Lo stabile occupato di via Galliano in Consiglio provinciale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 settembre 1999 23:49
Lo stabile occupato di via Galliano in Consiglio provinciale

Approvando con i voti favorevoli della maggioranza e di Rifondazione comunista - contrario il Polo - un ordine del giorno presentato da Rifondazione e che ha accolto gli emendamenti suggeriti dal capogruppo Ds Tiziano Lepri, il consiglio provinciale ha impegnato la giunta Gesualdi a "intraprendere tutte le iniziative possibili in collaborazione con l'Amministrazione Comunale di Firenze, per affrontare organicamente il problema dell'emergenza abitativa nell'area fiorentina anche a partire dalla ricerca di una soluzione positiva per l'edificio di via Galliano, nel rispetto delle normative vigenti".

Nel documento si fa riferimento all'occupazione dell'edificio di via Galliano da parte di famiglie e persone senza casa "avvenuta dopo che la Provincia aveva già trasferito in altri luoghi, le funzioni ivi dislocate ed aver già regolarizzato il canone di affitto il cui contratto scade il prossimo 30 novembre 1999". Il consiglio provinciale è peraltro "consapevole della necessità di sbloccare la situazione di occupazione" dell'immobile, ma anche di "dare risposte concrete al problema casa".

Respinto invece un ordine del giorno presentato dal consigliere del Ccd Alessandro Corsinovi, con emendamenti proposti dal capogruppo di Forza Italia Carlo Bevilacqua con il quale si voleva impegnare il Presidente della Provincia "ad attivarsi per far cessare l'illegittima e illecita occupazione e ad intraprendere tutte le necessarie iniziative nei confronti degli occupanti per i danni che saranno eventualmente accertati a seguito dell'occupazione abusiva".
Il dibattito in consiglio sull'immobile di via Galliano è stato originato dall'Ordine del giorno del consigliere del CCD Alessandro Corsinovi. Illustrandolo Corsinovi ha definito quella di via Galliano una vicenda che "assume sempre più i connotati dello scandalo".

Incredibilmente si tollera persino che gli occupanti dell'immobile usino luce, acqua e presto anche riscaldamento a spese dei cittadini. Il consigliere ha esibito delle foto per dimostrare che il Movimento di lotta del la casa ha fatto di via Galliano la sua sede, con tanto di cartello "Si riceve dalle 16 alle 19". Questa mattina della situazione è stato informato il Prefetto, così come dell'esistenza di una graduatoria compilata dal Movimento su chi ha diritto alle case da occupare.

L'immobile deve essere sgomberato, ha affermato decisamente Corsinovi, mentre vi sarebbe un accordo semiclandestino di tolleranza nei confronti degli occupanti. Grave sarebbe che chi è proposto ad eseguire i provvedimenti della magistratura non lo facesse. Gli occupanti non devono essere legittimati.
Netta la spaccatura con le posizioni di Corsinovi della replica del presidente della Provincia, Michele Gesualdi. "Le problematiche come quella dell'emergenza abitativa sono questioni sociali rilevanti da affrontare in profondità e con serietà".

"Non siano né sceriffi né giustizieri - ha aggiunto Gesualdi - ma siamo politici e ci compete comprendere, dare risposte. Mi schiero, per chi è senza tetto come per chi è senza lavoro, con i più deboli". Di qui un netto no all'ordine del giorno di Corsinovi, che va nelle direzione opposta a questa filosofia, anche questo "non significa non fare gli atti necessari per far rispettare la legge", anche se con "sofferenza". Non bisogna "abbaiare alla luna e ai problemi della povera gente".
"Pago 1.250.000 al mese di mutuo - ha detto Pier Giuseppe Massai, di A.N.

- ora chiederò a tutti quanti come me si stanno comprando a loro spese una casa di occupare, invece, immobili pubblici". Massai ha poi sostenuto che è inaccettabile che le regole del gioco siano dettate dagli occupanti con il loro capo, Lorenzo Bargellini, e con le loro graduatorie illegittime e le minacce a chi testimonia contro le occupazioni.
Non ci si deve dimenticare, ha invece ricordato Sandro Targetti di Rifondazione, che il dato di fatto sono le migliaia di appartamenti sfitti, i canoni di affitto ben sopra il milione di lire, insostenibili per una famiglia monoreddito.

Non serve demonizzare il Movimento di lotta per la casa e Bargellini, bisogna trovare una soluzione ad un problema sociale. Di qui la proposta di Rifondazione che la Provincia cerchi una soluzione negoziata, una accordo fra la proprietà (che possiede a Firenze un migliaio di appartamenti) e gli occupanti. Occorre fantasia per reperire immobili per affrontare il problema della casa, ci sono altre strade oltre a quella dell'ordine del giorno di Corsinovi.
Per Forza Italia Fabio Filippini ha tenuto a sottolineare che la richiesta di far rispettare la legge è solo in realtà una richiesta tesa alla buona amministrazione ed al recupero da parte della Provincia di prestigio ed autorità con i quali andare poi ad affrontare il problema nella sua globalità.
Contestando la replica del Presidente della Provincia, Alessandro Giorgetti ha definito Gesualdi come "un vescovo che pronuncia un'omelia", mentre invece si dovrebbe parlare "da amministratori".
"Corsinovi dice tutti noi paghiamo gli affitti - ha detto Massimo Marconcini, dei Comunisti italiani - ma è anche vero che non tutti prendono lo stesso stipendio, talvolta non ne percepiscono alcuno".

Tuttavia, circa la vicenda di via Galliano, "non si tratta di fare muro contro muro", perché "nessuno ama l'illegalità", ma di ragionare pensando "alle famiglie" in stato di disagio.
A Eugenio Carmelo D'Amico (Rifondazione comunista) "interessano le famiglie: la politica serve per mediare, non per accendere i fuochi", come si starebbe facendo, secondo il consigliere, sulla vicenda di via Galliano. "C'è un problema che riguarda dieci famiglie - ha aggiunto - Vogliamo aiutare a risolverlo?".
Renato Romei (Ds) ha ricordato "che anche grazie al nostro Governo" il problema casa si sta avviando a soluzione.

Una proposta di legge prevede infatti che le persone con reddito basso non debbano pagare più di sei milioni annui.
Il consigliere di An Enrico Nistri non crede "che ci sarà da essere felici quando verrà sgomberato il Movimento di lotta per la casa", anche se non si può accettare che un ente pubblico possa trattare "con un'associazione che persegue fini al di là della legge, organizzando graduatorie selettive per l'organizzazione delle occupazione e ambendo a surrogare lo Stato".

Il rispetto della legalità è necessario. Bisogna riconoscere, per Nistri, "che a Firenze c'è stata una politica fallimentare sulla casa", così come c'è stata "una concessione clientelare del patrimonio immobiliare dello Stato".
Il consigliere Sergio Gatteschi (Verdi) ha trovato che "si è andati molto al di là del problema" posto all'inizio. "C'è un atto amministrativo concreto" e la competenza è ora della Magistratura. Gatteschi è "favorevole a questo provvedimento".
Le affermazioni di Gesualdi, secondo Carlo Bevilacqua (Forza Italia) comportano "legittimazione di fatti illeciti".

C'è invece "chi affronta il problema della casa con dignità civile".
Apprezzamento da Davide Filippelli (Democratici), e da Tiziano Lepri (Ds) e D'Amico (Rifondazione comunista) per l'intervento del Presidente Gesualdi. In sede di dichiarazione di voto Corsinovi ha manifestato "perplessità per le dichiarazioni di Gesualdi, che rasentano l'apologia di reato Noi difendiamo le regole e la legge".

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