Scuola e Tpl: come si rientrerà a scuola a Firenze il 7 gennaio

Saranno attivati 47 autobus in più e altri cinque per eventuali emergenze. 45 steward e 14 facilitatori alle fermate. Nardella e Casini: "Potenziamento senza precedenti". Torselli (FdI): “E’ una fiera del paradosso: distanziati in aula ma pigiati come sardine in treno e tramvia”. Carpini (Territori beni comuni): "Ancora tanti punti interrogativi". Ciampi (Pd): "Le regioni hanno strumenti per valutare al meglio la Dad". Dmitrij Palagi e Antonella Bundu (Sinistra Progetto Comune): “Si ripresentano le problematiche che la SARS-CoV-2 ha solo evidenziato, ormai da quasi un anno”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 gennaio 2021 23:55
Scuola e Tpl: come si rientrerà a scuola a Firenze il 7 gennaio

Firenze, 4 gennaio 2021- Nel territorio della Città Metropolitana di Firenze è stato disposto dal 7 gennaio il rientro degli studenti in presenza al 50 per cento. Riguarderà circa 22.000 allievi degli istituti superiori dell'area fiorentina (su una popolazione totale di circa 43.000). Il piano di rientro è frutto del tavolo di lavoro coordinato dalla Prefettura di Firenze e composto da Regione Toscana, la Città metropolitana, con il delegato Francesco Casini, e il Comune di Firenze, in particolare con gli assessorati all'Educazione e alla Mobilità, guidati rispettivamente da Sara Funaro e Stefano Giorgetti, l'ufficio scolastico regionale, la Motorizzazione civile e le aziende del trasporto pubblico sia su gomma che su rotaia.

"La Città Metropolitana di Firenze - sottolineano il Sindaco Dario Nardella e il consigliere delegato alla Mobilità Francesco Casini - ha attivato un potenziamento senza precedenti con l'attivazione di 47 autobus, 5 bus jolly per il trasporto scolastico extraurbano, e il rafforzamento delle linee più forti e di servizio scolastico nell'area urbana fiorentina. L'obbiettivo della Metrocittà è quello di mettere in campo dal 7 gennaio un servizio di trasporto pubblico efficiente e sicuro, che consentirà di garantire ai nostri studenti, in questo momento di emergenza sanitaria, il pieno diritto allo studio".

Un potenziamento, frutto anche dell'accordo con aziende del trasporto turistico, che vedrà in campo per la area extraurbana della Città Metropolitana ben 47 bus in più, oltre a cinque mezzi che avranno un ruolo da "jolly" e resteranno a disposizione delle aziende di trasporto pubblico per essere attivati anche all'ultimo momento, in caso di necessità, sul territorio e anche sugli snodi più sensibili dell'area urbana come la direttrice via della Colonna con collegamento alla Stazione SMN; Firenze Porta Romana con collegamento a stazione SMN; la direttrice via del Mezzetta con collegamento a Stazione SMN; collegamento Piazza Dalmazia - Sesto Fiorentino; collegamento San Bartolo a Cintoia con tramvia. Questi mezzi potranno essere eventualmente impiegati anche su altri collegamenti urbani qualora se ne presenta necessità. Le linee urbane, che interessano dunque il territorio del Comune di Firenze e del suo hinterland, particolarmente interessate al potenziamento con la aggiunta di ulteriori mezzi di trasporto sono le: 2, 5, 11, 12, 23, 24, 35, 49, 72, 83, 84, 86, 87, 89 e 303. Potenziato attraverso l'aggiunta di bus messi in campo da Trenitalia anche il sistema ferroviario su rotaia sulle tratte Empoli-Siena e Firenze-Borgo San Lorenzo. Per regolamentare gli accessi e le salite a bordo, la distribuzione degli studenti su tutti i mezzi aggiuntivi, e per evitare assembramenti e rendere sostenibili le corse in tramvia e sui bus, verrà attivato un servizio di steward e tutoraggio sia di fronte agli istituti che alle fermate più utilizzate e più critiche. Il progetto di tutoraggio (all'entrata e alle fermate più frequentate, in particolare in orario di uscita di fronte alle scuole) verrà gestito da 45 steward privati appositamente incaricati, oltre che da 14 facilitatori delle aziende di trasporti e da pattuglie di Polizia municipale dei Comuni sede di istituti scolastici superiori nonché da personale di Polizia provinciale per evitare gli assembramenti.

