Screening oncologici: ripresa l'attività sospesa a metà marzo per l'emergenza Covid-19

Un premio internazionale per la professoressa Romagnani del Meyer: a marzo, la pubblicazione di uno studio su Science che ha rivelato per la prima volta una relazione tra il danno renale acuto e il tumore. Una pianta di lavanda servirà a sostenere le cure domiciliari gratuite offerte dall’ATT

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 giugno 2020 23:45
Screening oncologici: ripresa l'attività sospesa a metà marzo per l'emergenza Covid-19

Firenze– In Toscana è ripresa l'attività degli screening oncologici che era stata sospesa dal 16 di marzo a causa dell'emergenza Coronavirus. Ai cittadini e cittadine che rientrano nei target a cui sono destinati gli screening è stata inviata, assieme all'invito, una lettera in cui si spiega che gli esami riprendono, con nuove modalità organizzative, in grado di garantire la massima sicurezza di utenti e operatori: maggior distanziamento tra gli appuntamenti, utilizzo di dispositivi di protezione individuali, verifica di eventuali sintomi negli utenti che si presenteranno, adeguate procedure di sanificazione degli ambienti. Gli screening oncologici - mammografia, Pap test/test Hpv e ricerca del sangue occulto fecale - rientrano nei Livelli essenziali di assistenza e sono di comprovata efficacia, in quanto riducono la mortalità e in alcuni casi la frequenza dei tumori della mammella, del collo dell'utero e dell'intestino.

"L'emergenza Covid-19 - spiega l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi - ha indotto i programmi regionali dei tre screening oncologici a sospendere gli appuntamenti programmati. Una scelta molto difficile, ma necessaria per salvaguardare la salute dei cittadini, e motivata dall'esigenza di ridurre gli spostamenti delle persone, il loro rischio di contagiarsi, e avere il tempo di adattare l'organizzazione alle nuove regole. Ora che, con la diminuzione dei contagi gli screening sono ripresi, invito tutti a presentarsi senza timore: gli esami si svolgeranno nella più completa sicurezza.

Gli screening sono uno strumento fondamentale per la prevenzione dei tumori e dunque sono fortemente raccomandati per la salute dei cittadini. L'estensione e l'adesione ai tre programmi di screening che la Regione offre gratuitamente alla popolazione si confermano tra i migliori del panorama italiano. Una buona prevenzione consente di individuar e per tempo i tumori e intervenire tempestivamente per curarli ed eliminarli".

La ripartenza degli screening - fanno sapere da Ispro, l'Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica, che coordina le attività di screening - sta dando innanzitutto priorità agli utenti il cui appuntamento era stato sospeso. Inoltre, per ridurre i ritardi generati sia dalla sospensione che dalla necessità di distanziamento fisico, gli accessi verranno aumentati, con apertura dei presidi su 6 giorni (dal lunedì al sabato) e con fasce orarie più ampie (12 ore). I singoli programmi di screening, in funzione dell'adattamento delle misure di prevenzione e protezione dei vari contesti, potranno attivare anche altre modalità di facilitazione all'accesso.

"Per favorire la partecipazione e garantire la sicurezza dei cittadini - informa Gianni Amunni, direttore Ispro - stiamo studiando modalità alternative di intervento che tengano conto dei livelli di rischio di particolari sottogruppi di popolazione, per esempio le persone che in questi mesi erano uscite dai programmi di screening per motivi di età; e dell'utilizzo di test autosomministrati inviati per posta, per esempio il dispositivo di autoprelievo per il test Hpv. In ogni caso, l'attività di screening sarà modulata per garantire la massima sicurezza agli utenti".

Un premio internazionale alla carriera conferito dalla prestigiosa European Renal association-European Dialysis and Transplant Association. A ricevere questo importante riconoscimento, che viene assegnato ogni anno a uno studioso che ha maggiormente contribuito al progresso nella conoscenza della malattie renali e allo sviluppo della disciplina che studia i reni, è stata oggi pomeriggio la professoressa Paola Romagnani, responsabile della Nefrologia pediatrica del Meyer.

