Raccolta fondi per Kiev lanciata da Comune e Croce Rossa

Nardella: “Ho sentito nuovamente Klitschko. Hanno bisogno del massimo supporto"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 marzo 2022 18:07
Raccolta fondi per Kiev lanciata da Comune e Croce Rossa

La città di Firenze e la Croce Rossa Italiana mobilitate e schierate al fianco di Kiev per dare sostegno e aiuti ai cittadini attraverso una raccolta fondi: Firenze e il Comitato di Firenze della CRI rispondono così alla richiesta di aiuto arrivata al sindaco Dario Nardella da Vitali Klitschko, primo cittadino della capitale dell’Ucraina legata a Firenze, le due città sono gemellate, da un forte e storico legame di amicizia risalente ai tempi del sindaco Piero Bargellini, che il 27 luglio 1967 a Kiev firmò il patto di amicizia tra le due città al fine di realizzare uno scambio di idee sui problemi economici comunali nell’interesse di uno sviluppo delle due città; mettere in pratica uno scambio delle mostre culturali ed artistiche; favorire uno sviluppo dei legami fra istituzioni comunali di medicina, biblioteche, scuole, musei; fare uno scambio dei materiali di informazione da diffondere per mezzo di stampa, radio e televisione e continuare in seguito uno scambio delle delegazioni dei rappresentanti di Firenze e Kiev.

Questa raccolta fondi va ad aggiungersi alle iniziative che la Regione Toscana e le altre Istituzioni stanno mettendo in campo in questi giorni.

“Questa mattina mi sono sentito nuovamente con il sindaco di Kiev Vitali Klitschko - ha detto il sindaco Dario Nardella - nascosto in città. A Kiev hanno bisogno del massimo supporto: beni materiali essenziali, generi alimentari, risorse economiche. Rispondiamo a questa richiesta di aiuto con il massimo impegno possibile attraverso questa iniziativa e molte altre. Ora più che mai ci sentiamo tutti cittadini di Kiev”.

“Con questa raccolta fondi vogliamo aiutare la città di Kiev - ha detto l’assessore a Welfare Sara Funaro -. Siamo al fianco della comunità ucraina in questo momento difficile. Gli abitanti di Kiev hanno il nostro sostegno e devono sentire la nostra vicinanza. Kiev non è sola, Firenze è con lei ed è al suo fianco insieme alla Croce Rossa Italiana. La nostra città ha già messo in moto la catena della solidarietà per aiutare la popolazione ucraina con raccolte di beni di prima necessità, ai quali adesso si unisce questa importante raccolta fondi. Oggi più che mai dobbiamo costruire ponti di umanità e di pace”.

Per aiutare la popolazione di Kiev, la Città di Firenze e il Comitato fiorentino della Croce Rossa Italiana lanciano una raccolta fondi per aiutare la città di Kiev e gli e sostenere le necessità e i bisogni più urgenti dei cittadini, alla luce dell’intensificarsi delle violenze e delle conseguenti emergenze umanitarie che il conflitto, dopo sette giorni dal suo inizio, sta generando.

La Croce Rossa Italiana è sul posto da sempre e, dopo quasi otto anni di conflitto, vista l’escalation delle violenze, ha bisogno di tutto il sostegno possibile. Sono decine di migliaia le persone aiutate ogni giorno attraverso la fornitura di beni di prima necessità, la riparazione di sistemi idrici e l’erogazione di forniture essenziali per gli ospedali.

“Siamo davvero orgogliosi del contributo della città di Firenze alla raccolta fondi per la Croce Rossa Ucraina - ha detto il presidente del Comitato di Firenze della Croce Rossa Italiana Lorenzo Andreoni -. In questo momento più che mai, un aiuto diretto e senza intermediari, è il miglior modo per aiutare concretamente la popolazione, attraverso il nostro sistema di risposta alle emergenze. Croce Rossa infatti, durante le emergenze internazionali, mette in moto il suo sistema di network per poter agire capillarmente, forti della possibilità di operare grazie alle convenzioni di Ginevra che garantiscono l’accesso a mezzi e operatori di Croce Rossa anche durante i conflitti armati”.

Per aiutare la popolazione con una donazione cliccare su https://dona.cri.it/firenzeemergenzaucraina/

MISERICORDIE - Domani mattina, giovedì 3 Marzo, alle ore 10,30, il presidente della Federazione regionale delle Misericordie, Alberto Corsinovi e il presidente del Coordinamento delle Misericordie fiorentine, Andrea Ceccherini, saranno alla Mercafir di Firenze per un sopralluogo negli spazi dove viene raccolto il materiale donato dai toscani alle Misericordie di tutta la regione e destinato ai profughi ucraini in fuga dalla guerra.

Farmaci e alimenti non deperibili vengono raccolti dai coordinamenti territoriali e concentrati a Firenze, da dove nei prossimi giorni saranno trasportati dalla Confederazione nazionale delle Misericordie fino alle zone di confine di Polonia e Romania dove si stanno ammassando i profughi.

