Residenze assistenziali: un team di specialisti per la gestione clinica e organizzativa

Attivate dall’Ausl Toscana Centro misure preventive di isolamento per pazienti positivi. A Comeana da oggi gestione diretta dell’Asl. Fattori a Saccardi: “La Regione ci dica in quali Rsa e Rsd è già intervenuta”. Il segretario della Uil Pensionati: "Dobbiamo lottare per far sì che venga assicurata vecchiaia dignitosa e serena"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 aprile 2020 18:15
Residenze assistenziali: un team di specialisti per la gestione clinica e organizzativa

Firenze- Le 200 strutture socio sanitarie presenti nei territori dell’Ausl Toscana Centro sono sotto monitoraggio dell’azienda sanitaria. La situazione di ospiti e operatori è aggiornata quotidianamente a cura della task force aziendale, gruppi multi professionali di intervento rapido e le Usca. Ad oggi, per quanto in continua evoluzione, l’azienda sanitaria è a conoscenza della situazione di circa 130 strutture, grazie anche alla stretta collaborazione delle autorità locali e dei gestori delle strutture stesse.

Per le restanti sono in corso ulteriori approfondimenti. I contatti con le strutture, sia attraverso sopralluoghi, sia tramite aggiornamenti telefonici, dovranno consentire un monitoraggio costante dell’evoluzione. In circa il 10% delle strutture presenti in diverse aree territoriali (pratese, firenze centro, sud est, nord ovest, mugello, valdinievole ed empolese valdelsa) sono state riscontrate situazioni impegnative, sia per la positività degli ospiti che degli operatori.

I casi positivi, al momento asintomatici, sono stati isolati negli adeguati setting assistenziali separati dai negativi all’interno della struttura.

Dopo i casi di positività rilevati in alcune delle residenze sanitarie assistenziali, residenze sanitarie per disabili e in altre strutture socio sanitarie presenti nei territori dell’Ausl Toscana Centro, sono state adottate misure in accordo con le autorità locali e le società della salute. Tra queste, è stata inviata un'istruzione operativa per dare consulenza sugli aspetti organizzativi orientati alla prevenzione della diffusione del virus.

Oltre a ciò sono stati effettuati interventi, tutt’ora in corso, con presa in carico, nonché un confronto con le direzioni delle strutture, al fine di supportarle nella gestione. Specialisti, tra cui medici, infermieri o assistenti sanitarie hanno effettuato interventi a favore delle strutture sociosanitarie interessate da casi di positività attraverso il monitoraggio, le inchieste epidemiologiche, tamponi, test sierologici, valutazioni delle condizioni cliniche degli ospiti e logistiche.

L’Ausl Toscana Centro da oggi provvede ad una presa in carico diretta, subentrando nella gestione assistenziale ed organizzativa degli ospiti positivi al Covid 19 presenti all’interno della Rsa di Comeana. Tale decisione, è stata assunta a seguito del verbale formulato dal personale infermieristico che era stato in supporto alla turnazione per l’assistenza degli ospiti e della ispezione effettuata da parte del servizio di prevenzione e protezione nei luoghi di lavoro.

Non sussistevano più le condizioni di netta separazione tra area con ospiti positivi da quella con ospiti negativi. Con il rischio di ulteriori contagi. L’azienda sanitaria applica in toto quanto viene definito dall’ordinanza regionale n. 28 del 7 aprile 2020, in cui la Regione Toscana specifica le misure straordinarie per il contrasto ed il contenimento sul territorio regionale della diffusione del virus COVID-19 in materia di igiene e sanità pubblica per le RSA, RSD o le altra struttura socio-sanitaria.

In ottemperanza dell'ordinanza verrà anche effettuata una rivalutazione del contratto d’appalto di servizi attualmente in essere con il gestore della struttura. L’Azienda sanitaria ritiene pertanto che, per la maggiore tutela degli ospiti della Rsa, sia necessario avviare da subito una gestione diretta del percorso diagnostico, assistenziale e terapeutico permettendo agli stessi ospiti di permanere all’interno della struttura.

“Con questo atto si va nella direzione indicata dall’Amministrazione e vengono accolte le richieste tese a mettere in sicurezza la struttura, garantendo così la tutela e l’incolumità degli ospiti e degli operatori. Si ottempera in tal modo alle ordinanze regionali volte a garantire la salute pubblica, per le quali come amministrazione ci eravamo battuti da settimane” afferma Edoardo Prestanti, Sindaco di Carmignano.

“Sui ritardi nella gestione dell’emergenza Covid-19 nelle Rsa e nelle Rsd prendiamo atto della replica dell’assessora Saccardi ma pensiamo che occorrano anche misure preventive straordinarie”, insiste il candidato presidente di Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori. “In questa fase non ci si può limitare a intervenire solo quando il medico di medicina generale comunica la presenza di un possibile caso positivo, come spiega Saccardi. Bene le ordinanze fatte ma è assolutamente necessario attivare un task-force in grado di monitorare tutte le strutture private che accolgono le persone anziane e le persone con disabilità.

