In Toscana si andra' a caccia dal 17 settembre 2000 al 31 gennaio 2001

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 febbraio 2000 19:45
In Toscana si andra' a caccia dal 17 settembre 2000 al 31 gennaio 2001

Con una preapertura il 2 e 3 settembre per la tortora, il colombaccio e il merlo, ma senza il consenso dei Verdi che hanno annunciato voto contrario sia al calendario venatorio sia alla legge che consente l' abbattimento di ungulati, cioe' cervi, caprioli, daini e mufloni per abbassarne la concentrazione in certe aree particolarmente popolate come il Mugello dove si contano 14.000 caprioli. Questo e' il sesto calendario venatorio in cinque anni di legislatura ed i Verdi hanno votato a favore solo l'anno scorso quando in cambio ottennero il divieto di caccia al combattente, un trampoliere che abita le zone umide cosi' chiamato per le sfide dei maschi nel periodo dell'accoppiamento.
Un calendario giudicato troppo permissivo dai Verdi che hanno presentato quindici emendamenti, tra cui l'innalzamento della sanzione per caccia senza tesserino che oggi e' compresa tra le 10 e le 60 mila lire e che si propone di portare tra le 50 e le 100 mila lire, ma troppo limitativo dall'opposizione di centro destra che lo confronta con altri calendari europei, come quello francese.

''In Francia - spiega il consigliere di Forza Italia, Lorenzo Zirri, vicepresidente della commissione agricoltura - si puo' andare a caccia dal 14 luglio al 28 settembre e sono consentite 44 specie contro le 21 concesse da noi''.
Il carniere giornaliero consente complessivamente due capi di selvaggina stanziale e venti di migratoria, limiti che non si applicano nelle aziende fauno e agrituristico venatorie. Le deroghe alle specie cacciabili non sono comprese in questo testo di legge, ma saranno stabilite successivamente con una delibera.

Quanto alla legge che consente l'abbattimento degli ungulati, alla quale i Verdi si oppongono perche' consente praticamente la caccia a questa selvaggina per tutto l'anno, la concentrazione massima consentita e' di 20 capi ogni cento ettari, tutti i capi che superano questo limite potranno essere uccisi da cacciatori forniti di un particolare permesso concesso dalle Province e dovranno essere accompagnati dalle guardie venatorie.

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