Le forze dell'ordine, su indicazione della Prefettura e dietro al coordinamento della Questura di Firenze, presenzieranno alcune fermate scolastiche supportando il lavoro anti-assembramenti dei Comuni e della Città Metropolitana. 26 sono le fermate di autobus e tramvia e i relativi snodi considerati critici: Tramvia T1 - Dalmazia (direzione Villa Costanza); Tramvia T1 - Leopoldo (direzione Villa Costanza), Tramvia T1 - Batoni (direzione Careggi), AF2 (Piazza San Marco - Firenze), AF3 (Piazza Puccini - Firenze), AF1 (Firenze Stazione), Tramvia T2 - San Donato (direzione Unità), Tramvia T2 - Torre Degli Agli (direzione Unità), Tramvia T1 - Resistenza (direzione Careggi), Tramvia T1 - Nenni Torregalli (direzione Careggi), Tramvia T1 - Federiga (direzione Careggi), Tramvia T1 - Talenti (direzione Careggi), Tramvia T2 - Buonsignori (direzione Unità), Tramvia T2 - Regione Toscana (direzione Unità), Tramvia T2 - Guidoni (direzione Unità), Tramvia Alamanni, Tramvia Valfonda, Tramvia Leopolda, Tramvia Unità.

“E’ una fiera del paradosso. A Firenze, come a Roma, la scuola è stata messa all'ultimo posto delle priorità di Governo e siamo arrivati all'assurdo: i nostri figli sono distanziati in aula ma pigiati come sardine nei mezzi pubblici. Stiamo commettendo gli stessi errori di settembre che sono costati la seconda ondata. Oggi, come all'inizio dell'anno scolastico, ci ritroviamo a pochi giorni dalla riapertura delle scuole ed è ancora un caos. I presidi sono costretti a vedere e rivedere la turnazione degli studenti, i professori non sanno se e come poter proseguire il loro programma scolastico e i nostri figli stanno continuando a perdere momenti preziosi per la loro formazione.

Presidente Giani, è un’assurdità far tornare i ragazzi delle secondarie in classe solo per pochi giorni. Così non si sconfigge la pandemia”. E' quanto affermato da Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale. “Intanto assistiamo a un vergognoso rimpallo di responsabilità tra Regioni e Governo. Se Conte non darà il via libera il 7 gennaio, e Giani è così convinto che il sistema toscano sia pronto a garantire la sicurezza di studenti e personale scolastico, il governatore si faccia coraggio e firmi un’ordinanza con cui far rientrare in classe il 50% degli alunni delle secondarie.

Temiamo, però – spiega l'esponente del partito di Giorgia Meloni –, di essere ancora una volta di fronte ad annunci ed un eccesso di ottimismo da parte del nostro Presidente della Regione”. “Per mesi - conclude Torselli – la maggioranza ha discusso su banchi con le rotelle e se far indossare la mascherina ai bambini per andare alla toilette, mentre ci sono moltissimi problemi irrisolti. Uno su tutti: i ragazzi positivi da oltre 21 giorni ma asintomatici possono tornare a scuola? Nessuno ha ancora saputo dare una risposta”.

Lanciata in tutta Toscana la campagna della Sinistra in favore di un impegno immediato per il trasporto pubblico. "Il documento - spiega Enrico Carpini, capogruppo di Territori beni comuni in Città Metropolitana di Firenze - sottoscritto assieme a tanti altri gruppi consiliari ed ai partiti di Rifondazione Comunista e Sinistra Italiana, apre una serie di iniziative dentro e fuori dai Consigli locali e sarà accompagnate da una petizione on line". Nel frattempo "sono ancora tanti i punti interrogativi in vista della ripartenza su scaglionamento degli orari, corse aggiuntive e per gli eventuali ristori degli abbonamenti del periodo di chiusura che si appresta a terminare". In questo quadro, "la risposta all'interrogazione sul tema presentata in Città Metropolitan da Territori - Beni Comuni a inizio di dicembre, giace ancora in attesa di risposta.

E mancano soltanto tre giorni alla riapertura delle scuole".

“È da troppo tempo che risultano evidenti i nodi centrali della società, quegli stessi nodi che risultano indispensabili anche sotto lockdown. Sanità, istruzione e trasporto sono criticità lampanti e indivisibili tra loro. Con l’avvicinarsi della scadenza del dpcm – intervengono anche i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – si parla di riaprire le scuole e di tornare alla divisione regionale in colori. Tutto ciò senza accennare a voler risolvere in modo efficace il problema dei trasporti. Ancora si parla di stato di emergenza, senza la volontà di attuare alcuna soluzione, che poi sarebbe la stessa di cui si parla da anni.

Con la riapertura delle scuole ormai prossima risulta ancor più urgente rimettere in sesto il trasporto pubblico, balzato più volte nella classifica delle priorità, ma anche velocemente dimenticato. La mancanza di un parco mezzi adeguato, sia dal punto di vista ambientale che della sicurezza, la carenza di personale e il mancato dialogo coi territori e gli enti locali sono tutti i frutti della logica di profitto protratta per decenni. Per tutto questo – concludono Palagi e Bundu – ci uniamo alle realtà firmatarie della petizione sul trasporto pubblico toscano.

