Il tour nazionale del film Digitalife nei cinema toscani

Un “mosaico” di oltre 50 storie su come internet e il digitale hanno cambiato la vita. Martedì 29 gennaio 2018, al Cinema La Compagnia, in via Cavour 50/r, alle ore 20:30, la proiezione fiorentina

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 gennaio 2019 14:21

Inizia il tour nei cinema per il film Digitalife. Le prime tre proiezioni ufficiali, alla presenza di autori e protagonisti, si svolgeranno a Milano il 16 gennaio, a Roma il 22 gennaio e a Varese il 23 gennaio. Ma non solo: sono in programma, per le settimane successive, altre 15 date che vedranno proiezioni a Gallipoli, a Borgo San Lorenzo il 28 gennaio, a Firenze il 29 gennaio, il 30 a Grosseto, Viterbo, e molte altre città d’Italia, per un tour che andrà avanti fino al mese di aprile.

Martedì 29 gennaio, al Cinema La Compagnia, in via Cavour 50/r, alle ore 20:30, la proiezione fiorentina del film verrà preceduta da una breve presentazione con Marco Giovannelli, direttore di VareseNews, e varrà come evento formativo Odg Toscana (tre crediti).

Digitalife, prodotto da Varese Web in collaborazione con Rai Cinema e Fondazione Ente dello Spettacolo, è diretto dal regista Francesco Raganato e si avvale delle musiche originali composte da Vittorio Cosma. Il docufilm arriva nei cinema dopo quasi due anni di lavorazione. Un percorso lungo a cui hanno contribuito centinaia di cittadini invitando i propri video. Tra questi racconti di cambiamento sono state selezionate oltre 50 storie che sono andate a comporre il “mosaico” Digitalife.

«Finalmente DigitaLife approda in sala, la sua destinazione naturale. - È il commento del regista Francesco Raganato - La sala non è una velleità: un film che parla di come internet ci ha cambiato la vita e di condivisioni va visto condividendo uno spazio e del tempo. Perché i cambiamenti non accadono quando siamo da soli, ma accadono in virtù ed in funzione di chi ci sta accanto. Per questo DigitaLife ha bisogno di un respiro unico e di una visione condivisa. Perché quello che accade sullo schermo ci riguarda, parla di noi, di quello che siamo di diventati, non come più come singoli, ma come comunità».

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