Studiare la voce per prevenire anche il cancro

Un convegno di esperti ospitato presso il poliambulatorio dell’Istituto Geografico Militare per analizzare gli ultimi studi. Tra loro bioingegneri, fisici, clinici che si occupano delle patologie dell’apparato vocale, foniatri, logopedisti, psicologi e maestri di canto.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 settembre 2015 17:12
Studiare la voce per prevenire anche il cancro

Quando ascoltare è fondamentale anche per curare: la voce al centro dell’attenzione. Studiarla per capire e prevenire: anche il cancro.

 Questo l’obiettivo del convegno che è nato grazie alla sinergia tra le conferenze PEVOC (Pan-European Voice Conference) & MAVEBA (Models and Analysis of Vocal Emissions for Biomedical Applications) due eventi che, per la prima volta a Firenze, hanno trovato piena integrazione. Ad ospitare questa occasione di tutto rilievo nel panorama scientifico attuale, il poliambulatorio dell’Istituto Geografico Militare (via Venezia 5).

La collaborazione fra l’Esercito Italiano e la professoressa Claudia Manfredi, responsabile del laboratorio di Ingegneria Biomedica presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Firenze e organizzatrice del convegno, è nata nell’ambito delle attività di scambio culturale che l’Istituto Geografico Militare promuove anche al fine di mettere a disposizione i propri spazi e le proprie strutture per eventi di rilievo nazionale ed internazionale.

Fino a domani 4 settembre, i 400 partecipanti ai lavori, provenienti da tutto il mondo, si confronteranno mettendo a disposizione le reciproche conoscenze: bioingegneri, fisici, clinici che si occupano delle patologie dell’apparato vocale, foniatri, logopedisti, psicologi.

Tra gli argomenti più interessanti al centro del dibattito, il settore della bioingegneria che si occupa dell’utilizzo e dello sviluppo di tecniche ingegneristiche di ausilio alla diagnosi clinica e riabilitazione; da tali tecniche, nascono i sistemi software fondamentali per analizzare la voce e le immagini laringoscopiche. Il tutto anche per fornire un ausilio alla prevenzione di gravi patologie come il cancro.

Tra gli ambiti di ricerca evidenziamo lo studio del vagito del neonato a supporto della diagnosi clinica di possibili patologie dell’apparato neurologico dei più piccoli fra cui l’autismo.

Nella foto un momento del convegno

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