SIGNA - Grazie alla collaborazione del Comune di Signa con la Misericordia di San Mauro e la Pubblica Assistenza di Signa, parte da giovedì 3 marzo la raccolta di generi di prima necessità in aiuto al popolo ucraino. “Chiediamo alla nostra comunità la maggiore mobilitazione possibile in questo tragico momento della storia europea”, affermano il sindaco Giampiero Fossi e il vicesindaco Marinella Fossi, “Grazie alle nostre associazioni è stata organizzata una raccolta di beni di prima necessità per aiutare le famiglie ucraine colpite dal conflitto”.

E’ possibile donare presso i locali della Misericordia (ingresso dal cortile interno) nelle giornate di martedì e giovedì – dalle 09.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.00: sono richiesti prodotti alimentari a lunga conservazione (con scadenza non inferiore a 3 mesi); farmaci e parafarmaci e kit di primo soccorso; coperte di lana e isotermiche, cuscini e biancheria da letto, prodotti per l’infanzia e l’igiene personalePer informazioni contattare la Misericordia di san Mauro al numero 055.8739931.

SAVE THE CHILDREN - I bambini feriti nelle zone di conflitto necessitano di cure immediate e sono ancora più a rischio degli adulti a causa delle loro specifiche vulnerabilità. Lo sottolinea oggi Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro chechiede ancora una volta la fine immediata delle violenze in Ucraina.

Secondo gli ultimi dati diffusi dall’ONU, decine di bambini sarebbero stati uccisi, e si teme che, con l’intensificarsi dell'operazione militare della Russia nelle principali città, molte altre vite siano a rischio.

I più piccoli, se colpiti dalle esplosioni, sono particolarmente a rischio rispetto agli adulti e devono essere curati in modo diverso. Il loro collo e il loro torace sono più delicati e basta un colpo anche lieve per causare danni al cervello. Nelle zone di guerra, le ferite alla testa sono molto comuni nei bambini piccoli, con i pazienti sotto i sette anni che hanno il doppio delle probabilità di presentare un trauma cranico rispetto ai pazienti più adulti.

I tre milioni di residenti della città di Kiev, si stanno rifugiando in scantinati, stazioni della metropolitana e rifugi antiatomici, molti non sono in grado di lasciare le loro case a causa dei combattimenti attivi in queste ore nella capitale. Anche i pazienti dei reparti di maternità e degli ospedali pediatrici si nascondono sottoterra, soffrendo la poca luce e un accesso limitato alle medicine, all'acqua pulita e al cibo.

Lunedì, secondo il sindaco di Kharkiv, un pesante bombardamento sulla città ha ucciso tre bambini e una bambina di sei anni è morta in un attacco al porto di Mariupol domenica, nonostante i mediaci abbiano lottato per salvarla.

Nelle zone di conflitto, anche il personale medico addestrato come chirurghi, infermieri e terapisti, potrebbe non avere la formazione medica di emergenza e le competenze necessarie per trattare i bambini. Inoltre, le strutture sanitarie e le squadre mediche che vi operano sono spesso sopraffatte dalla situazione e prive di risorse.

Save the Children, in collaborazione con l'Imperial College di Londra ed esperti medici, ha sviluppato un manuale completo - il primo del suo genere - per supportare i bambini feriti durante i conflitti. Il manuale aiuta le squadre mediche nelle zone di conflitto, spesso costrette a trattare e operare i bambini in circostanze difficili, con una formazione specialistica limitata e risorse su come farlo.

“Negli ultimi sei giorni, i bambini in Ucraina hanno visto le loro case e le loro scuole distrutte, sono stati costretti a fuggire o a nascondersi in scantinati e rifugi antiatomici, e sono stati strappati dalle loro famiglie e dagli amici” ha dichiarato Filippo Ungaro, Direttore Comunicazione di Save the Children Italia.

“Assistiamo a immagini di bambini che cantano dai rifugi per tenere alto il loro morale. Nessun bambino dovrebbe mai essere messo in una situazione così tragica. Questi bambini dovrebbero essere a scuola o a giocare all’aperto, invece devono preoccuparsi della la loro sopravvivenza. Hanno bisogno di protezione urgente e che l'escalation militare russa si fermi immediatamente” ha ribadito Filippo Ungaro.

“La situazione sta andando fuori controllo. Se il conflitto si intensificherà ulteriormente, temiamo che il bilancio delle vittime tra i bambini continuerà ad aumentare notevolmente nei prossimi giorni e persino nelle prossime ore” ha concluso Filippo Ungaro.

Save the Children opera in Ucraina dal 2014, fornendo aiuti umanitari essenziali ai bambini e alle loro famiglie, sostenendo il loro accesso all'istruzione, supportandoli a livello psicosociale, distribuendo kit invernali e kit per l'igiene, e fornendo denaro alle famiglie in modo che possano soddisfare le esigenze di base come il cibo, l'affitto e le medicine, o in modo che possano investire in nuove attività.

