Le statistiche dell'import export del settore lapideo relativamente ai primi nove mesi del 1999

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 febbraio 2000 12:02
Le statistiche dell'import export del settore lapideo relativamente ai primi nove mesi del 1999

Il settore lapideo italiano, nel suo insieme ha esportato, nei primi nove mesi del 1999, 3.417.269 tonnellate, per un valore di 2.612 miliardi e 680 milioni di lire mentre ha importato 1.935.646 tonnellate, per 665 miliardi e 953 milioni.
Le cifre, che sono relative a tutti i materiali e a tutte le tipologie di prodotto lapideo, per tutti i Paesi esteri, fanno emergere, per le esportazioni, una variazione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno del –5,3% per i valori e del –3,6% per le quantità, mentre le importazioni registrano un calo del –2,5% sui valori, a cui corrisponde un aumento del +1,8% delle quantità.

Un quadro generale, quindi, che ancora non scioglie le riserve sui saldi complessivi del 1999 per il settore, ma che fa registrare un qualche miglioramento rispetto agli andamenti registrati in chiusura del mese di giugno, quando tutte le cifre di raffronto con l'anno precedente erano più negative di quelle attuali.
Un dato, quest'ultimo, che però deve essere meglio riportato alle voci più significative per il settore, e per i comprensori maggiori che operano al suo interno, e che richiedono alcune cautele in lettura.
Il quadro ristretto dei lavorati e dei blocchi di marmi e graniti riporta un totale di oltre 2.510 miliardi di lire, per quasi 2 milioni e 500 mila tonnellate nette di esportato, con un saldo sullo stesse voci dello scorso periodo 1998 di –2,5% in quantità e –5,3% in valore.
Si tratta ancora di un trimestre negativo per l'industria lapidea italiana, che non vede, a tutto settembre, effettivo miglioramento di clima.
Le due voci di maggior peso, nel quadro generale dell'export, rimangono sempre i lavorati, sia di marmi in genere che di graniti, che coprono oltre l'85% dell'esportato complessivo in valore.
Queste due voci vedono per il granito un deciso miglioramento sullo scorso anno, e per il marmo un andamento semplicemente meno negativo, soprattutto sui valori per tonnellata di esportato.

Il granito migliora rispetto al '98 del +3,3% in quantità e del +0,5% in valore, privilegiando, in altre parole, l'andamento del mercato a quello dei prezzi o scegliendo di sostenere tipologie di prodotto di minor valore unitario.
Il marmo, invece, ancora non sembra uscire da quel trend iniziato ormai due anni fa: un elemento positivo per questo materiale proviene dal fatto che il valore medio per tonnellata di esportato, lavorato, è migliorato nel corso del terzo trimestre. Né il marmo né il granito, comunque, risentono ancora, nel periodo in esame, del successivo apprezzamento del dollaro, mentre le aree di miglior collocazione dei prodotti italiani rimangono quelle tradizionalmente forti, prima fra tutte quel Nord America, principalmente Stati Uniti, che ha rappresentato anche in questo trimestre l'area decisamente più dinamica tra tutte.

E' il granito lavorato che conosce per questo mercato il trend migliore, sia in quantità che in valore, condizionando il consuntivo generale su tutte le aree: +36,8% in quantità, e +34,9% in valore.
Anche il marmo lavorato, però, si comporta bene e fa registrare un +3,3% in quantità e un +2,7% in valore, su volumi di scambio decisamente significativi: i valori in export verso questa area coprono circa un terzo di quelli nazionali, rispetto a circa il 20% di quelli del granito lavorato.

L'intera zona del Nord America comunque vede aumentare le esportazioni italiane lapidee del +12,7% in quantità e del +12% netto in valore, rispetto agli stessi tre trimestri dello scorso anno, salendo a ricoprire una quota di quasi il 24% delle esportazioni complessive italiane per le voci maggiori.
Non altrettanto bene si può dire della più importante area di sbocco per i prodotti lapidei nazionali, l'Unione Europea: anche qui, decisamente meglio i graniti lavorati dei marmi, che cedono anche sui valori medi per unità di esportato.


Rimane comunque un dato di fondo: l'Unione Europea scende al negativo nel raffronto con lo scorso anno, e questo elemento attiva un processo di ridefinizione delle specializzazioni di mercato tra le diverse zone di produzione italiana, che riscriverà nei prossimi mesi e anni gli equilibri interni tra le leadership delle varie aree italiane.
Sulle altre aree di esportazione, che cambiano un po' la loro collocazione, ma in maniera non influente sul quadro generale, resta poco da commentare: positiva sempre l'Oceania, che significa Australia nel nostro caso, pur se su volumi complessivi di scarso peso nel consuntivo finale.

