Toscana Aeroporti: domani sciopero con presìdi a Pisa e Firenze

Sostegno da Sinistra Progetto Comune e Diritti in Comune Pisa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 luglio 2022 17:31
Toscana Aeroporti: domani sciopero con presìdi a Pisa e Firenze

Nella giornata di domani si effettueranno i presidi di protesta davanti agli aeroporti di Pisa e Firenze con i seguenti orari: Firenze lato partenze ore 14.00/16.00; Pisa check-in B ore 14.00/15.30. Tale presidio è in supporto dello sciopero proclamato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, UGL Trasporto Aereo, USB Lavoro Privato per la stessa giornata.

“Sosteniamo con forza e convinzione il nuovo sciopero indetto per domenica 17 luglio, dopo quello dello scorso 25 giugno: si tratta – spiegano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Antonella Bundu e Dmitrij Palagi con il consigliere di Diritti in Comune Pisa Ciccio Auletta – di un appuntamento di lotta convocato unitariamente da tutte le organizzazioni sindacali di Toscana Aeroporti e Toscana Aeroporti Handling.

Allo stesso modo sosteniamo lo sciopero dello straordinario di un mese che lavoratori e lavoratrici hanno messo in campo contro le politiche della società che gestisce lo scalo pisano e fiorentino.

Approfondimenti

Da mesi i sindacati – continuano Bundu, Palagi e Auletta – evidenziano pesanti criticità, che si trascinano da tempo e che in queste settimane stanno esplodendo per il ritorno ai livelli di traffico pre-pandemici. Le preoccupazioni dei rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici, nei confronti di una società che non ci pare non aver fatto nulla per farsi trovare pronta alla ripresa, ci sembrano fondate su elementi che le istituzioni avrebbero potuto vedere facilmente: mancanza di investimenti su infrastrutture, mezzi e personale, esternalizzazioni di parte dei servizi (biglietterie, guida del mezzo Ambulfit), mancata stabilizzazione dei part time verticale o ciclico, assenza di qualsiasi confronto con i sindacati, carichi di lavoro molto pesanti per mancanza di personale e disorganizzazione.

Siamo davanti ad una situazione insostenibile e le responsabilità sono tutte dalla società, ma a pagarne le conseguenze ancora una volta sono i lavoratori e le lavoratrici, ma anche l’utenza (le passeggere e i passeggeri), come dimostrano i numerosi casi denunciati sia a Pisa sia a Firenze, ripresi dalla stampa nelle ultime settimane.

Si tratta della ennesima dimostrazione della discutibile condotta dei vertici di Toscana Aeroporti, che pensano innanzitutto a tutelare i profitti, a partire dalla vergognosa distribuzione dei 7 milioni di euro di dividendi, dopo aver incassato ben 10 milioni di euro da parte della Regione Toscana, che dovevano servire per garantire i livelli occupazionali e salariali.

A questo – proseguono i consiglieri – si aggiunge una situazione sempre più critica per quanto riguarda i servizi di Handling. Non solo Toscana Aeroporti è intenzionata a provare nuovamente a cedere l’handling e a “svendere” le centinaia di lavoratori e lavoratrici addette al servizio ma, con la società Consulta - che gestisce ad oggi il 35% dell’handling (la stessa Consulta che voleva acquistare TAH) - aumentano i problemi, come denunciato dagli stessi sindacati. Consulta, infatti, non dispone di mezzi e personale sufficiente per svolgere i propri servizi, che così vengono coperti dal personale di Toscana Aeroporti Handling, con pesanti ricadute su tutto il sistema aeroportuale, a partire dalla questione della sicurezza.

Ecco quali sono gli effetti della liberalizzazione del settore dell’handling e del comparto aeroportuale! Di fronte a tutto questo – concludono i consiglieri Bundu, Palagi e Auletta – denunciamo ancora una volta il totale silenzio e la latitanza della parte pubblica nel CdA di Toscana Aeroporti che nulla hanno detto e fatto a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici. I Comuni di Pisa e Firenze e la Regione Toscana devono assumere una posizione netta e chiara contro simili scelte aziendali, a partire dalla questione dell’handling, per salvaguardare l’occupazione, i diritti e la qualità del lavoro, portando urgentemente la questione sia nel CdA sia nella assemblea dei soci”.

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