San Salvi è un Manicomio: da riqualificare dopo 40 anni

Un flusso ininterrotto di persone di tutte le età ha piacevolmente invaso l’ex-città manicomio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 luglio 2016 15:11
San Salvi è un Manicomio: da riqualificare dopo 40 anni

A circa 40 dalla Legge Basaglia che decretava la fine dei Manicomi, Firenze si sveglia ogni giorno con un'area abbandonata piena di vecchie strutture sanitarie ed annessi agricoli all'interno di un parco divenuto storico. Ciò che resta oggi dei "Tetti Rossi" sarebbe vergognoso se non fosse per l'attenzione di pochi residenti e numerosi artisti che nel corso degli anni, sgomitando per avere uno spazio, hanno organizzato eventi tra i vari ambienti recuperati dall'Asl per offrire servizi di qualsiasi genere seguendo logiche definite a più riprese "incomprensibili".

Nello stesso quadrilatero hanno trovato infatti posto l'igiene pubblica, residenze sanitarie assistite, un campo scuola della Polizia Municipale, palazzine occupate abusivamente, una discarica a cielo aperto, una cooperativa per la riparazione e vendita di biciclette, la commissione per l'assegnazione dell'invalidità civile e prati pieni di siringhe usate. Più di 500 le firme raccolte alla proposta “San Salvi riparte dalla cultura”, redatta dallo studio Guicciardini e Magni su richiesta dell’Associazione per la memoria viva di San Salvi, per un primo ridisegno dell’area.

Il 23 luglio in due affollate presentazioni, alle ore 18 e alle 21, l’antropologo Pietro Clemente, del comitato scientifico dell’Associazione, e l’architetto Marco Magni hanno appassionatamente illustrato la proposta: uno studio dettagliato, dai costi limitati che ridisegna San Salvi a partire dalle realtà culturali oggi esistenti – Parco, Biblioteca, Tinaia e Chille – con al centro una piazza porticata, luogo di incontro che potrebbe accogliere un mercato, collegata pedonalmente sino a via del Mezzetta.

“Un insieme agile e da subito fattibile, un primo concreto contributo al ripensamento di questa area strategica e complessa”. In estrema sintesi, oltre alla piazza che si vorrebbe intitolare a quel 13 dicembre 1998 data della chiusura del manicomio, la nuova Biblioteca Chiarugi: uno spazio polifunzionale di 2.500 mq. con Museo attivo, Laboratorio artistico e sede dell’Associazione Pellicanò, che è stato molto apprezzato dal Dr. Leonetti, attuale responsabile della biblioteca, presente in sala.

E ancora il restauro del cinema Teatro (che i Chille vorrebbero chiamare Luogo delle differenze) e il Museo Tinaia, un luogo dove esporre al pubblico le straordinarie opere nate nel centro di attività espressive in oltre quarant’anni di attività. Per questo Museo, Guicciardini & Magni avrebbero scelto come contenitore l’immobile su cui nell’aprile del 1978 cittadini fiorentini e matti dipinsero insieme un murale che include la celebre poesia Firenze, scritta da Neruda in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria: questo murale è stato recentemente messo sotto tutela dalla Soprintendenza alle Belle Arti.

Ma la Festa sansalvina ha anche visto l’affettuosa presenza di tanti Artisti, compagni di strada dei Chille nel loro ostinato sogno di restituzione alla città dell’ex-manicomio: il pittore Fuad che ha realizzato in tempo reale un dipinto di grandi dimensioni, il fotografo Paolo Lauri con l’installazione Di là - la cultura ti porta a vedere oltre il confine, i musicisti Fabio Balzano, La mia s’ignora, Verdiana Raw, Irene Montagnani,il cantautore Massimiliano Larocca con il suo personale omaggio a Dino Campana, e ancora Mike Ballini e Francesco Chiantese in una creazione su Moby Dick.

Non potevano mancare naturalmente i Chille de la balanza: Claudio Ascoli ha inventato una piccola Passeggiata nei luoghi che potrebbero vivere una nuova vita, Matteo Pecorini e Sissi Abbondanza hanno chiuso la lunghissima giornata con una coinvolgente, invadente performance su “Pampa”, uno dei più intensi poemi campaniani.

Va infine segnalata la grande attenzione e partecipazione del pubblico alla piccola esposizione di dipinti e sculture di Venturino Venturi, tutti realizzati a San Salvi durante il suo internamento, e la curiosità di vedere dal vivo la Macchina per l’elettrochoc proveniente dall’attuale Biblioteca Chiarugi e di scoprire i primi tesori ritrovati nel Parco dall’Associazione Space-MetalDetector, che proprio in questi giorni ha avviato piccoli scavi di superficie negli spazi sansalvini.

Da lunedì 25 luglio è possibile aderire alla proposta inviando una mail a info@chille.it con nome, cognome, data di nascita, residenza e soprattutto con gli estremi di un documento di identità e l’indicazione: aderisco al progetto San Salvi riparte dalla cultura.

Ulteriori informazioni, telefonando allo 055 6236195335 6270739 o inviando una mail a info@chille.it.

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