Per sostenere gli interventi in emergenza di Save the Children: https://www.savethechildren.it/dona-fondo-emergenze

ORDINE DI MALTA - Il Corpo Italiano di Soccorso dell'Ordine di Malta – CISOM, unitamente ai Gran Priorati e a tutto l'Ordine di Malta è al fianco della popolazione ucraina e lancia la campagna di raccolta fondi "#EMERGENZAUCRAINA” per sostenere le attività di assistenza umanitaria in favore delle migliaia di persone, per lo più donne, bambini e anziani, in fuga dall'aggressione militare russa.

Si può sostenere la campagna di raccolta fondi del CISOM con donazioni sull'IBAN: IT41D0200805038000105867301 intestato a FONDAZIONE CISOM - Causale: Aiuto Ucraina.

Nelle sedi regionali del Corpo Italiano di Soccorso dell'Ordine di Malta è in corso una raccolta di beni di prima necessità da destinare alla popolazione ucraina. 

LIVORNO - “Livorno per la Pace”: il Comune ha aperto un conto correnteRaccolta fondi per sostenere le popolazioni colpite dalla guerra e i profughi

Livorno, 2 marzo 2022 – Si chiama “Livorno per la Pace” il conto corrente dedicato che il Comune di Livorno ha appena aperto per raccogliere fondi per sostenere le popolazioni colpite dalla guerra e i profughi che si stanno riversando oltre i confini ucraini, in molti casi arrivando anche sul nostro territorio.Un canale trasparente e rendicontabile a cui chiunque può far riferimento in questo momento di grande preoccupazione ma anche di grande solidarietà verso chi fugge dai bombardamenti.

Queste le coordinate per le donazioni: BBAN - X 01030 13900 000006911545IBAN - IT 43 X 01030 13900 000006911545BIC – PASCITMMLIV

Le somme che verranno raccolte saranno impiegato dal Comune per sostenere la popolazione nelle zone di guerra e per eventuali progetti che verranno attivati sul territorio comunale per supportare i profughi.

“Ognuno di noi – dichiara il sindaco Luca Salvetti - di fronte ad eventi come quello del conflitto in ucraina si interroga come un piccolo gesto possa essere utile di fronte al dramma talmente grande, ebbene lo è, siatene certi perché ogni piccolo gesto, sommato a tantissimi piccoli gesti degli altri diventa una leva di impensabile potenza.Oggi al di là delle parole che possono essere bellissime dobbiamo lanciare un messaggio di concretezza che va in tre direzioni:

  • Dobbiamo dire no con convinzione ogni tipo di conflitto, quello scatenato sul territorio ucraino dall'aggressione voluta da Putin che purtroppo ci regala insopportabili immagini di morte e distruzione, ma anche a tutti gli altri conflitti e le altre atrocità che abbiamo visto in altre decine di luoghi al mondo dove si sta combattendo da anni.
  • Dobbiamo dire sì con forza ad una linea di tutti i governi che punti ad evitare l’escalation del conflitto e faccia dei negoziati e della diplomazia lo strumento reale per la pace.
  • In ultimo, ma assolutamente non per importanza, dobbiamo attivare tutte le risorse per aiutare i profughi e le popolazioni che in qualche maniera vedono anche nella nostra città un riferimento”.

"Abbiamo deciso di promuovere un'iniziativa di solidarietà direttamente sul territorio - specifica l'assessore Raspanti- per sostenere la causa e della solidarietà internazionale e della pace. Come ha ricordato il Sindaco a margine dell'incontro che si è svolto a Firenze pochi giorni fa, le città possono e devono avere un ruolo in questo senso. Le risorse saranno utilizzate per rispondere ai bisogni che saranno resi noti da chi opera direttamente nelle zone travolte dal conflitto, ma potranno anche finanziare progetti da realizzare in città per rispondere alle esigenze dell'accoglienza dei profughi.

Ogni iniziativa sarà rendicontata pubblicamente. Stiamo inoltre lavorando con il terzo settore e soprattutto con la Consulta delle associazioni per una ricognizione delle iniziative di solidarietà che si stanno mettendo in moto in città e per avviare sul territorio percorsi di promozione della gestione pacifica dei conflitti di qualunque natura". Nei prossimi giorni, inoltre, le farmacie comunali avvieranno una raccolta di farmaci sulla base delle indicazioni che saranno fornite dalle varie realtà coinvolte in progetti di cooperazione internazionale.

Per quanto riguarda l'accoglienza delle persone in fuga dal conflitto, il Governo ha incaricato le Prefetture di intervenire tramite il sistema dei CAS, ma il Comune è disponibile a contribuire nei modi che saranno ritenuti necessari.

"In due anni- sottolinea Raspanti- abbiamo portato da 21 a 56 i posti disponibili a Livorno nella rete del Sistema di Accoglienza e Integrazione, schierando Livorno in prima linea nell'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati come anche sul fronte delle crisi siriana e afghana. Se il Governo opterà per un ulteriore ampliamento, non faremo mancare l'appoggio della nostra città. Al momento la gestione emergenziale dei profughi del conflitto è stata affidata alle Prefetture. Siamo in contatto costante con la Prefettura di Livorno per seguire gli sviluppi e abbiamo manifestato al Prefetto la massima disponibilità".

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