Inchiesta Keu: negative le prime verifiche sui pozzi

WWF: urgente potenziare il sistema regionale dei controlli e avviare le bonifiche dei siti inquinati

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 aprile 2021 14:52
Inchiesta Keu: negative le prime verifiche sui pozzi

Continuano a preoccupare lo smaltimento abusivo di circa 8.000 tonnellate di rifiuti contaminati e sotterrati lungo la Strada regionale 429, nonché i presunti intrecci tra imprenditoria, politica ed ecomafie.

Nonostante i valori inferiori alle soglie di contaminazione stabiliti dalla norma, risultati dalle prime verifiche sui pozzi privati collocati nelle aree potenzialmente inquinate da Keu.

Episodi, personaggi e dinamiche relative alle recenti operazioni giudiziarie della Direzione distrettuale antimafia fiorentina continuano in questi giorni a essere presentati nei quotidiani e tematizzati da diversi esponenti politici locali, soprattutto da parte delle opposizioni di sinistra e di centrodestra.

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Anche il WWF è preoccupato di quanto viene pubblicato in questi giorni sugli organi di stampa: “Se quanto in indagine fosse confermato, si tratterebbe di un evento del tutto assimilabile alla tragicamente famosa Terra dei Fuochi, oltretutto con infiltrazioni della ‘ndrangeta che lasciano presupporre una stretta connessione con questa famigerata organizzazione criminale”.

“Un dato è certo: da sempre la malavita organizzata è interessata al traffico illegale di rifiuti, che rappresenta spesso il proprio core-business, intrecciandosi con gruppi industriali e manifatturieri, interessati a trovare vie facili ed economiche, quindi illegali, per smaltire i propri scarti, specialmente in terra di Toscana che , dopo Campania, Puglia, Sicilia e Calabria risulta tra le regioni a maggior infiltrazione mafiosa nel campo dei reati ambientali”.

E questo avviene fatalmente ai danni della collettività, perché poi quei rifiuti da qualche parte devono essere smaltiti. Ci sono pagine intere di relazioni della Commissione Antimafia che ce ne parlano. Non siamo quindi meravigliati in assoluto, ma decisamente preoccupati che questo avvenga anche nella nostra Regione.

E’ quindi più che mai necessario che la politica non solo prenda ovviamente le distanze da questo sistema, ma che metta in pratica tutto quanto si renda necessario per la tutela e la bonifica di siti ambientali compromessi e per la corretta e completa gestione del ciclo di trattamento dei rifiuti, in primis quelli speciali.

E’ altresì fondamentale potenziare, sia dal punto di vista delle risorse economiche che umane, l’ARPAT (che, negli ultimi anni, è stato spesso messo in discussione); redigere un nuovo piano regionale dei rifiuti, uscendo dalla logica emergenziale e di deroghe degli impianti attuali, un piano che, va da sé, escluda del tutto il ricorso agli inceneritori(importanti, in questo senso, le recenti dichiarazioni dell’Assessore Monni).Per concludere, anche le vicende giudiziarie di questi giorni devono quindi essere di monito e di stimolo affinchè la Regione metta ordine all’intero sistema di gestione dei rifiuti".

Con una proposta di legge presentata proprio in questi giorni da Nicola Fratoianni alla Camera, Sinistra Italiana chiede che sia vietato finanziare partiti o movimenti politici da parte “di persone fisiche o giuridiche che abbiano in essere concessioni dello Stato, delle regioni, degli enti locali, di enti pubblici ovvero di società a partecipazione pubblica diretta o indiretta” ma anche appaltatori e subappaltatori.

“C’è un aspetto fondamentale che emerge dall’inchiesta sulla 'ndrangheta In Toscana e che viene da troppi sottaciuto. Il rapporto opaco tra finanziatori privati e partiti politici. Dopo l’abolizione del finanziamento pubblico a partiti e movimenti politici, è chiaro che questo legame doveva diventare trasparente, chiaro, esplicito oppure vietato nei casi in cui l'intreccio e il possibile do ut des poteva diventare un problema. Non è un caso che il procuratore Giuseppe Creazzo chieda una migliore legislazione sul rapporto tra lobby e politica. Noi chiediamo di più” si legge in un documento di Sinistra Italiana Toscana.

Sarebbe una bella operazione di pulizia e trasparenza nei rapporti tra politica e soggetti economici. Oggi i finanziamenti ai partiti sono previsti fondamentalmente attraverso il 2 per mille, che per noi di Sinistra Italiana è la quasi unica fonte di sostegno, oltre alle sottoscrizioni dei militanti. Ma è evidente (ce lo insegnano gli Usa, dove il finanziamento è praticamente tutto privato) che più sostegno economico hai, maggiore sarà possibilità di consenso alle elezioni. E i poteri economici di norma, finanziano solo chi non li disturba o soggetti a cui possono presentare emendamenti a loro vantaggio (come nel caso dell'inchiesta in questione): non è un caso che i conciatori abbiano finanziato i candidati alla presidenza della Regione Toscana della Lega e del Pd.

“Siamo convinti, come si legge nella relazione che accompagna la proposta di legge dell'On. Fratoianni, che la sopravvivenza di un regime trasparente che assicuri congrue risorse ai partiti e ai movimenti politici rimane tutt'oggi giustificata dalla necessità di garantire l'accesso alla competizione politica anche ai ceti meno abbienti della società, che non dispongono di ingenti patrimoni privati, assicurando al contempo una competizione più equa, nonché lo scardinamento della politica dai poteri forti dell'economia e della finanza.

Non è un caso che una qualche forma di finanziamento (sia pubblico che privato) della politica esista ancora oggi in ogni democrazia, in quanto essa rappresenta l'effettiva e concreta garanzia del principio costituzionale enunciato all’articolo 49 e per il quale tutti i cittadini hanno il diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale” conclude Sinistra Italiana Toscana.

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