Turchia: terra di confine

Da lunedi 18 al 24 maggio, alle Murate di Firenze, mostre fotografiche, dibattiti, proiezioni di film e spettacoli teatrali, con ospiti a ingresso libero. Orhan Pamuk in una lettura scenica a cura di Angelo Savelli, giovedì 21 alle ore 21

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 maggio 2015 23:02
Turchia: terra di confine

Mostre fotografiche, dibattiti, proiezioni di film, spettacoli teatrali, dj set, tutti dedicati alla Turchia e la storia della metropoli che segna l’incontro di Oriente e Occidente: è Turchia. Terra di confine, manifestazione che si svolgerò da lunedì 18 a domenica 25 maggio presso gli spazi de Le Murate a Firenze.

Ideato e organizzato dall’associazione fund4art, in collaborazione con Europe Direct Firenze e con il Comune di Firenze, l’evento vuole raccontare la storia affascinante e ricca di contraddizioni di questo paese, utilizzando strumenti diversi e interdisciplinari. Tra i partner dell’iniziativa, Pupi e Fresedde-Teatro di Rifredi, Fondazione culturale Niels Stensen, Caffè Letterario delle Murate, CulturaCommestibile.com, Robert Kennedy International House.

Si inizia lunedì 18 maggio alle ore 18.00 con l’inaugurazione della mostra fotografica Lost in Istanbuldel fotografo Leonardo Perugini, presso la Robert Kennedy International House (Sala delle Colonne). In esposizione uno spaccato di straordinaria suggestione sui volti, sui sorrisi, tradizioni e contraddizioni di questa terra (aperta tutti i pomeriggi dalle 16-22).

Martedì 19 maggio a partire dalle 17.00, presso la galleria del Caffè Letterario delle Murate, si terràun dibattito sulla Turchia contemporanea. Interverranno Marco Perduca, rappresentante alle Nazioni Unite del Partito Radicale Transnazionale, Simone Siliani, direttore di Cultura Commestibile e Severino Saccardi, della rivista Testimonianze.

Mercoledì 20 maggio dalle ore 21.30 al Caffè Letterario, sullo schermo esterno, sarà proiettato, in prima toscana, Voci da Gezi, documentario dei registi Carlo Prevosti e Stefano Zoja, presenti in sala. L’opera è una testimonianza dei giorni della protesta di Istanbul, che dà voce alla nuova Turchia, con protagonisti studenti, avvocati, architetti, creativi, più o meno giovani, tutti attivisti spontanei. Seguirà dibattito con i registi.

Giovedì 21 maggio alle ore 21, Pupi e Fresedde presenterà ISTANBUL di Orhan Pamuk uno straordinario diario di ricordi che prendono vita nella lettura scenica curata da Angelo Savelli, e narrati a due voci da Monica Bauco e Lorenzo Degl’Innocenti. La Istanbul di Orhan Pamuk, (premio Nobel per la letteratura 2006) è una Istanbul in bianco e nero, un po' malinconica e complicata che fa da scenografia al racconto che va dall’infanzia alla scelta di diventare scrittore. Una città caotica, che ai suoi occhi doveva ereditare i fasti di Costantinopoli, con lo splendore dei suoi palazzi e dei suoi giardini, un mondo poi cancellato dalla Grande Guerra e dalla real-politik di Mustafa Ataturk.

Ricordi di una famiglia e una città, popolati da innumerevoli dettagli, i vicoli fatiscenti e poco illuminati, le ville di legno sul Bosforo, testimonianza di antichi fasti, ora grigie e cadenti, le gite domenicali, da bambino, sul Bosforo, con la madre, per curare le tonsille con l’aria di mare, i tram, i fumosi battelli che attraversano il Mar Nero, le sirene del porto che urlano nella nebbia, i gabbiani in volo. Rendendone con efficacia le atmosfere, gli odori e le voci Pamuk ci descrive una città affascinante e misteriosa, eternamente sospesa tra Oriente e Occidente.

Gli attori, in scena, vengono inghiottiti dalle immagini, così presenti e importanti già nel libro, che ne contrappuntano l’incedere della lettura e ne rimangono parte integrante.

Venerdì 22 maggio protagonista la musica tradizionale turca: si inizia alle ore 18.00 presso la Galleria del Caffè letterario, con un dibattito alla presenza di Alessandro Michelucci, giornalista esperto di suoni etnici e musica tradizionale, per continuare, a partire dalle ore 19.30, con aperitivo e dj set esterno di Saeed Aman, dj iraniano capace di fondere suoni mediorientali, elettronica, dub. Chiusura, alle ore 21.40, con la proiezione del film Crossing the bridge di Fatih Akin.

Dicono gli organizzatori: “La Turchia è un luogo che risente di un fascino storico millenario, la sua storia fin dai secoli della grande Costantinopoli si è intrecciata alla storia Occidentale, pur sempre in bilico tra Oriente e Occidente, terra di scambi, di commerci, di conoscenza reciproca tra culture opposte. Una terra di confine, nella quale innovazione e tradizione, culture diverse, ma anche drammatiche problematiche sociali si mescolano senza soluzione di continuità. E’ questo spaccato sociale, economico, linguistico, culturale, religioso e artistico, che la manifestazione vuol fare emergere”.

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