Per la ricercatrice fiorentina, classe ’70, non è la prima volta: autore di oltre 190 pubblicazioni su riviste internazionali, nella sua lunga carriera ha già ricevuto numerosi premi. Tra gli studi che portano il suo nome e che hanno riscosso l’attenzione della comunità scientifica internazionale, uno ha ottenuto, lo scorso marzo, la copertina dell’autorevole rivista scientifica Science Translational Medicine. L’articolo, per la prima volta al mondo, dimostra che il tumore renale origina da cellule staminali “impazzite” a seguito di un danno renale acuto, suggerendo nuove strategie per la prevenzione e la terapia dei tumori renali.

Lo studio è stato condotto da un team di ricercatori del Meyer, Università degli Studi di Firenze e Careggi. Con 330 mila nuove diagnosi ogni anno, il tumore al rene è tra i dieci più frequenti nel mondo occidentale, il settimo in Europa, dove ogni anno i nuovi casi sono oltre 100 mila. Le cause del tumore renale sono poco conosciute. Fattori di rischio noti sono il fumo, l’obesità e alcune sostanze tossiche, ma la maggior parte dei casi insorgono senza un chiaro fattore di rischio. Lo studio condotto dal team della Nefrologia dell’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze e dell’Università di Firenze coordinato dalla professoressa Paola Romagnani e che ha come primo autore Anna Julie Peired, titolare presso l’Università di Firenze di una borsa di studio messa a disposizione dalla Fondazione Veronesi, in collaborazione con l’Urologia dell’Ospedale di Careggi stabilisce per la prima volta che un danno renale acuto è un fattore di rischio per lo sviluppo del tumore renale, ed in particolare per uno specifico tipo, il tumore papillare.

Gli autori hanno infatti dimostrato che un danno renale acuto stimola le cellule staminali renali a provvedere alla rigenerazione tissutale. Durante questo processo però, può succedere che le cellule staminali renali si attivino in maniera abnorme ed eccessiva generando prima tumori benigni, denominati adenomi, e successivamente, in una piccola parte dei casi, tumori maligni, o carcinomi. Lo studio ha infatti anche consentito di dimostrare che i tumori papillari del rene derivano da cellule staminali renali “impazzite” a seguito dell’eccesso di lavoro determinato da un grave danno renale acuto e che una singola cellula staminale renale può generare un tumore intero. Le implicazioni di questo studio sono molto importanti sia per la prevenzione dei tumori renali che per la terapia.

Infatti, i risultati suggeriscono che un controllo ecografico dei pazienti con danno renale acuto negli anni successivi potrebbe identificare il tumore molto precocemente e consentire di intervenire in tempo. Infine, lo studio dimostra che bloccare la risposta eccessiva della cellula staminale renale “impazzita” a seguito del danno renale acuto può prevenire la comparsa dei tumori renali. Lo studio è stato finanziato dall’Associazione italiana per la ricerca sul Cancro e dall’European Research Council.

Dall’8 al 20 giugno ordinando a domicilio una piantina di lavanda dell’Associazione Tumori Toscana sarà possibile, con una piccola offerta, sostenere i malati di tumore curati gratuitamente a domicilio. L’emergenza per loro non è ancora finita. Per via del quadro clinico già compromesso la loro salute è ancora più fragile in questo periodo, per questo devono essere curati a casa e protetti dal contagio.

“Mai come ora –dice Giuseppe Spinelli, Presidente ATT- la casa è il luogo di cura ideale per chi sta affrontando il tumore e i cittadini possono aiutarli semplicemente ordinando una piantina di lavanda. Un gesto di solidarietà prezioso per garantire ai pazienti e alle loro famiglie una migliore qualità di vita. Invito tutti a partecipare a questa campagna, con un piccolo contributo sarà possibile fare tanto per non lasciare mai soli i malati oncologici”.

Per ordinare la lavanda basta andare sul sito oppure telefonare alle sedi ATT: Firenze, Silvia Celli 055. 24.66.666 - ATT Prato e Pistoia, Francesca Magnani 0574. 57.08.35. Oppure è possibile fare una donazione scegliendo tra:

- conto bancario: IT 20 I 03069 02898 000000001700 - Banca Intesa

- donazione online sul sito ATT.

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