Unioni civili, Giachi: «Siamo in sintonia con la grande maggioranza dei cittadini del nostro Paese»

Toccafondi (Ncd): "Il Registro delle coppie gay va contro la legge e contro il divieto del prefetto". La vicesindaca replica a Toscana Oggi: «la delibera non aggira in alcun modo circolare dei prefetti. Abbiamo abbiamo voluto fare il massimo che la normativa ci consente»

Redazione Nove da Firenze
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08 febbraio 2015 19:11
Unioni civili, Giachi: «Siamo in sintonia con la grande maggioranza dei cittadini del nostro Paese»

"La Giunta Nardella dovrebbe pensare a cose concrete riguardanti i veri problemi della città, dalla tramvia, all'aeroporto, alla chiusura di tante, troppe aziende e botteghe artigiane, invece di approvare delibere che vanno contro l'ordinamento giuridico italiano e contro il divieto del prefetto" afferma il coordinatore regionale di Ncd, Gabriele Toccafondi commentando la delibera di Palazzo Vecchio che consente alle persone dello stesso sesso sposate all'estero di iscriversi nel nuovo registro comunale delle unioni civili.

"La Giunta Nardella - aggiunge Toccafondi - ha compiuto una forzatura, sotto ogni punto di vista, equiparando 'contra legem' le coppie omosessuali a quelle eterosessuali. Non è così che si affrontano questioni delicate inerenti i diritti delle persone".«Non solo il consiglio comunale ha votato a larga maggioranza una mozione in questa direzione ma siamo anche molto convinti del provvedimento adottato, che dà concretezza a giuste richieste». Cosí la vicesindaca Cristina Giachi replica all’editoriale di Toscana Oggi, il settimanale delle diocesi toscane, sulla delibera che riconosce la possibilità di iscrizione nel nuovo registro comunale a due persone dello stesso sesso che abbiano celebrato un matrimonio all’estero considerandosi così assolto il requisito temporale di un anno di coabitazione richiesto finora. «Francamente - ha aggiunto - ci sentiamo in sintonia con la grande maggioranza dei cittadini del nostro Paese che chiedono passi avanti importanti sul tema dei diritti civili.

Ma non è soltanto una questione di eguaglianza. È anche, e soprattutto, una questione di dignità. Dopo la rivoluzione dell’eguaglianza, infatti, i tempi più recenti hanno conosciuto la rivoluzione della dignità, dignità dei singoli e delle loro relazioni. ‘La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata’: così si apre la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea». «La delibera non aggira in alcun modo la circolare dei prefetti - ha proseguito la vicesindaca - e non viola alcuna legge anagrafica.

Anzi, abbiamo voluto fare proprio il massimo che la normativa nazionale ci consente. Come ha giustamente sottolineato il sindaco Nardella abbiamo scelto la strada del pragmatismo e della legalità: nell’ambito delle nostre competenze e dei principi e delle regole fissate dalla legge statale operiamo per promuovere pari opportunità alle unioni tra cittadini, pari opportunità nei diritti in ambito sanitario favorendo l’integrazione sociale di tutti i cittadini».

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