Mentre due volontari del Coordinamento delle Misericordie dell’area fiorentina sono partiti stamani a bordo di un C-130 dell’Aeronautica militare italiana per una missione umanitaria di protezione sanitaria a supporto della popolazione della Striscia di Gaza, a Vicchio ha preso avvio il programma natalizio con addobbi e luminarie nel centro storico. E in piazza Giotto l'Albero di Natale. Ma sulla punta non c'è il solito puntale, è stata collocata la bandiera della Palestina. Una scelta precisa e netta dell'Amministrazione comunale che vuole esprimere vicinanza, solidarietà e sostegno al popolo palestinese oppresso e martoriato dallo Stato di Israele.
Il sindaco di Vicchio Francesco Tagliaferri è impegnato nella Rete degli Enti Locali per i Diritti del Popolo Palestinese e di recente una delegazione di amministratori locali, tra cui il primo cittadino vicchiese, e rappresentanti di Arci e Anpi si è recata in Cisgiordania ed ha incontrato le autorità locali di Betlemme, Hebron, Ramallah e Gerusalemme, oltre ad associazioni e ONG, constatando direttamente la grave condizione a cui è costretta la popolazione palestinese a causa dell'occupazione dei territori da parte dei coloni israeliani.
"Quella bandiera - sottolinea il sindaco di Vicchio Tagliaferri -è un simbolo che deve sempre ricordarci la parte di mondo che soffre per l'occupazione e il genocidio in atto. Anche nei momenti di festa e convivialità è giusto essere consapevoli e ricordare che il nostro è un privilegio, mentre nel mondo c'è chi non potrà mai permettersi di festeggiare nulla. La bandiera della Palestina - aggiunge - servirà a ricordarci le atrocità in atto in tutta la Cisgiordania e a Gaza da parte di Israele, ma richiama anche tutti i conflitti che, in questo momento, devastano ancora tante popolazioni nel mondo. E non possiamo e non dobbiamo rimanere indifferenti a tutto questo".Il Comune di Vicchio, con un atto votato dal Consiglio comunale, ha concesso la cittadinanza onoraria alla relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati Francesca Albanese.
Sarà l’ex vicepresidente del Parlamento europeo e presidente di Assopace Palestina, Luisa Morgantini, a chiudere il Giorni di Storia Festival, giovedì 11 dicembre alle ore 18 al Palazzo Comunale di Calenzano con la conferenza “Colonialismo e insediamento: il caso della Palestina”. Modererà l’incontro Manfredi Lo Sauro, coordinatore delle attività di solidarietà e cooperazione internazionale di Arci Firenze. Dedicata al tema “Imperi e imperialismi”, l’edizione 2025 di Giorni di Storia Festival è organizzata dal Comune di Sesto Fiorentino in collaborazione con il Comune di Calenzano e l’Istituto Ernesto De Martino, con il sostegno di Unicoop Firenze, Città Metropolitana di Firenze, Consiglio regionale della Toscana.
Ha soltanto 3 mesi la più piccola ospite della comunità di Sant’Agata in Arfoli. Con i suoi fratellini, il papà e la mamma è stata accolta nella comunità parrocchiale reggellese guidata da don Roberto Brandi nel progetto di accoglienza della Fondazione Giovanni Paolo II su richiesta della Prefettura di Firenze.
La famiglia, composta da 6 persone, proviene da Gaza grazie a un passaporto sanitario ottenuto proprio per le condizioni critiche della bimba più piccola, nata prematura dopo neanche 7 mesi di gestazione. In una terra dilaniata dalla guerra, dove non c’è più neanche l’assistenza sanitaria minima, la sua sopravvivenza era appesa a un filo. Grazie al corridoio sanitario aperto dalla cooperazione internazionale per i casi più gravi, la piccola con i genitori e i fratellini di 5, 4 e 2 anni è riuscita a imbarcarsi con l’equipe medica su un volo aereo e ad arrivare in Italia. Presa in cura dal Meyer, è salva.
Lei e la sua famiglia hanno ora però bisogno di una casa dove poter ricominciare a costruire il proprio futuro. L’hanno trovata nella canonica della chiesa di Sant’Agata in Arfoli. Da due mesi ormai la piccola, ma grandissima comunità della frazione di Reggello, si è aperta all’accoglienza con una passione e una dedizione davvero commoventi. Guidati da don Roberto, i parrocchiani si stanno adoperando in ogni per accogliere ben tre famiglie, sotto il coordinamento della Fondazione Giovanni Paolo II. Un’accoglienza fatta di sorrisi e integrazione, ma anche di sforzi per insegnare loro i fondamenti della lingua, per offrire un frigorifero pieno, per curarli negli aspetti materiali, sociali, comunitari e garantire ai più piccoli il diritto a studiare, a giocare, a crescere.Li stanno facendo sentire parte integrante della loro famiglia.