Un marchio di garanzia su tutti i prodotti agroalimentari toscani

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 novembre 1999 19:30
Un marchio di garanzia su tutti i prodotti agroalimentari toscani

Da oggi una farfalla stilizzata sara' il simbolo dell'agricoltura rispettosa dell'ambiente e alleata del cittadino consumatore.
La farfalla, la cui vita e' spesso messa a repentaglio dall'uso indiscriminato di prodotti chimici, e' stata infatti scelta dalla Regione Toscana per il marchio "Agriqualità" che identifichera' tutte le aziende che producono con metodi ecocompatibili. "Da sempre - ha spiegato l'assessore all'agricoltura Moreno Periccioli nella conferenza stampa di presentazione del marchio - all'immagine della Toscana si associa l'idea di bonta' e genuinita' dei prodotti.

Con questo nuovo marchio l'idea sara' rafforzata e valorizzata: perche' il marchio "Agriqualita'" grazie ai regolamenti d'uso e ai severi controlli previsti rappresentera' una garanzia assoluta per il consumatore oltreche' un giusto premio per il produttore".
Ma chi potra' fregiarsi del marchio? In pole position ci saranno sicuramente le oltre sedicimila aziende toscane che gia' attualmente producono con un uso ridotto di prodotti chimici e concimi e che, in virtu' di questa scelta, usufruiscono del contributo comunitario previsto dal regolamento 2078 (nel 1999 la cifra totale loro destinata sarà di circa 140 miliardi di lire).

A queste si aggiungeranno tutte quelle aziende che dal 2000 compiranno la scelta di produrre in maniera ecocompatibile.
Per tutte discriminante sara' il rispetto dei disciplinari che diventeranno in pratica la chiave d'accesso sia al marchio che ai contributi. Solo le aziende che produrranno nel rispetto dei regolamenti d'uso, insomma, avranno la valorizzazione garantita dalla 'farfalla' regionale e, insieme a questa, anche la possibilita' di accedere ai contributi comunitari.


Ma i benefici maggiori andranno ai cittadini: le regole previste dai disciplinari offriranno notevoli garanzie sui prodotti e dell'ambiente: sara' per esempio ridotto di almeno il 40 per cento l'utilizzo dei concimi azotati, spesso responsabili di inquinamenti delle acque, verra' ristretto l'utilizzo di fitofarmaci, si permetterà l'utilizzo dei soli diserbanti non residuali, verra' escluso l'utilizzo di organismi geneticamente modificati.
L'occhio indagatore dei disciplinari non si limitera' alla sola fase della coltivazione.

Nel caso, per esempio di una marmellata, saranno controllate tutte le fasi del processo produttivo, sara' rintracciabile la provenienza della materia prima e resi individuabili tutti i soggetti che hanno manipolato il prodotto. Se si trattera' invece di un prodotto a base di carni (come un insaccato) saranno controllate le tecniche di allevamento, i mangimi utilizzati, la profilassi delle malattie, le metodiche di macellazione e preparazione del prodotto e le tecniche di conservazione.


Solo rispettando le prescrizioni dei disciplinari l'azienda potra' fregiarsi del marchio "Agriqualita'", con cui potrà essere etichettato ogni prodotto. Da notare che le aziende concessionarie del marchio saranno costantemente sottoposte a controlli e sopralluoghi da parte di organismi terzi, autorizzati dalla giunta regionale, che dovranno verificare, attraverso il prelievo di campioni, la corretta applicazione dei disciplinari di produzione. Alla fine di questo percorso la Regione Toscana consentira' di utilizzare il marchio della farfalla con la scritta "Agriqualita'".

Nell'etichetta che accompagnera' ogni prodotto sara' riportato il nome dell'organismo di controllo e il numero di codice corrispondente alla partita, così da assicurare la rintracciabilita' del prodotto.
"Attraverso questi strumenti - spiega Periccioli - il consumatore avra' dai nostri produttori una ulteriore garanzia di qualita'. E il meccanismo di valorizzazione e di tutela innescato dal marchio sono certo che indurra' molti altri produttori a compiere la scelta della produzione rispettosa dell'ambiente.

Attualmente la nostra regione e' gia' all'avanguardia: quasi 300mila ettari , un terzo del totale, sono coltivati in maniera ecocompatibile: l'obbiettivo e' quello di portare la farfalla ad allargare ancora di piu' la sua superficie di volo".
L'avvento del marchio e' effetto diretto della legge regionale numero 25 del 1999. Una legge che, oltre all'obbiettivo di valorizzare l'agricoltura ecocompatibile, prevede anche la tutela contro la pubblicita' ingannevole: compito della normativa è infatti anche quello di evitare che il paesaggio toscano venga utilizzato in maniera ingannevole per reclamizzare prodotti agroalimentari che con questa terra nulla hanno a che vedere.

E anche su questo fronte i primi mesi dall'entrata in vigore della legge hanno prodotti i primi effetti: "Abbiamo riscontrato - sottolinea l'assessore - che ultimamente non si sono piu' verificati casi di sfruttamento del paesaggio toscano per reclamizzare prodotti alimentari di altre aree. Evidentemente la legge ha gia' funzionato come deterrente". "Vorrei ribadire che questa norma e' pienamente conforme alle norme comunitarie, e non introduce alcun tipo di copyright. A nessuno infatti verra' impedito di usare nelle inserzioni pubblicitari le immagini del territorio toscano.

Cio' che cercheremo di evitare è di indurre i cittadini, in maniera scorretta a ritenere che un prodotto agroalimentare venga dalla Toscana, se cio' non corrisponde a verità".

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