Una storia da raccontare nei prossimi 50 anni al mondo che cambia

Raccontare Firenze con le nuove parole di Internet (2^ parte)

Nicola
Nicola Novelli
24 marzo 2014 09:17
Una storia da raccontare nei prossimi 50 anni al mondo che cambia

La storia culturale di Firenze è il risultato di secoli di produzione artistica e d'ingegno dei nostri predecessori, ma anche l'effetto del modo in cui questa storia è stata raccontata negli ultimi due secoli dagli intellettuali italiani e stranieri, che hanno visitato e soggiornato nella nostra città e redistribuito e promosso alle loro comunità d'origine il nostro patrimonio culturale. In che misura la nostra stessa identità culturale è il risultato dell'amore per Firenze che generazioni di uomini di cultura tedeschi, francesi, britannici e statunitensi ci hanno tributato negli ultimi 200 anni? E' certo grazie ai grandi intellettuali stranieri transitati per la nostra città che l'Umanesimo fiorentino è un pilastro dell'identità condivisa dell'Occidente e un riferimento fondamentale delle culture europea e nordamericana.

Un privilegio su cui si fonda per buona parte l'economia e il turismo culturale della nostra città.Non è scontato che questo scenario favorevole si perpetui indefinitamente. Negli ultimi decenni stiamo assistendo a una trasformazione epocale, con un riequilibrio delle proporzioni demografiche a vantaggio di economie emergenti, espresse da popoli culturalmente molto distanti dall'identità umanistica originata a Firenze. Tra 50 anni, in Cina, o in India (solo per citare i due paesi che oggi pesano 2 miliardi di abitanti e un potenziale economico inarrestabilmente crescente) la cultura rinascimentale continuerà ad essere considerata un pilastro dell'espressione umana, come oggi avviene nelle principali università e centri di pensiero occidentali? Dipenderà anche dal modo in cui anche noi, a Firenze, sapremo confrontarci con le trasformazioni culturali globali.Preoccupano certi atteggiamenti, fondati sulla strategia della conservazione, piuttosto che della promozione, che certe istituzioni pubbliche mettono in atto, assai divergenti dalle dinamiche globali manifestate invece dalle nuove capitali della creatività e comunicazione globale.

La produzione artistica e multimediale non si esprime più solo in centri di eccellenza consolidati come New York, Los Angeles, Londra, o Parigi, ma anche in poli emergenti come Miami, Shanghai, o Mumbai. Nelle nuove metropoli della distribuzione culturale globale Firenze continuerà ad essere considerata un riferimento universale? Dipende dal modo in cui grandi popoli che professano religioni, filosofie e modi di vedere il mondo diversissimi dalla tradizione europea, faranno della cultura umanistica fiorentina un ingrediente importante della propria identità.Il mainstream culturale globale, quello che anima un'enorme economia della comunicazione digitale multimediale, sembra basarsi su un approccio che contamina culture e tradizioni diverse, che mescola alto e basso, nuovo e vecchio.

Siamo sicuri che il nostro approccio alla cultura tradizionale possa adattarsi e continuare a sviluppare appeal per i mercati mondiali?Per rispondere alla domanda è opportuno analizzare l'atteggiamento espresso da tanti fiorentini nei confronti di fenomeni dalla cultura contemporanea che hanno interagito in anni recenti con la nostra città. Riflettiamo sulle polemiche che abbiamo dedicato ad Assassin's Creed, il celebre videogioco ambientato nella Firenze medievale, o alle puntate fiorentine di Jersey Shore, la teen comedy più popolare per il pubblico giovane mondiale.

Davvero qualcuno temeva che i personaggi del reality USA (interpretati da attori) potessero villipendere le opere d'arte custodite agli Uffizi?Meditiamo sulla sufficienza con cui la cultura fiorentina tratta le occasioni promozionali che l'industria di Hollywood ci offre, piuttosto che la letteratura popolare di successo alla Dan Brown. Forse dovremmo considerare strategica per il futuro economico fiorentino la fortunata evenienza che Mel Gibson decida finalmente di realizzare il progetto di un film sull'epoca d'oro della famiglia Medici.Le nostre possibilità di sviluppo dipendono dal modo con cui le élite locali, politica e culturale, sapranno dialogare con il mondo e confrontarsi con i tumultuosi cambiamenti globali.

Con l'orgoglio del proprio passato, ma senza paura del futuro.

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