Stazione Leopolda: 1.000 cuochi e centinaia di appuntamenti

Da stamani un programma ricchissimo: decine di conferenze e convegni tematici, i migliori vini toscani di Ais

Nicola
Nicola Novelli
08 novembre 2015 23:03
Stazione Leopolda: 1.000 cuochi e centinaia di appuntamenti
Fotografie di Miriam Curatolo

Per apprezzare la bontà delle carni di selvaggina stasera la Federazione Italiana Cuochi, in collaborazione con la Confederazione Cacciatori Toscani, ha organizzato un incontro conviviale (nelle foto sotto) in occasione del proprio congresso nazionale nell'ambito di Food & Wine Firenze, in corso sino a martedì alla Stazione Leopolda.

Food and Wine in Progress. e il Cuoco 3.0: Visioni, valori e vantaggi, il grande evento in svolgimento da stamani a Firenze. Promosso dalla Fic e dall’Unione regionale cuochi toscani, con la partnership dell’Associazione italiana sommelier Toscana, Cocktail in the world l'appuntamento da stamani sta raccogliendo migliaia di visitatori che incontrano 1.500 cuochi, tra i quali oltre venti stellati, 150 aziende vitivinicole in esposizione e altrettante legate ai settori del beverage e delfood.

Oltre 30 ore di cooking show con i migliori cuochi italiani, circa 200 sommelier Ais e ancora dibattiti, convegni e approfondimenti per avvicinare il consumatore al mondo dell’agroalimentare italiano con una formula mai sperimentata prima. Fulcro del progetto il 28° Congresso Nazionale della Federazione Italiana Cuochi che per la prima volta ha voluto aprire le porte al pubblico, con un programma ricco di dibattiti, convegni didattici, cooking show, master, incontri con le Istituzioni, con i produttori Agroalimentari, con produttori di Vino, ristoratori, Sommelier, Barman ed altri attori del mondo dell’offerta enogastronomica italiana e internazionale.

La Federazione Italiana Cuochi da Firenze ha lanciato il Codice Etico del cuoco del futuro: il Cuoco 3.0. come è stato definito dal presidente, Rocco Pozzulo. «3.0 perché è una professione che guarda avanti, perchè vogliamo che questo mestiere continui ad acquisire visibilità e che sia sempre più vicino al consumatore e perché il cuoco oggi è da ritenersi una professione “cool”» – spiega Pozzulo.

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