Prosegue il trend negativo dell'Estremo Oriente, pur tra segnali contraddittori, mentre prosegue l'andamento positivo dei graniti lavorati anche verso il Medio Oriente.
Dopo le necessarie rielaborazioni e raffronti sui dati ISTAT, l'Internazionale Marmi e Macchine Carrara rende noti i dati relativi all'eximport nazionale di lapidei per i primi sei masi del 1999.
Si tratta di un periodo finalmente significativo, per durata, e quindi assai più attendibile nei risultati e nei contenuti dei dati precedenti e riferiti a periodi assai più brevi.
Sono dati di segno e contenuto, migliori rispetto alle precedenti elaborazioni, in quanto registrano un più basso disavanzo rispetto allo stesso periodo del 1998, pur rimanendo sempre dati ancora negativi: -0,7% in quantità e –6,7% in valore, sulle esportazioni per tutte le voci.

Le esportazioni di lapidei italiani, per il primo semestre del 1999, secondo le statistiche elaborate dall'Ufficio Studi dell'IMM, sono state di 2 milioni e 255 mila tonnellate di materiali, sia grezzi che lavorati, per un valore di oltre 1.700 miliardi di lire correnti.
Se ci si riporta sulle sole voci maggiori, le variazioni diventano un –2,9% e –6,8%, rispettivamente sulle quantità e sui valori, decisamente inferiori a quelle del primo trimestre, e più rispettose dei valori medi per unità di prodotto esportato.

Positivi i graniti lavorati, e abbastanza bene anche i marmi grezzi e semigrezzi, mentre ancora soffrono i lavorati in marmo, soprattutto in aree orientali, medie ed estreme. Buono è stato l'andamento delle esportazioni italiane verso l'Unione Europea, che costituisce sempre l'area di maggiore importanza, e verso il Nord America, dove migliora soprattutto l'export di graniti, anche se gli Stati Uniti cominciano a rallentare un po' la loro performance che era stata in crescendo ininterrotto da parecchi mesi.

Resta comunque fondamentale il ruolo che l'area nordamericana svolge per l'industria italiana delle pietre, e per il marmo in particolare, evidenziato specialmente nel periodo in cui il regresso segnato in Estremo Oriente, dovuto alla crisi locale ben nota, si avvertiva in maniera molto pesante.
Dall'Estremo Oriente ancora non giungono segnali che facciano sperare in un miglioramento della situazione; restano ancora fortemente negativi i raffronti con il già basso primo semestre del '98: -23,8% e –25,8% sono le variazioni rispettivamente delle quantità e dei valori delle voci maggiori per quest'area.

E' questa, secondo le statistiche elaborate dall'Internazionale Marmi e Macchine, l'area che denuncia ancora la situazione peggiore. Decisamente più positivi i dati relativi al Medio Oriente, rispetto ai precedenti mesi del '99, anche se rimane anch'esso complessivamente in calo rispetto allo scorso anno: è soprattutto il valore medio per unità di prodotto esportato che rende quest'area ben lontana da quello che è stata negli anni '80.
Mentre resta bloccato lo sviluppo del Centro e Sud America, si presenta in leggero miglioramento la situazione africana, pur se riferita a cifre modeste.

Oscillanti, di nuovo, i valori dell'Europa non comunitaria , che stenta a diventare un'area costante e affidabile e resta una prospettiva assai più che una realtà presente, eccezion fatta per le esportazioni italiane di marmi, sia grezzi e semigrezzi, che lavorati.
Ancora in trend negativo le importazioni italiane, soprattutto di granito in blocchi, sia dall'Europa in genere che dall'Africa e Sud America. Sono positivi solo i dati riferiti all'Estremo Oriente, dove l'India esprime le cifre più significative.


Secondo i dati elaborati dall'IMM l'Italia ha importato 1 milione e 237mila tonnellate di materiali vari, per complessivi 438 miliardi circa, con un calo rispetto al primo semestre '98 del –4,3% in quantità e del –3,4% in valore. La voce maggiore rimane sempre il granito in blocchi, con valori per oltre 320 miliardi , pari a circa il 73% dell'intero ammontare, voce che risentito di un calo pari al –4,4% sulle quantità, e al –5,3% sui valori. Saranno, ancora una volta, i prossimi mesi a dare contorni precisi e quantificazioni esatte alle tendenze emerse nella prima parte dell'anno.

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