È quanto mai necessario ridefinire i servizi mettendo al centro le persone che ne usufruiscono, altrimenti dovremo prepararci a farci stupire di nuovo dalla terza ondata".

"La scuola, come ha segnalato anche oggi l'Iss, non è un contesto primario di trasmissione ma potrebbe comunque amplificare un indice di contagio già alto. Ritengo quindi che le Regioni, che hanno una conoscenza territoriale approfondita e competenza in materia, siano gli enti preposti per valutare al meglio le misure da adottare. La scelta di Veneto e Friuli di mantenere la Dad va accettata come del resto la volontà della Toscana di riprendere la didattica in presenza: in queste settimane ho potuto verificare, non solo come parlamentare ma anche come ex insegnante ed amministratore locale, il buon lavoro fatto dalla Giunta Giani e dai tavoli prefettizi” dichiara Lucia Ciampi, deputata del Partito democratico.

«La sentenza del Tribunale ordinario di Firenze, che blocca definitivamente l’azione di Rapt e Regione Toscana per imporre la cessione di fatto tramite un contratto di affitto dei mezzi, degli immobili e delle attrezzature delle società di trasporto toscane, fissa un ulteriore tassello nella vicenda della gara unica regionale. Con questa sentenza si sancisce l’incertezza che aleggia su tutta la vicenda, anche alla luce degli ulteriori approfondimenti richiesti dal Consiglio di Stato, che ha spostato il parere a fine marzo.

Da sempre come Fratelli d’Italia abbiamo denunciato sul piano politico l’errore di una gara con lotto unico e poi anche la forzatura inopportuna fatta dall’ex presidente Rossi e dalla sua precedente giunta per l’aggiudicazione. Appena eletto abbiamo chiesto al neo presidente Giani di sospendere tutta la procedura in via precauzionale in attesa degli esiti della magistratura la quale, peraltro, sta indagando sulla gara. Ma per il momento nonostante le dichiarazioni in campagna elettorale su tutto grava un assoluto silenzio.

In questa fase di incertezza dare alle aziende toscane la possibilità di una programmazione in una prospettiva non di breve ma di medio termine, permetterebbe anche di effettuare un servizio migliore, che è notorio essere di fondamentale importanza per il contenimento della pandemia. Infatti, finora Giani non ha affrontato il tema ma piuttosto si è limitato ad annunciare l’arrivo di nuovi mezzi sulla base di un accordo con i privati. Il tutto ciò attraverso un fondo nazionale costituito grazie ad un emendamento al decreto Ristori di Fratelli d’Italia.

Ma sia le aziende e sia i cittadini toscani si aspettano soluzioni strutturale e non semplici risposte tampone». Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Patrizio La Pietra.

In merito alla vicenda del trasporto scolastico a sua volta interviene il consigliere regionale e vicepresidente commissione Mobilità in Toscana Alessandro Capecchi: “Ultimi giorni di ritocchi in vista dell'imminente rientro a scuola per cui la Regione Toscana ha deciso di ricorrere a società private per potenziare le corse del trasporto pubblico locale. Fratelli d’Italia va ripetendo da fine agosto che bisogna mettere a disposizione del tpl per il servizio scolastico anche i mezzi e gli autisti di tutte quelle aziende private che da mesi non stanno lavorando a causa dell’emergenza Covid.

Ventiquattro gli autobus in più alla provincia di Pistoia per gestire il trasporto degli studenti da e per le secondarie dal 7 gennaio prossimo, 15 nel Comune di Pistoia e 9 in Valdinievole, che serviranno a potenziare in particolar modo le corse extraurbane, per cui verranno istituite le linee “bis” e “ter”. Negli orari critici per l'ingresso e l'uscito da scuola gli studenti potrebbero quindi avere a disposizione, invece che una sola corsa, fino a tre autobus a distanza di pochissimi minuti».

Infine, il senatore La Pietra e il consigliere regionale Capecchi, tornando sulla vicenda della gara tpl regionale, concludono: “Data la complessità della vicenda e l'equilibrio che si sta tentando di raggiungere per far sì che il trasporto pubblico locale funzioni comunque al meglio, sarebbe auspicabile una sospensione dell'aggiudicazione della gara ad Autolinee Toscane, società controllata dalla francese Rapt. Ciò permetterebbe alle attuali aziende di poter gestire il trasporto pubblico locale in tranquillità almeno fino alla fine di questo particolare anno scolastico. Un atto responsabile per garantire il miglior tipo di servizio possibile e dare risposte a studenti, pendolari e famiglie”.

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