Qatargate: anche a Firenze l'ingerenza dei Fratelli Musulmani?

Il leghista Emanuele Cocollini lancia l'accusa, alla vigilia dello sfratto della moschea da piazza dei Ciompi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 dicembre 2022 22:41
Qatargate: anche a Firenze l'ingerenza dei Fratelli Musulmani?

"L’inchiesta sulla corruzione che sta travolgendo il parlamento europeo accende una luce inquietante sulla finalità perseguite dal Qatar in Italia ed in Europa.Il Qatar, che è uno degli alleati più stretti dell’Iran, è anche uno dei principali finanziatori di Hamas, l’organizzazione terroristica che ha lo scopo di distruggere Israele. In Italia si è avvalso della collaborazione dell’UCOII, vale a dire dei Fratelli Musulmani basati e radicati nel nostro territorio.È stato proprio l’ex presidente dell’UCOII e imam di Firenze, Izzeddin Elzir, ad ammettere di fronte all’incalzare degli autori di Qatar Papers che la Qatar Charity (l’organizzazione usata come veicolo per i finanziamenti) è il grande banchiere dei Fratelli Musulmani in Italia.

Con quelle risorse Elzir ha provato ad acquistare l’ex deposito Ataf in viale De Andrè nel 2015 ed un terreno a Varlungo nel 2016 a Firenze per realizzare una grande moschea legata all’attività di proselitismo fondamentalista della Fratellanza. D’altronde, nel silenzio quasi assoluto delle istituzioni, le posizioni radicali su Israele dell’imam fiorentino sono note ed anche recentemente nuovamente esplicitate pubblicamente durante una manifestazione (15 maggio 2021, Piazza San Lorenzo): "Dobbiamo dire parole chiare.

In campo non ci sono due estremismi. E' necessario dire la verità, da una parte c'è un occupante, Israele, e dall'altra una popolazione occupata dal 1948".Appare evidente dunque che i casi di corruzione si inseriscono in un quadro più ampio le cui finalità sono state delineate dal governo qatarino attraverso questi progetti volti a far avanzare l’agenda dei Fratelli Musulmani anche in Occidente, come già ampiamente denunciato nel 2005 dal giornalista franco-svizzero Sylvain Besson in La Conquête de L’occident: Le Projet Secret des Islamistes.

Le pagine di Qatar Papers descrivono paese per paese le principali iniziative finanziate dalla Qatar Charity, dedicando un più ampio spazio al caso francese. Ma ad assumere una particolare rilevanza è il capitolo sull’Italia, il paese per il quale nel biennio 2013-2014, durante la presidenza di Elzir, risulta stanziato il maggior numero di fondi: oltre 50 milioni di euro per un totale di 45 progetti, volti alla realizzazione del “progetto” fondamentale dei Fratelli Musulmani.

In Italia, la strategia adottata dall’alleanza islamista si è rivelata particolarmente efficace. In cambio dei massicci investimenti della Qatar Investment Authority in ogni settore dell’economia, Doha ha ottenuto il via libera al finanziamento delle attività di proselitismo fondamentalista della Fratellanza in tutto il paese attraverso la Qatar Charity.Auspico che questi elementi, infine, vengano attentamente valutati dalle istituzioni, anche alla luce dei recenti sviluppi che animano il dibattito pubblico, affinché nella nostra città e nel nostro Paese non possano trovare minimamente spazio la predicazione dell’odio, la negazione delle libertà individuali fondamentali e del diritto di Israele ad esistere e vivere in pace" afferma il vice presidente vicario del Consiglio comunale Emanuele Cocollini (Gruppo Centro).

Approfondimenti

"Registriamo con preoccupazione le notizie riportate dal vice presidente del Consiglio comunale Emanuele Cocollini riguardo al cosiddetto Qatargate. Credo sia importante sgombrare il campo da ogni possibile sospetto che il fiume di soldi proveniente dal Qatar abbia lambito anche le sponde dell'Arno. Ci aspettiamo che l'amministrazione comunale di Firenze abbia piena consapevolezza su quanto successo e che voglia prendere provvedimenti adeguati sulla vicenda" dichiara il consigliere del Gruppo Centro Antonio Montelatici.

