Il “Lago dei cigni”, sinfonia romantica.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 febbraio 2000 13:25
Il “Lago dei cigni”, sinfonia romantica.

Si è conclusa domenica sera al Teatro Comunale, nell’ambito del programma Maggio Danza, la settimana dedicata al celebre balletto “Il lago dei cigni”, musicato da Ciajkovskij e composto da Ivanov-Petipa, appartenente alla trilogia delle opere del compositore russo insieme allo “Schiaccianoci” (proposto sempre dal Comunale qualche mese fa’) e la “Bella addormentata”. La grandezza del compositore russo sta nell’aver dato al balletto un carattere sinfonico, di aver creato un poema “coreografico” in cui suoni, forme e movimenti si fondono in una unità superiore: anzi, è la corrispondenza fra timbri e colori, teoria formulata dallo spiritualismo artistico alla fine dell’800, che rappresenta la filosofia ispiratrice del compositore russo.

Il direttore dell’orchestra Michel Sasson ha eseguito il suo disegno sinfonico sottolinenado le forme e i colori della scena lungo i quattro atti, in cui all’esplosione dei colori e delle geometrie del balletto nel quarto atto dedicato alla sfilata delle danze fa’ da contraltare l’oscurità del lago e l’accento malinconico dell’incontro fra Sigfrido e Odette. L’impianto coreografico di Vladimir Bourmeister, autore fin dal ’53 di una versione fedele della partitura originale di Ciajkovskij e poi rimodellato in seguito, ha trovato nella figura elegante di Umberto De Luca e nella tecnica solidissima di Damiana Pizzuti, due protagonisti in grado di dare forma al lirismo struggente e crepuscolare del dramma romantico di Ciajkovskij: inoltre la figura del buffone, che in molte versioni era stata eliminata, è stata interpretata con molto virtuosismo da Massimo Polizzy.

E così il policromatismo musicale e formale ha reso l’opera complessiva rigorosa e godibile, come ha dimostrato il lungo applauso del pubblico.

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