Tosca apre la stagione 2025/2026 della Camerata Strumentale di Prato

La rete fra istituzioni culturali riporta la grande opera in città

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 Novembre 2025 15:04
Tosca apre la stagione 2025/2026 della Camerata Strumentale di Prato

E Tosca sia! Per festeggiare un compleanno speciale, quello del Centenario, il Politeama Pratese ha scelto lo stesso capolavoro di Giacomo Puccini con cui fu inaugurato il 2 aprile 1925 e poi riaperto nel 1999, stavolta con una messa in scena inedita, originale e innovativa per quella che vuole essere non solo la festa del teatro, ma di un’intera città. Ormai manca davvero poco per la doppia inaugurazione della stagione teatrale del Politeama Pratese e quella della stagione sinfonica della Camerata Strumentale di Prato, venerdì 7 e domenica 9 novembre (rispettivamente, alle 20 e alle 17): Tosca è il frutto di un grandioso lavoro corale che tiene insieme radici e futuro, di un’impresa coraggiosa che in questa coproduzione vede camminare fianco a fianco la Fondazione Politeama Pratese e la Camerata Strumentale di Prato con la sua orchestra cittadina, tutte e due dentro la stessa ‘casa’, di inedite e virtuose alleanze culturali come quella con Manifatture Digitali Cinema, Teatro Metastasio di Prato, Teatri di Pistoia.

Sul podio il maestro Jonathan Webb, direttore principale della Camerata, mentre la regia è affidata al fiorentino Jacopo Spirei, regista d’opera di fama internazionale che ha lavorato tra Copenaghen, New York, Londra e Salisburgo.

Intrecciando le vicende di Tosca, Cavaradossi e Scarpia, Tosca racconta una grande storia di amore e coraggio, come quella del Politeama Pratese che ha voluto intitolare la nuova stagione teatrale ai nastri di partenza, non a caso, «100 anni. Una storia d’Amore».«Dopo 100 anni di vita e di amore per le arti dello spettacolo e per la comunità, il Politeama merita una grande festa – sottolinea Beatrice Magnolfi, presidente della Fondazione Politeama Pratese - Un evento corale, reso possibile dall’impegno condiviso fra diverse istituzioni culturali.

Tosca di Giacomo Puccini ha accompagnato i momenti più significativi nella vita del nostro teatro; questa nuova produzione rende omaggio a un passato di grande valore e insieme esprime la vitalità del tutto contemporanea e multidisciplinare di una istituzione che sa rinnovarsi, grazie alle radici profonde nel territorio. Il nostro ringraziamento al Comune di Prato e alla Regione Toscana, agli sponsor e a tutti coloro che hanno lavorato in tutti questi mesi per rendere possibile questo sogno: la rete fra gli operatori di cultura è il modo più intelligente per raggiungere traguardi ambiziosi.

Grazie anche al pubblico che vorrà condividere l’esperienza, dimostrando che vocazione popolare e grande qualità artistica non solo possono, ma devono essere sempre unite. Tanti auguri, Politeama!».

«Questa sarà un’opera diversa da tutte le altre, davvero unica – aggiunge Alberto Batisti, direttore artistico della Camerata Strumentale di Prato - perché il protagonista dell’opera non sarà Tosca o Cavaradossi ma il teatro stesso: è pensata per celebrare un luogo, che è un luogo del cuore di questa città, un luogo che questa città ha salvato.

Dentro l’allestimento ci sarà soprattutto lo spirito che anima questo teatro e si ritrova nella collaborazione fra tante istituzioni, a partire dai due coproduttori che si sono uniti per quello che non è solo un Centenario ma un capitolo fondamentale per guardare avanti, creare nuovi sistemi di raccordo e sinergie per un lavoro comune. Protagonista sarà anche il pubblico, chiamato a unirsi al canto e a contribuire alla costruzione musicale di questo capolavoro pucciniano: un modo speciale per vivere insieme una grande festa di compleanno, in cui ognuno potrà sentirsi parte di un’unica grande emozione».

I biglietti per le rappresentazioni del 7 e del 9 novembre sono acquistabili alla biglietteria del teatro, sui circuiti Ticketone e Box Office.

L’opera Tosca per il Centenario del Politeama Pratese è realizzata grazie al contributo del Comune di Prato e della Regione Toscana, in collaborazione con Teatro Metastasio di Prato, Fondazione Sistema Toscana - Manifatture Digitali Cinema, Fondazione Teatri di Pistoia, Scuola di Musica “Giuseppe Verdi”, con il sostegno degli sponsor Estra e Publiacqua.

Opera e tecnologie digitali a braccetto

Protagonista dello spettacolo sarà il teatro stesso, grazie a una scenografia immersiva realizzata con la tecnologia del videomapping che coinvolgerà l’intera sala e farà sentire il pubblico non di fronte all’opera, ma “dentro” l’opera. Stare seduti sulla poltrona e immaginare così di essere a palazzo Farnese, a Castel Sant’Angelo, nella Chiesa di Sant’Andrea Della Valle: sarà possibile grazie alle videoproiezioni progettate dall’architetto Luigi Formicola per Manifatture Digitali Cinema e affidate a Immerxive srl per l’innovativo progetto di Tosca.

