A Firenze “straniere” quasi due imprese su dieci

E in Toscana quattro imprenditori agricoli su dieci in età pensionabile

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 febbraio 2023 14:44
A Firenze “straniere” quasi due imprese su dieci

Se l’imprenditoria fiorentina è calata negli ultimi 9 anni dell’1,5% (dalle 109.266 imprese del 2013 alle 107.628 del 2022), diverso è il caso di quella straniera che, nello stesso periodo di tempo, è cresciuta del 29,6% (dalle 14.372 alle 18.622 imprese). Insomma, quasi 2 imprese su 10 oggi, nella Città Metropolitana di Firenze, sono guidate da imprenditori stranieri.

Un esercito di 20.882 imprenditori, il 14,7% del totale (quasi 5 punti percentuali in più rispetto al dato medio nazionale), in crescita del 24,3% negli ultimi 10 anni, in base al Rapporto della Fondazione Leone Moressa per il 2021.

Secondo i dati della Camera di Commercio di Firenze, si tratta di imprese localizzate per il 71,1% nell’area urbana Fiorentina, per il 17.2% nell’Empolese Valdelsa, per il 5,8% nel Mugello Val di Sieve, per il 3% nel Chianti e per il 2,9% nel Valdarno Superiore.

Approfondimenti

I settori che la fanno da padrone sono commercio (31.5% delle imprese), costruzioni (il 27.9,7%), manifatturiero (21,6%), servizi alle imprese (15.9%).

“Una crescita collegabile alla salda motivazione personale di molti stranieri che, spesso, aprono un’attività dopo esperienze maturate come dipendenti. Un’occasione di benessere ed un ascensore sociale per le famiglie di provenienza, ma anche un fattore di coesione per la società nel suo insieme. Una propensione imprenditoriale che è diffusa ma poco valorizzata benché, se opportunamente accompagnata da politiche adeguate, potrebbe innescare una spinta imprenditoriale importante per stabilità, coesione, crescita e occupazione” dichiara Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana.

Si tratta infatti di imprese che occupano 38.189 persone, una cifra tutt’altro che residuale rappresentando il 10% degli addetti totali (per dire, l’imprenditoria giovanile ne rappresenta il 3,5%).

Imprenditori che, insieme a immigrati che svolgono un lavoro dipendente, hanno prodotto 1.424 milioni di euro in redditi e 227 milioni di Irpef (Fondazione Leone Moressa su dati MEF –Dipartimento delle Finanze, 2020)

44% IMPRENDITORI AGRICOLI VERSO LA PENSIONE NEI PROSSIMI 5 ANNI

Rivoluzione generazionale nelle campagne toscane dove 4 imprenditori agricoli su 10 (44%) è in età potenzialmente pensionabile da qui ai prossimi 5 anni. In Toscana sono 17.324 i conduttori over 60 che si stima potrebbero lasciare la guida della propria azienda agricola per trasferirne la gestione a figlio, nipoti o parenti. Un dato superiore alla media nazionale (40%) che posiziona la nostra regione al quarto posto di questa speciale graduatoria. A dirlo è Coldiretti Toscana sulla base di una stima del Centro Studi Divulga presentata in occasione della fase finale degli Oscar Green nazionali.

“L’eredità ed il capitale fondiario delle aziende non va dispersa ma resta all’interno dell’universo famigliare grazie a figli e nipoti, in un caso su quattro diplomati o laureati, che hanno il compito di traghettarle verso nuovi orizzonti, innovativi, multifunzionali, sostenibili e più digitali. – spiega Francesca Lombardi, Delegata Giovani Impresa Coldiretti Toscana – Il passaggio di testimone è forte nella nostra regione: il 63% delle imprese agricole ha rivelato l’azienda da un famigliare o da un parente.

La spinta dei giovani è fondamentale per garantire insieme alla continuità aziendale la presenza nelle campagne, nei borghi di montagna e nelle località più marginali. Questa transizione è garantita anche dalla nascita di tante imprese under 40 e lavoratori: sono oltre 4 mila, il 7% del totale, i 25 mila coltivatori diretti”. Fondamentale, in questo scenario, continuare a investire risorse: per questo motivo la nuova Politica Agricola Comune, così come il Piano di Sviluppo Rurale che ha stanziato 40 milioni di euro tra premi di primo insediamo ed investimenti per le nuove imprese o i bandi di Ismea, hanno un ruolo decisivo nel presente ma ancora di più nel futuro”.

Per assicurare una ulteriore spinta alla rivoluzione generazionale nelle nostre campagne Ismea ha attivato la misura “Generazione Terra” che finanzia fino al 100% per un massimo di 1,5 milioni di euro il prezzo di acquisto dei terreni da parte di giovani già insediati o che intendono insediarsi in agricoltura può imprimere un nuovo impulso all’agricoltura giovanile regionale.

“L’accesso alla terra e quello al credito sono le maggiori criticità per i giovani che vogliono aprire un’azienda agricola. – conclude la Delegata regionale dei Giovani– La mancanza di capitale fondiario, terreni, ed i costi per acquistarli, sono tra i principali ostacoli che vanificano le aspettative. Il bando di Ismea è sicuramente una delle misura che ha l’obiettivo di realizzare i sogni ed i progetti di molti giovani che rischiano di restare nel cassetto”.

Al bando possono accedere gli imprenditori di età inferiore a 41 anni che vogliono: ampliare la superficie della propria azienda mediante l'acquisto di un terreno, confinante o funzionalmente utile con la superficie già facente parte dell'azienda agricola condotta in proprietà, affitto o comodato, da almeno due anni alla data di presentazione della domanda; consolidare la superficie della propria azienda mediante l'acquisto di un terreno già condotto dal richiedente, con una forma contrattuale quale il comodato o l'affitto, da almeno due anni alla data di presentazione della domanda.

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