Radu Lupu al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

Per la Stagione Concertistica 2017-2018 degli Amici della Musica di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 marzo 2018 12:52
Radu Lupu al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

La Stagione concertistica degli Amici della Musica di Firenze domenica 25 e lunedì 26 alle 21, porta sul palcoscenico il doppio concerto del noto Quartetto Belcea che per la prima data propone al Saloncino della Pergola il Quartetto in si bemolle maggiore op. 130 e la Grande Fuga in si bemolle maggiore op. 133 di Beethoven, in una serata intitolata “In mysterious company” (biglietti 20 e 25 euro) in cui le opere del compositore vengono messe “a confronto” con i grandi nomi del Novecento, mantenendo forte la mission dell'ensemble, così come riportato nell’introduzione alla registrazione dei Quartetti di Beethoven: «superare i propri limiti e arrivare alla conoscenza nella ricerca costante della verità».

Lunedì 26 alle 21 al Teatro Niccolini alle 21, il Belcea esegue Haydn, Ligeti e Dvorak (biglietti da 14 a 25 euro).

Martedì 27 alle 20, al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, protagonista Radu Lupu, tra i maggiori interpreti pianistici dei grandi classici romantici come Franz Schubert, cui questo concerto è dedicato. I Sei momenti musicali che aprono la serata sono tra i brani maggiormente eseguiti di Schubert, e la Sonata n.16 in la minore , composta nel 1823 e pubblicata postuma, ritenuta una delle sue principali composizioni pianistiche. La sonata per pianoforte n. 22, la più lunga composta da Schubert, chiude il concerto. Dedicata al pianista Johann Nepomuk Hummel, presenta motivi sereni, non cupi, anche nelle parti più movimentate e struggenti come l'Andantino, una delle pagine più belle composte da Schubert. Una coproduzione con Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (biglietti da 15 a 50 euro).

Radu Lupu ha iniziato gli studi di pianoforte all’età di 6 anni, con Lia Busuioceanu, debuttando in pubblico a soli 12 anni con un programma completo di musiche da lui stesso composte. Per diversi anni continuò gli studi con Florica Muzicescu e Cella Delavrancea finché, nel 1961, vinse una borsa di studio per il Conservatorio di Mosca, dove studiò con Galina Eghyazarova, Heinrich Neuhaus e, più tardi, con Stanisalv Neuhaus.

È vincitore di tre concorsi, il Van Cliburn 1966, l’Enescu International 1967 ed il Concorso di Leeds 1969. Radu Lupu suona regolarmente con le più importanti orchestre internazionali, inclusi i Berliner Philharmoniker, con cui , nel 1978, fece il suo debutto al Festival di Salisburgo, sotto la direzione di Herber von Karajan, i Filarmonici di Vienna ,con cui inaugurò il Festival di Salisburgo 1986 sotto la direzione di Riccardo Muti, la Royal Concertgebouw Orchestra , tutte le maggiori orchestre londinesi e tutte le grandi orchestre americane.

I suoi primi importanti concerti negli Stati Uniti ebbero luogo nel 1972 con la Cleveland Orchestra diretta da Daniel Barenboim a New York e con la Chicago Symphony Orchestra diretta da Carlo Maria Giulini. Ha suonato per tutti i più importanti festivals musicali ed è stato ospite regolare dei Festivals di Salisburgo e di Lucerna. Le sue incisioni discografiche per Decca includono i Concerti per Pianoforte di Beethoven, il Concerto n.

1 di Brahms, i Concerti di Grieg e di Schumann, l’integrale delle Sonate per violino e pianoforte di Mozart con Szymon Goldberg, Le Sonate per violino e pianoforte di Debussy e di Franck con Kyung Wha Chung e opere per pianoforte solo di Beethoven, Brahms, Schumann e Schubert. Nel 1995 ha vinto due premi nella categoria “Best Instrumental Record of the Year”: un Grammy per le Sonate D664 e D960 di Schubert e un Premio Edison per Kinderszenen, Kreisleriana e Humoresque di Schumann.

Ha inciso due dischi con Murray Perahia (CBS), due albums di Lieder di Schubert con Barbara Hendricks (EMI) ed un disco di brani di Schubert a quattro mani con Daniel Barenboim (Teldec). Nel 2006 Radu Lupu ha ricevuto il Premio Internazionale Arturo Bendetti Michelangeli e, dopo il riconoscimento del 1989, per la seconda volta, il Premio Abbiati, per le sue interpretazioni di Schumann.

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