“Apprendiamo dall’analisi del vice presidente del Consiglio Comunale Emanuele Cocollini, della presenza di un possibile interessamento della città di Firenze nella vicenda del Qatargate. Augurandoci il fatto che, da parte degli interessati, tutto sia stato animato da spirito di buonsenso passato e presente, confidiamo nella scrupolosa e puntuale analisi del Sindaco e dell’Assessore Funaro su questa vicenda, sebbene ad oggi non abbiamo ancora compreso, o letto, le rispettive posizioni e pensieri al riguardo” interviene anche il capogruppo della Lega Federico Bussolin.

Intanto domani si attiveranno le procedure di sfratto per la moschea di piazza dei Ciompi. Si tratta di un fondo classificato come deposito adibito a magazzino. 

"La struttura non ha uscite di sicurezza, è pericoloso in primis per chi ci va a pregare: non è accettabile che regole di sicurezza valide per qualunque categoria, non valgano per la comunità islamica di Firenze, oltretutto i proprietari hanno il diritto di rientrarne in possesso. Noi ne chiediamo da anni la chiusura, così come ribadiamo il diritto per i musulmani di pregare in un luogo idoneo". Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella.

"Il diritto alla preghiera è sancito dalla Costituzione, così come il dovere di rispettare le regole - osserva Stella -. Sono anni che il Comune di Firenze tollera l'illegalità in piazza dei Ciompi, adesso è arrivato il momento di dire basta a questa situazione degradante non solo per il quartiere, ma anche per i fedeli islamici. In tutti questi anni, purtroppo, l'imam non ha mai cercato una soluzione per la sua comunità, ma soltanto provocazioni, presentando rendering, non progetti seri di luoghi di preghiera. Ci auguriamo che lo sfratto di domani avvenga in modo pacifico sotto il profilo dell'ordine pubblico".

E la Lega organizza un presidio per "la Legalità ed il rispetto delle regole" nel giorno dello sfratto deciso dal Tribunale: “Non è colpa nostra se in 18 mesi fra Giunta Nardella ed Imam non è stata trovata una via d'uscita al problema moschea. La proprietà giustamente rivendica il fondo chiedendone lo sfratto. I termini della vicenda sono chiari, inutile a sinistra girarci tanto intorno. La comunità se vuole può comprarsi un terreno, grazie al contributo dei suoi fedeli e costruirsi una Moschea. Perché non lo fa? Aspetta soluzioni dall'Amministrazione Comunale? Questa vicenda si trascina anche da tempo per la mancanza di coraggio del Pd e del Sindaco Nardella.”

"Se cattolici, protestanti, ortodossi, ebrei, induisti, buddhisti, liberi pensatori e atei hanno diritto a seguire liberamente la loro religione e a disporre di luoghi di culto, non si vede proprio come tale diritto potrebbe essere negato solo ai musulmani che ormai con i loro quasi due milioni di fedeli in tutta la penisola (dei quali circa 20.000 italiani convertiti) sono la seconda confessione religiosa d'Italia dopo i cattolici -ribattono da COSPE Onlus- Eseguire sgomberi, sfratti senza concertare delle soluzioni alternative è l’esatto contrario di quello che si predica quando si parla di favorire l’integrazione. Serve solo a minare le basi per un dialogo e una pacifica e costruttiva coesione sociale che la Comunità musulmana di Firenze ha sempre promosso.

Mentre il Comune si rende disponibile a trovare un posto per un centro di detenzione per immigrati da rimpatriare, non offre niente per evitare che i fedeli musulmani di Firenze finiscano con il pregare lungo il marciapiede. Il fatto poi che si sia scelto di sgomberare la moschea di venerdì, giorno di preghiera, al di là di qualsiasi motivazione logistica, sembra una provocazione ulteriore, un tentativo di creare un incidente che rischia di alimentare un sentimento islamofobico".

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