Sul palcoscenico suonerà l’orchestra della Camerata Strumentale di Prato mentre i cantanti si muoveranno all’interno dello spazio scenico illuminato con la maestria di Gianni Staropoli, tra i più innovativi light designer del panorama teatrale italiano. Sarà la galleria la postazione per il coro composto da 80 voci di cittadini. Grandi emozioni promette lo spettacolare Te Deum alla fine del primo atto, con l’intonazione da parte non solo del coro ma da tutti coloro che, fra il pubblico, vorranno cantare l’inno.A tal proposito, martedì 4 novembre alle 21 si terrà l’incontro di preparazione a Tosca nella sede di Palazzo della Musica (via Santa Trinita 2): la serata sarà condotta dal direttore artistico della Camerata Alberto Batisti, che introdurrà l’opera e i suoi temi, e dal direttore musicale Jonathan Webb, che guiderà i partecipanti nell’ascolto e nello studio del celebre Te Deum a chiusura del primo atto.

I presenti avranno così l’opportunità di partecipare attivamente all'opera, potendosi poi unire alle voci del Coro «Città di Prato» durante le rappresentazioni, e vivere un'esperienza ancora più immersiva e coinvolgente. L’incontro è riservato ai possessori di biglietto o abbonamento della Camerata (prenotazione obbligatoria al numero 0574 603758 o scrivendo a biglietteria@politeamapratese.it).

Gli abiti dei protagonisti sono stati realizzati dagli allievi del corso di sartoria teatrale «Tosca – i costumi visionari», che si è svolto negli spazi pratesi di Manifatture Digitali Cinema: a crearli, l’architetto e costume designer Luigi Formicola, che ha voluto disegnare i costumi di bianco, scegliendo questo colore per poter proiettare sui costumi le luci colorate a seconda delle scene, immaginando i costumi stessi come dei fogli bianchi. Le stoffe? Rigorosamente “made in Prato”: a fornirle è un’eccellenza del territorio come la Ob Stock, l’azienda dei tessuti da Oscar che ha vestito tante star del cinema.

Partnership virtuose

Tosca segna il ritorno dell'opera lirica in città grazie alla sinergia di ben quattro fondazioni culturali, un'esperienza unica che getta le fondamenta per la costruzione di una vera e propria “rete dei teatri”: il progetto si avvale infatti della collaborazione con la Fondazione Sistema Toscana e la Fondazione Teatro Metastasio. La prima, attraverso Manifatture Digitali Cinema, ha fornito un apporto tecnico fondamentale grazie ai laboratori di sartoria teatrale, di scenografie e scenografie digitali, rispettivamente con sede a Prato e a Pistoia: le quinte tessili e le superfici delle proiezioni per il videomapping sono state realizzate dai partecipanti al corso «Videomapping e scenografia digitale per l'opera Tosca», mentre le scenografie lignee sono state realizzate nell’ambito del corso di scenografia dal titolo «Scenografie teatrali di Tosca» (in collaborazione con la Fondazione Teatri di Pistoia).

L’accordo con il Metastasio consente invece di far convergere le maestranze tecniche necessarie per l’allestimento dell’opera. Il legame con la città, nel nome del canto e della musica, passa anche dalle preziose risorse del Coro «Città di Prato» e del Coro di voci bianche della Scuola di Musica «Giuseppe Verdi», da sempre eccellente vivaio di formazione: il loro coinvolgimento crea un altro esempio di “rete” culturale.

Un cast internazionale di grandi voci e talenti

Nel ruolo di Tosca, che nel 1925 fu di Giuseppina Cobelli e nel 1999 di Madelyn Monti, sarà il raffinato soprano ellenico Myrtò Papatanasiu, fra le voci più richieste del panorama internazionale: la cantante lirica ha calcato i palcoscenici di alcuni fra i più grandi teatri e festival del mondo, fra i quali Metropolitan Opera di New York e Covent Garden di Londra, collaborando con direttori quali Roberto Abbado, Fabrizio Maria Carminati, Adam Fischer, Ivan Fischer, Gianluigi Gelmetti, Alberto Zedda e registi del calibro di Franco Zeffirelli che la volle per il ruolo di Violetta nella sua Traviata (2007 e 2009).

Il repertorio pucciano è molto presente anche nel curriculum del tenore cubano Andrés Sànchez Joglar, interprete del pittore Cavaradossi (sostituisce Roberto Aronica, inizialmente previsto), che ha calcato i palcoscenici più prestigiosi di Spagna, Francia, Portogallo mentre, fuori dall'Europa, il suo nome è conosciuto in Messico e in Colombia: fra gli altri, l'artista ha ricoperto i ruoli di Alfredo (La traviata), del Duca di Mantova (Rigoletto), Pinkerton (Madama Butterfly), Luigi (Il tabarro) e Rinuccio (Gianni Schicchi).

A chiudere la carrellata di personaggi principali, nel ruolo del barone Scarpiatroveremo il baritono toscano Devid Cecconi, allievo del celebre tenore pratese Lando Bartolini: dopo il debutto dieci anni fa alla Scala, da allora ha continuato a calcare i più prestigiosi palcoscenici italiani e internazionali. Del cast fanno parte il basso Giacomo Pieracci (il console Cesare Angelotti), il baritono Daniele Terenzi (il sagrestano), il tenore Luca Casalin (l’agente di polizia Spoletta), Sophie Gallagher (un pastore), Francesco Rafanelli (un carceriere) insieme all’artista pratese Lorenzo Martinuzzi nella parte di Sciarrone.

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