Vino, i Consorzi della Toscana si uniscono, è nato A.Vi.To.

Si chiama Associazione Vini Toscana DOP e IGP e il presidente è Fabrizio Bindocci, già presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, vicepresidente Luca Sanjust. Alla conferenza di lancio anche l'assessore Remaschi: "Un punto di partenza"

Stefania
Stefania Guernieri
09 marzo 2016 18:01
Vino, i Consorzi della Toscana si uniscono, è nato A.Vi.To.

Fare rete per essere più forti. Finalmente la Toscana dei campanilismi ha lasciato il passo a quella delle sinergie. E' nata a Firenze A.Vi.To, Associazione Vini Toscana DOP e IGP, organismo unitario di rappresentanza della viticultura toscana di qualità. Una sorta di "consorzio dei consorzi", che al momento ne riunisce 16 (altri due sono in procinto di entrarvi), che riuniscono circa 5 mila imprese vitivinicole, per un fatturato stimato di circa un miliardo di euro ed una quota di export superiore al 70%.

La presentazione ufficiale nel corso di una conferenza stampa che ha visto che la firma dei rappresentanti davanti al notaio Rosanna Montano cui è seguito un brindisi beneagurale. La carica di presidente è affidata a Fabrizio Bindocci, già presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino e come vicepresidente Luca Sanjust, alla guida di Petrolo, realtà vinicola sui colli Aretini.

Alla conferenza stampa di presentazione presente anche l'assessore all'agricoltura della Regione Toscana, Marco Remaschi il quale ha espresso il suo apprezzamento per l'iniziativa. "E' un punto di partenza importante – ha sottolineato – e servirà per cogliere meglio le opportunità, e sono tante, che ci vengono offerte". L'assessore ha fatto riferimento ai fondi per la promozione messi a disposizione dall'Europa. "In due tranche – ha ricordato – ci sono circa 200 milioni per la promozione sui mercati terzi.

Stando insieme è più facile cogliere queste opportunità. Dobbiamo fare un percorso – ha ribadito Remaschi – tutti insieme, voi la Regione Toscana, le associazioni professionali, le associazioni di categoria. Apprezzo anche l'idea che avete espresso di non lasciare indietro nessuno – ha continuato – perché la Toscana del vino è fatta di grandi marchi, ma anche di tanti piccoli imprenditori, che contribuiscono a fare la differenza, e che hanno bisogno di essere sostenuti. Complimenti per l'idea che avete avuto.

Noi, come Regione – ha concluso – ci siamo per dare il nostro contributo a far crescere il settore, l'occupazione e l'economia della Toscana". L'assessore ha inoltre ribadito la volontà, come già espressa in precedenza, di

L'assessore ha inoltre rilanciato la proposta di un Vinitaly in salsa toscana. "E' un'idea – ha detto – che a me pare buona, una sfida, che deve essere approfondita e di cui dobbiamo parlare insieme e confrontarci per capire se può portare un valore aggiunto. Se avvieremo questa strada non ci fermerà più nessuno, perché quando ci presentiamo come Toscana non siamo secondi a nessuno".

La decisione di costituire A.VI.TO. - fanno sapere dall'Associazione - è giunta al termine di un lungo periodo di stretta collaborazione tra i Consorzi toscani, iniziata nell’estate 2014 con la ben nota vicenda del Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) e proseguita successivamente anche su altri temi che toccano l’interesse generale delle imprese vitivinicole, a partire dalla questione degli ungulati che ha portato alla recente approvazione di una specifica Legge Obiettivo da parte del Consiglio Regionale.

Nelle intenzioni dei fondatori A.VI.TO. dovrà rappresentare gli interessi unitari di tutto il comparto, dei Consorzi più grandi come di quelli più piccoli, dando voce a quella pluralità di esperienze che costituisce il vero patrimonio della viticoltura toscana, nonché uno dei fattori di successo che l’hanno portata ad affermarsi come uno dei principali attori del mercato internazionale. Ne è convinto il presidente Fabrizio Bindocci che quello che lui stesso chiama affettuosamente "il Consorzione" farà bene a tutti e soprattutto ai più piccoli. "Oggi con la globalizzazione dobbiamo lavorare in sinergia, grazie anche all'appeal che ha la Toscana. Non sarà solo un contenitore, ma servirà per lavorare insieme ed abbiamo bisogno di tutti". 

