Vittorio Sgarbi sul palco della Versiliana con “Pasolini Caravaggio”

In prima nazionale domenica 21 agosto, alle ore 21.30

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 agosto 2022 14:11
Vittorio Sgarbi sul palco della Versiliana con “Pasolini Caravaggio”

Marina di Pietrasanta (Lu) _ Il 43° Festival La Versiliana torna ancora una volta a distinguersi per il debutto di spettacoli in prima nazionale. Il cartellone del Festival di Marina di Pietrasanta, confezionato con la consulenza artistica di Massimo Martini, ospiterà infatti per domenica 21 agosto alle 21.30 l'atteso spettacolo di e con Vittorio Sgarbi “Pasolini Caravaggio” che metterà a confronto e racconterà la contemporaneità dei due grandi artisti.

Arricchito dalle musiche composte ed eseguite dal vivo da Valentino Corvino e dalle video scenografie di Tommaso Arosio, lo spettacolo, tutto da ascoltare e vedere, ci condurrà attraverso la voce del grande critico d'arte nelle vite e fin dentro le opere rivoluzionarie di Michelangelo Merisi e Pier Paolo Pasolini.

Trascendendo immagini, testi e suoni, Sgarbi porterà alla luce quanto di più necessario ci è stato donato dalle rivoluzionarie attività di questi due maestri i quali, nonostante abbiano vissuto a circa quattrocento anni di distanza l’uno dall’altro, lottarono contro analoghi ostracismi, pagando il caro prezzo della vita in cambio della propria libertà intellettuale.

Approfondimenti

Caravaggio è doppiamente contemporaneo. È contemporaneo perché c’è, perché viviamo contemporaneamente alle sue opere che continuano a vivere; ed è contemporaneo perché la sensibilità del nostro tempo gli ha restituito tutti i significati e l’importanza della sua opera. Non sono stati il Settecento o l’Ottocento a capire Caravaggio, ma il nostro Novecento. Caravaggio viene riscoperto in un’epoca fortemente improntata ai valori della realtà, del popolo, della lotta di classe.

Ogni secolo sceglie i propri artisti. E questo garantisce un’attualizzazione, un’interpretazione di artisti che non sono più del Quattrocento, del Cinquecento e del Seicento ma appartengono al tempo che li capisce, che li interpreta, che li sente contemporanei. Tra questi, nessuno è più vicino a noi, alle nostre paure, ai nostri stupori, alle nostre emozioni, di quanto non sia Caravaggio” È su questa citazione di Vittorio Sgarbi che s’innesta l’idea di un’inedita simmetria tra Pasolini e Caravaggio che seppur su piani differenti, innescarono roventi polemiche attraverso le loro modalità artistiche, e di vita, divenendo interpreti di nuove realtà spesso non comprese dai coevi, e dai posteri.

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