Profughi: l'incontro ieri a Ponte a Ema fra Comune, Caritas e cittadini

Stella (FI): "Si revochi alloggio popolare a nigeriano che ha accoltellato poliziotto". Donella Verdi (Frs-SI): “Occorre una politica europea capace di accogliere i profughi ed inserirli nel tessuto sociale”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 gennaio 2017 21:49
Profughi: l'incontro ieri a Ponte a Ema fra Comune, Caritas e cittadini

Firenze, 16 gennaio 2017- Domenica 15 gennaio, al termine della Messa del mattino, presso la Parrocchia di Ponte a Ema, alla presenza del sindaco Francesco Casini, della vicesindaca Ilaria Belli, del direttore della Caritas di Firenze Alessandro Martini, del responsabile del settore immigrazione della Caritas Marzio Mori e del parroco don Giulio Cirri, si è svolto un incontro sull'ospitalità che la comunità di Ponte a Ema darà a un gruppo di dieci migranti, profughi, a partire dai prossimi mesi. Nel corso dell'incontro è stato presentato il progetto di accoglienza curato dalla Caritas e dal Comune di Bagno a Ripoli. Con questo nuovo innesto, i migranti accolti nel territorio di Bagno a Ripoli (Grassina, Ponte a Ema, Capoluogo) saranno in tutto 42, una quota che si sta progressivamente avvicinando alle indicazioni dell'accordo sull'accoglienza Anci/Governo di 2,5 profughi ogni 1000 abitanti. 

“Il clima di grande serenità e tranquillità in cui si è svolto l'incontro – hanno dichiarato il sindaco Francesco Casini e la vicesindaca e assessora alle politiche sociali Ilaria Belli - ha confermato una volta di più la grande umanità e capacità di accoglienza della comunità ripolese, in questo caso della frazione di Ponte a Ema. Bagno a Ripoli tutta – cittadini, associazioni, istituzioni – sta facendo al 100% la propria parte per gestire un'emergenza ormai pressoché strutturale, come quella dei migranti, che non si arresta nemmeno nei freddi mesi invernali.

Il sistema dell'accoglienza diffusa promosso dalla Regione Toscana certo da solo non basta a gestire un fenomeno così vasto, che ha necessità di un imponente lavoro in àmbito internazionale e di procedure rapide nel riconoscimento del diritto di asilo, su cui sta lavorando il Governo Nazionale, ma appare sempre di più la soluzione giusta ed efficace per un'accoglienza concreta, capace di unire umanità e sicurezza. Sicurezza, che è l'altro fondamentale aspetto che, in un momento delicato come l'attuale, vogliamo e dobbiamo garantire”.

"Tolleranza zero verso i violenti. Apprezziamo l'annuncio dell'assessore Funaro che dice di aver avviato le pratiche per revocare l'alloggio popolare al nigeriano che ha accoltellato al volto un agente di polizia nelle case Erp di via Toscanini a Firenze: verificheremo e vigileremo perché il provvedimento venga applicato celermente". Lo afferma il coordinatore fiorentino di Forza Italia, il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella. "I provvedimenti punitivi verso questi soggetti devono essere duri - chiede Stella - perché siano di esempio per tutte quelle persone che pensano di potersi comportare a piacimento violando la legge, ed essere ospitate in strutture abitative pubbliche. Intanto esprimiamo la nostra vicinanza all'agente ferito, auspicando che possa rimettersi presto, e ringraziamo le forze dell'ordine per il loro lavoro prezioso a tutela della sicurezza".

“La Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato è stata celebrata nel peggiore dei modi. Queste giornate di freddo in Italia e in Europa – commenta Donella Verdi di Firenze Riparte a Sinistra – Sinistra Italiana – ci hanno sbattuto in faccia la cruda realtà dei migranti e delle condizioni in cui sono costretti per cercare di non morire. Alì Muse aveva trovato rifugio, insieme ad altre persone, in un capannone ed è morto per recuperare quelle carte che gli permettevano di ricongiungersi alla famiglia.Una situazione nota da tempo che avrebbe dovuto creare sinergia tra le istituzioni locali, per non parlare dello Stato, assente, per dare dignità a queste persone. Non basta riconoscere il diritto di stare sul territorio se poi non ci creano le condizioni per una reale convivenza e si lasciano queste persone a se stesse, costrette, per sopravvivere a lavorare, nel migliore dei casi, a nero e per pochi soldi o a finire nei circuiti della criminalità organizzata. La loro protesta per chiedere di essere ascoltati ha avuto come risposta le manganellate.

Forse sarebbe bastato che qualcuno dei rappresentanti istituzionali presenti in Prefettura avesse parlato con loro per ascoltarli e rassicurarli.Alcuni comuni si sono messi a disposizione per accogliere cercando di non dividere i nuclei familiari e le amicizie, Firenze oltre ad accogliere si farà carico dei funerali di Muse. Mi chiedo, non si poteva intervenire prima che la tragedia si consumasse, quando gli alloggi dismessi occupati sono stati sgomberati senza offrire soluzioni accettabili. Le immagini di Firenze, insieme a quelle di altre situazioni in Italia, come la morte di Sandrine a Cona ci presenta il quadro drammatico di come, viene gestita l’accoglienza. La risposta di nuovi CIE, le intese con la Libia divisa e incapace di governare se stessa non rappresentano affatto una soluzione ma un sistema che mette ancora di più in pericolo la vita di chi scappa dalla fame e dalla guerra. Le immagini di Belgrado dei migranti in fila sotto la neve per accedere a un pasto, le dichiarazioni di Orban che arresterà anche i richiedenti asilo, la chiusura delle frontiere, i migranti bloccati sulla rotta balcanica, sono la vergogna d’Europa: invece di proteggerli, tollera il razzismo e la violazione dei diritti umani. Eppure tutti dovrebbero sapere, in primis proprio l’Europa che fermare il flusso dei profughi è impossibile e che questo durerà ancora per decenni. Dipenderà anche da come l’Europa saprà accogliere i profughi e inserirli del tessuto sociale – conclude Donella Verdi – che si creeranno le condizioni per una soluzione dei problemi che li hanno spinti a fuggire dai paesi di origine e l’impegno per far cessare le guerre che le politiche occidentali hanno alimentato”.

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