Spari a Firenze: lutto di minoranza

Stasera la Comunità di Sant'Egidio ha pregato in memoria di Idy Diene nella chiesa di San Pietro in Gattolino. L’ambasciatore del Senegal Mamadou Saliou Diouf a Palazzo Vecchio per chiedere piena luce su quanto accaduto lunedì. Il Fronte Nazionale accusa Pape Diaw. Domani presidio antifascista in occasione del processo Piagge

Nicola
Nicola Novelli
08 marzo 2018 22:27
Spari a Firenze: lutto di minoranza
Fotografia di Miriam Curatolo

La Questura nega la pista razzista per le indagini, l'Amministrazione Comunale nega il lutto cittadino e il Comitato per l'ordine pubblico della Prefettura sino a stasera ha negato l'autorizzazione alla manifestazione pubblica che la comunità senegalese ha chiesto per sabato pomeriggio. In questa atmosfera vagamente negazionista, non è facile manifestare sentimenti di solidarietà per il senegalese ucciso su ponte Vespucci lunedì mattina.

Ci ha provato oggi pomeriggio la Comunità di Sant'Egidio che ha invitato la cittadinanza alla chiesa di San Pietro in Gattolino, in via Romana, per una preghiera in memoria di Idy Diene. La vittima della follia omicida era amico di alcuni dei giovani richiedenti asilo che frequentano le scuole d'italiano della Comunità. Così Sant'Egidio ha pensato di organizzare una funzione religiosa per tutti coloro che amano Firenze, che ci vivono, non non intendono lasciare spazio alla violenza.

Intanto l’ambasciatore del Senegal Mamadou Saliou Diouf è arrivato in città su istruzioni del presidente del Senegal Macky Sall, per chiedere alle autorità italiane giustizia e che venga fatta luce su quanto accaduto lunedì scorso sul ponte Vespucci. A Palazzo Vecchio ha incontrato il sindaco Dario Nardella, l’assessore all’Integrazione e all’Accoglienza Sara Funaro, il console onorario Eraldo Stefani, la presidente dell’associazione dei senegalesi di Firenze e Circondario Diye Ndiaye e l’imam di Firenze Izzedin Elzir. Nel corso dell’incontro, durato circa un’ora, l’ambasciatore ha chiesto al sindaco che la famiglia di Idy non venga lasciata sola e che le venga data assistenza.

Per il momento il sindaco ha espresso la vicinanza della città alla famiglia di Idy e alla comunità senegalese, assicurando che il Comune continuerà ad assisterla come ha sempre fatto. Nardella ha poi comunicato all’ambasciatore Mamadou Saliou Diouf che il Comune si costituirà parte civile accanto alla famiglia per seguire il processo affinché si faccia piena giustizia sull’omicidio e che a Firenze il giorno dei suoi funerali in Senegal si terrà una cerimonia pubblica in suo ricordo alla presenza dei rappresentanti delle comunità religiose, delle organizzazioni lavorative e imprenditoriali e della cittadinanza.

Per l’assassino gli inquirenti escludono motivi razzisti o fascisti, come già è successo recentemente in eventi simili. Tuttavia inquieta la coincidenza che l'omicidio a colpi di pistola di Idy Diene, venditore ambulante senegalese, sia avvenuto a Firenze il 5 marzo, esattamente all'indomani delle elezioni politiche, vinte da partiti che, sulla propaganda razzista hanno centrato la propria campagna elettorale, alimentando la xenofobia e additando gli immigrati come causa della crisi economica italiana. Nel contempo i media ufficiali hanno denunciato i toni forti della protesta nel centro di Firenze.

Oggi anche il Fronte Nazionale Firenze condanna le manifestazioni violente che hanno danneggiato il centro storico: "Crediamo che questi episodi creino soltanto un solco più profondo fra italiani e comunità straniere e che i rappresentanti delle stesse debbano usare altri toni. Ricordiamo a Pape Diaw che purtroppo nel corso degli anni sono arrivate sia da parte italiana che senegalese. Rammentiamo l'omicidio della statunitense Ashley Olsen per mano dell'omonimo Cheiki Diaw, il 6 gennaio 2016, per il quale lo stesso extracomunitario ha ricevuto una condanna a 30 anni".

Domani la rete Firenze antifascista organizza, alle ore 15:00, un presidio di fronte al Palazzo di Giustizia di Viale Guidoni, in occasione del processo che vede imputati 11 antifascisti che insieme ad altre centinaia provarono a impedire un comizio di Forza nuova alle Piagge nel dicembre 2014. "Noi saremo sempre al fianco di chi lotta quotidianamente per togliere spazi e agibilità alle formazioni neofasciste, e pretende senza se e senza ma l’applicazione della XII disposizione transitoria e finale e la loro immediata illegalizzazione -dichiara Potere al popolo Firenze- Il fatto che il Pd, pur proclamandosi antifascista, in questi anni di governo non abbia fatto nulla per togliere finanziamenti e legittimità a queste organizzazioni, la dice lunga sul loro ruolo al servizio degli interessi delle classi dominanti, e sull’utilizzo politico che poi ne viene fatto: tenere artificialmente in vita i fascisti serve a sventolare il pericolo eversivo di destra per proporsi come forza responsabile agli occhi della maggioranza della popolazione.

Un gioco molto pericoloso".

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