Alla conferenza stampa che ha visto la firma davanti al notaio ha partecipato anche il consigliere regionale Gianni Anselmi, presidente della Commissione per lo sviluppo economico della Regione. "Questo evento giunge dal connubio tra innovazione e cooperazione che sono i punti su cui si dovrà basare il futuro della nostra regione. Nostro compito è quello di stare a fianco e mettere a disposizione gli strumenti che la Regione ha, come quello del contenimento degli ungulati". 

A introdurre la presentazione Il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi, il quale ha per primo esternato la propria soddisfazione: “E’ una grande soddisfazione vedere trasformato in associazione il tavolo instaurato due anni fa per parlare di problemi comuni. Credo che questa associazione darà grandi risultati, attraverso le organizzazioni di categoria, le istituzioni, la politica, a favore dell’intera filiera vitivinicola e dell’immagine della Toscana e dell’Italia nel mondo”.

A margine della conferenza intervengono anche altri illustri presidenti di consorzi. Sergio Zingarelli, presidente del Consorzio Vino Chianti Classico, che parla di una vera e propria svolta: “Per molti aspetti la costituzione dell’Associazione segna un punto di svolta nella viticoltura toscana, perché da oggi potremo finalmente disporre di uno strumento unitario per agevolare il confronto con le istituzioni, regionali e non. Per competere con successo sui mercati dobbiamo imparare a pensare e ad agire come un sistema unitario, in cui aziende ed istituzioni, ognuno per la propria parte, concentrano gli sforzi verso obiettivi condivisi”.

Andrea Natalini, presidente del Consorzio del Vino Nobile, ha tenuto a specificare che si tratta di: “Un’iniziativa alla quale aderiamo con entusiasmo, nell'ottica di riconoscere l'impegno dei consorzi vitivinicoli ad unire gli sforzi e farsi voce unica di un comparto in cui la frammentazione non aiuta certamente. Il "Sistema Vino" toscano ha capito ormai che l'unione fa la forza. Lo abbiamo dimostrato nella vicenda del Piano di Indirizzo Territoriale (PIT), e in base a quella esperienza vogliamo dotarci di una strategia unitaria per consentire alle eccellenze della nostra regione di emergere sul mercato, soprattutto su quello internazionale".

Infine il presidente del Consorzio della Denominazione di San Gimignano, Letizia Cesani: “La realtà dei Consorzi di tutela in Toscana è ormai parte della storia di questi ultimi cinquanta anni, durante i quali si sono sviluppati i vini a Denominazione di Origine. Con la costituzione di A.VI.TO. si formalizza un'attività di collaborazione tra i Consorzi Toscani che si è andata intensificando a partire dal PIT, e noi siamo convinti che lavorare insieme sia l’unico modo per rendere più incisive le funzioni di tutela e valorizzazione che tutti perseguiamo. Un organismo agile e senza costi di struttura com’è A.VI.TO. va incontro alle esigenze di razionalizzazione ed efficienza che chiedono le nostre aziende, e siamo certi che contribuirà a favorire lo sviluppo della viticultura toscana, rappresentando con voce unica ed autorevole gli interessi di tutta la filiera”. 

Questi i 16 Consorzi che hanno aderito ad A.Vi.To.

Consorzio Vino Chianti

Consorzio Vino Chianti Classico

Consorzio Vino Brunello di Montalcino

Consorzio Tutela Morellino di Scansano

Consorzio Vino Nobile di Montepulciano

Consorzio per la Tutela Vini Bolgheri

Consorzio della Denominazione San Gimignano

Consorzio Tutela Vini Maremma Toscana

Consorzio Chianti Colli Senesi

Consorzio Chianti Rufina

Consorzio Tutela Montecucco

Consorzio Vini Cortona

Consorzio Chianti Colli Fiorentini

Consorzio Vini Valdichiana Toscana

Consorzio del Vino Orcia

Consorzio del Valdarno di Sopra

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