​San Lorenzo: la facciata di Michelangelo da virtuale a reale

Il presidente Giani: “Possibile realizzare una struttura temporanea per riprodurre il progetto di 500 anni fa”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 ottobre 2018 14:29
​San Lorenzo: la facciata di Michelangelo da virtuale a reale

 Dopo i giochi di luce degli ultimi anni potrebbe arrivare una scenografia reale in vetroresina. Far vivere, anche se in maniera temporanea, l’originario progetto di Michelangelo Buonarroti per la facciata della basilica di San Lorenzo. Esattamente 500 anni fa, nel 1518, Michelangelo firmò infatti un contratto a Pietrasanta per estrarre e portare i marmi necessari a Firenze. L’idea è stata lanciata dall’architetto e docente Massimo Ruffilli, e ha raccolto successo in occasione di una conferenza organizzata a Londra dall’Istituto italiano di cultura, dal titolo“Michelangelo’s hard time on the Apuan Alps”.

Oggi, 29 ottobre, il progetto è stato presentato a palazzo del Pegaso, durante una conferenza stampa a cui hanno partecipato Massimo Ruffilli e il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani. “Michelangelo, incaricato di realizzare il progetto, che rivive in realizzazioni come la facciata di San Pietro, passò tre anni in Versilia per garantire l’approvigionamento del marmo necessario” ha ricordato Giani. “Oggi, ricorrendo a sponsor privati – ha aggiunto –, pensiamo di poter realizzare una scenografia temporanea, di cartapesta o vetroresina, da utilizzare sulla facciata grezza di San Lorenzo per far vedere quello che avrebbe dovuto essere, secondo il pensiero di Michelangelo ”.

Il progetto, ha ricordato Ruffilli, si inserisce nel programma di celebrazioni promosso dai comuni di Seravezza, Pietrasanta, Forte dei Marmi e Stazzema. “Sarebbe interessante – ha spiegato – riprodurre il modello, presente a casa Buonarroti, per far conoscere la facciata voluta per una delle chiese più importanti di Firenze, dove sono seppelliti molti Medici. L’elettrice Palatina lasciò il progetto interamente finanziato, ma poi esso fu abbandonato con l’arrivo dei Lorena”.

(a cura dellUfficio Stampa, 29 ottobre 2018)

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