Scuole superiori, in classe al 75% dopo la Befana: più trasporti "privati"?

Covid, la proposta di Stella e Giannelli (FI): "In Toscana urge adeguato piano regionale trasporti. Perché non fare convenzioni con bus privati, taxi ed Ncc?"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 dicembre 2020 14:38
Scuole superiori, in classe al 75% dopo la Befana: più trasporti

Dunque in tutta Italia secondo il Nuovo Dpcm gli studenti delle scuole superiori dal 7 gennaio rientreranno in classe al 75% (e fra l'altro non più al 50% come era previsto nella bozza). Sull'argomento prendono posizione Marco Stella, Presidente del Gruppo di Forza Italia al Consiglio Regionale della Toscana, e Giampaolo Giannelli, Responsabile Dipartimento lavori pubblici e trasporti Forza Italia Toscana.

 "Il 7 gennaio prossimo anche gli studenti delle scuole superiori torneranno in aula, frequentando le lezioni in presenza al 75%. E' una buona notizia, ma quel che ci preoccupa, alla luce della situazione attuale dei trasporti in Toscana, è la ricaduta pesante sulle aree metropolitane, che rischiano problemi di vario genere. Per questo chiediamo che la Giunta regionale vari subito un adeguato piano dei trasporti", affermano Stella e Giannelli. Sul tema, il capogruppo Stella ha presentato un’interrogazione urgente a risposta orale all’assessore regionale ai Trasporti.

"Partiamo anzitutto dalla situazione legata alla capienza sui treni regionali e sui bus del trasporto extraurbano - proseguono Stella e Giannelli - visto che la stragrande maggioranza degli studenti delle superiori si sposta con questi due mezzi per recarsi agli isituti scolastici, che si trovano nelle città o comunque nei centri maggiori. La capienza contingentata, al momento, è del 50% sia per il trasporto su rotaia che su gomma, con tutti i problemi quindi che ne conseguono, sia in termini di potenziali assembramenti alle fermate sia per la probabile impossibilità di molti studenti di arrivare in orario a scuola.

La situazione, se possibile, peggiora col trasporto urbano. Basta pensare a quanto accade a Firenze. Qui già adesso la capienza ridotta al 50% per i mezzi dell'Ataf e della tramvia, senza che siano state potenziate le corse, ha già porvocato numerosi problemi, sia in termini di assembramento in alcune fasce orarie, sia di vero proprio caos appena si verifica un minimo guasto, come è accaduto poco più di due settimane fa alla linea T1 della tramvia nel tratto Villa Costanza - Aldo Moro".

"Riteniamo quindi indispensabile - sottolineano i due esponenti forzisti - che vengano dettate linee guida chiare a livello regionale. L'assessore regionale Stefano Baccelli, per far si che le riunioni del neonato comitato regionale permanente per il TPL servano davvero a qualcosa, deve predisporre un serio piano operativo in previsione della riapertura delle scuole del 7 gennaio, che sappia coniugare diritti e sicurezza. Per quanto ci riguarda, rinnoviamo con forza sia la proposta di predisporre apposite convenzioni con le compagnie di bus privati che al momento non stanno lavorando per rendere efficiente il trasporto extraurbano, sia di fare lo stesso con le compagnie di Taxi e Ncc per quello urbano, in modo da alleggerire la pressione.

Il tutto, ovviamente, accompagnato dall'ampliamento dell'offerta delle corse della tramvia, che, con le frequenze attuali, non è assolutamente in grado di garantire un servizio adeguato nel capoluogo fiorentino".

Intanto il Consiglio della Città Metropolitana di Firenze ha approvato all'unanimità, su proposta della consigliera delegata al Patrimonio Monica Marini, misure a sostegno dei concessionari di spazi che all'interno degli istituti scolastici superiori di pertinenza della Metrocittà gestiscono bar o distributori automatici di alimenti e bevande."Anche gli operatori che gestiscono bar e distributori automatici presso gli istituti superiori - avverte Marini - hanno subito e continuano a subire gli effetti negativi della sospensione dell'attività didattica.

La perdita di fatturato è stata costante anche nei periodi di ripresa, totale o parziale dell'attività didattica in presenza".Con la delibera approvata "si riducono i canoni e i rimborsi delle utenze contrattualmente dovuti - spiega Marini - fino alla fine dell'emergenza sanitaria" e dunque: per i periodi di sospensione al 100% dell'attività didattica in presenza, si abbatte del 95% il canone contrattualmente previsto e dovuto e non si richiede alcun rimborso per le spese di fornitura di acqua e energia elettrica; per il periodo di sospensione al 75% dell'attività didattica in presenza, l'abbattimento del canone è del 75% e il rimborso nella stessa percentuale delle spese di fornitura di acqua e energia elettrica; per il periodo dal 15 settembre al 31 ottobre 2020 si prevede un abbattimento del 50% del canone e il rimborso nella stessa percentuale delle spese di fornitura di acqua e energia elettrica.Si autorizza fin d'ora l'abbattimento dei canoni e dei rimborsi per utenze in misura corrispondente alla didattica in presenza nelle scuole, che con successivi provvedimenti potrà essere disposta.

Si stabilisce, fino alla fine dell'emergenza sanitaria, anche in caso di attività didattica in presenza al 100%, una riduzione dei canoni del 5%."E' un provvedimento doveroso: è una categoria che va sostenuta, ben venga la decisione della Metrocittà", commenta Claudio Gemelli (Centrodestra per il cambiamento). "Questo intervento - osserva Enrico Carpini(Territori beni comuni) - che va nella giusta direzione, che fa da apripista per interventi migliorativi nelle scuole utilizzando i margini di bilancio dell'ente".

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