamenti del Fondo Sociale.

"Non più solo Formazione Professionale, ma politiche attive del lavoro" ha affermato la Commissaria Anna Diamantopoulou. "Il Fondo Sociale europeo si troverà impegnato a sostenere un insieme di riforme epocali in ambito di Formazione Professionale, Istruzione, e Politiche attive del lavoro.

Basti pensare alla riforma dei Servizi Pubblici per l'Impiego che vedrà il Fondo Sociale forte partner finanziario. Sono particolarmente felice di essere riuscita ad ottenere un finanziamento supplementare a favore delle donne. In Italia il gap tra uomini e donne dal punto di vista del tasso di attività e del tasso di disoccupazione è tra i più alti in Europa. Il finanziamento del Fondo Sociale (circa 1600 miliardi di lire) contribuirà a favorire l'ingresso e il miglioramento della posizione delle donne nel mercato del lavoro".

La Commissaria Diamantopoulou ha parlato con il Ministro della preparazione del Consiglio straordinario di Lisbona ed in particolare dell'importanza per l'Italia dei temi delle pensioni e dell'inclusione sociale.

La Commissaria Diamantopoulou si compiace del sostegno che avrà dal Governo italiano per sviluppare una cooperazione forte a livello europeo in materia di analisi delle prospettive dei sistemi pensionistici negli Stati membri dell'Unione.

GV

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