Non stiamo parlando di luoghi come tutti gli altri ma di strutture che richiedono misure preventive eccezionali, come test e tamponi capillari e a tappeto”. Fattori chiede anche che nel corso della prossima seduta del Consiglio regionale, fissata per mercoledì 15 aprile, sia fornito l’elenco dettagliato delle residenze sanitarie assistenziali e delle residenze per disabili in cui la Regione Toscana è intervenuta finora su segnalazione dei medici di medicina generale. “Ci serve il quadro completo del contagio nelle Rsa e nelle Rsd della Regione, in modo da tranquillizzare i familiari delle persone ricoverate e l’intera popolazione”.

L'Ausl Toscana Centro garantisce che assistenza e tutela agli ospiti all’interno delle strutture sociosanitarie, luogo più critico rispetto ad altri, per il suo ruolo peculiare di accoglienza di persone fragili, hanno impedito la diffusione dei contagi permettendo una più efficace separazione fra i pazienti. Una task force aziendale di intervento rapido, composta da medici, infermieri, assistenti sanitarie ha fornito alle singole strutture indicazioni di carattere igienico-sanitario, oltre ad una formazione sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.

E’ stato anche attivato un supporto organizzativo da parte di infermieri specializzati dotati di una fornitura di dispositivi di protezione avanzati, presidi terapeutici ed assistenziali. A seguito della direttiva regionale è stato costituito un gruppo di intervento rapido ospedale-territorio, con il compito di valutare dal punto di vista logistico, assistenziale e diagnostico-terapeutico gli ospiti delle strutture, determinando in tale modo varie tipologie di intervento a seconda della situazione riscontrata.

Tale gruppo di lavoro è in stretto rapporto con le Unità speciali di continuità assistenziale attivate dai medici di medicina generale. Sono stati avviati trasferimenti per garantire assistenza sanitaria, a seguito di valutazioni cliniche. In alcuni casi è stato necessario il ricovero in ospedale. Già in essere un supporto di personale di assistenza (infermieri ed OSS), dove è stata valutata la possibilità di mantenere gli ospiti nella loro struttura e se nella stessa si sono verificate situazioni di carenza di personale contagiato. Oltre agli interventi circa l’isolamento dei singoli ospiti è stata anche individuata una struttura interamente Covid, Montedomini a Firenze.

“A pagare ad altissimo prezzo al diffusione di Covid19 sono stati soprattutto gli anziani, le persone più fragili e che magari vivevano già in condizioni di disagio. Molti di loro anche dimenticati, soli e in odore di povertà. Questo ci colpisce particolarmente e vogliamo essere a loro vicini”. Lo sottolinea il segretario territoriale Carrara e Lunigiana della Uil Pensionati, Vittorio Geloni, che incalza: “Continueremo ad adoperarci perché gli anziani vengano rispettati e tenuti nella dovuta considerazione, lottando per un miglioramento di vita sociale, economica e sanitaria.

Chiediamo che venga loro assicurata una vecchiaia dignitosa e serena”. Di fronte a un’emergenza nell’emergenza, il coronavirus secondo Geloni ha messo in luce anche una buona sanità e un sistema di tutela dei cittadini da “ringraziare pubblicamente. Parliamo di medici, infermieri, operatori sanitari, polizia, carabinieri, protezione civile, volontari e tutti coloro che si sono trovati a fronteggiare una vera e propria guerra. Vogliamo omaggiare il loro alto senso del dovere, la loro professionalità e umanità che dimostrano nel prendersi cura delle persone (soprattutto anziane), affrontando turni massacranti e mettendo a rischio la propria vita.

Questo non andrà dimenticato, quando sarà tutto finito”. Una buona sanità, in particolare, da salvare e potenziare alla fine della crisi: “Basta ai tagli dei servizi, alla chiusura degli ospedali, ad accorpamenti eccessivi e aumenti dei costi delle prestazioni che creano nei meno abbienti l’impossibilità di curarsi o la necessità negli altri di rivolgersi sempre più alla sanità privata per avere tempi rapidi. Il coronavirus ci sta dando un grosso insegnamento: sta ricordando a tutti che il diritto alla salute è sancito dalla nostra Costituzione e come tale va rispettato e tenuto sempre in considerazione.

Aziende sanitarie? No, devono essere istituti a scopo sociale – conclude - che garantiscano a tutti la certezza delle cure e dei servizi, in maniera dignitosa ed umana. Un ringraziamento anche ai cittadini responsabili, che rispettano i decreti e con pazienza si adeguano ad una vita di chiusura sociale per fermare il virus”.

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