Soldi al centro d'ascolto della Stazione di Santa Maria Novella

L'avviso del Comune per finanziare un progetto che c'è già. Draghi (Fratelli d'Italia): “Inconcepibili 73 mila euro”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 aprile 2021 14:07
Soldi al centro d'ascolto della Stazione di Santa Maria Novella

Il 31 marzo scorso il comune di Firenze ha pubblicato un avviso per stipulare una “convenzione per la realizzazione di un centro d’ascolto, di consulenza, di orientamento, di primo intervento, accoglienza e di formazione per le persone in stato di difficoltà e di svantaggio sociale attraverso un presidio stabile all’interno della stazione ferroviaria di Firenze”

“La realtà è che il centro d'ascolto esiste ed è gestito da una Associazione, la sola novità è che da adesso in poi sarà rimborsato dal Comune di Firenze” dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi.

“Che le stazioni in tutta Italia siano ricettacolo di persone in difficoltà è una cosa nota a tutti: alcolizzati, persone indigenti, disagiati psichici, persone che hanno perso la casa, stranieri molti, ma anche qualche italiano. Sono tante le associazioni – ricorda Draghi – che volontariamente e gratuitamente alleviano le sofferenze di queste persone, portando coperte e bevande e pasti caldi donate da persone che credono nell'atto della beneficenza. Non ritengo invece utile il metodo di soluzione del problema che una certa sinistra buonista utilizza: le persone non andrebbero agevolate a bivaccare nei pressi della stazione, ma andrebbero tolte dalla strada e di conseguenza chi è italiano va aiutato ma chi è straniero (comunitario o extracomunitario) deve essere rimpatriato”.

“Infine - si domanda il capogruppo di Fratelli d'Italia a Palazzo Vecchio - perché il Comune di Firenze non investe le proprie risorse per stroncare lo stazionamento perenne degli spacciatori sulle scalette della Stazione? Non vorrei pensare male ma mi auguro che il Centro d'ascolto non sia a loro servizio; bene differenziare chi in stazione ci dorme per stato d'indigenza da chi ci sosta per spacciare morte”.

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