Primavera: il turista “sbarca” a Livorno

Nei giorni scorsi educational Arga per giornalisti specializzati nella città labronica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 aprile 2014 00:01
Primavera: il turista “sbarca” a Livorno

Nei giorni scorsi è sbarcata l’Arga a Livorno. Cos’è Arga? È un’associazione di giornalisti specializzati nel conoscere, promuovere e divulgare le particolarità e le eccellenze del territorio: dal cibo all’agricoltura, dal turismo alla pesca e all’ambiente. Professionisti competenti che partecipano – con i loro “educational”- a momenti di approfondimento, con la finalità di sviluppare e diffondere una coscienza e una conoscenza scientificamente corretta sui temi enogastonomici e non solo.

Dopo diverse tappe toscane, questa è stata la volta di Livorno. Un momento di promozione delle nostre eccellenze organizzato dalla Provincia e Comune di Livorno, Autorità Portuale, Porto2000, Strada del Vino e dell’olio della Costa degli Etruschi.L’accoglienza è avvenuta in Fortezza Vecchia dove i giornalisti erano attesi dal Presidente della Provincia Giorgio Kutufà e dal Segretario Generale dell’Autorità Portuale, Massimo Provinciali. Dopo i saluti di benvenuto e la presentazione di alcune linee di azione che vedranno sempre più impegnate le istituzioni cittadine nel settore del turismo, la delegazione è stata prima accompagnata per un giro turistico nella stessa Fortezza Vecchia e, poi, all’imbarcadero del battello, dal quale è iniziata la lenta navigazione per i Fossi Medicei.

La guida ha delineato con entusiasmo la storia della nostra città mettendo in evidenza le sue origini cosmopolite da cui ha tratto una ricchezza culturale e commerciale senza precedenti nella storia del Mediterraneo. Una tappa senz’altro suggestiva è stata quella del Mercato delle Vettovaglie, accedendovi per via d’acqua dallo “scalandrone”. Qui vi erano gli assessori Paola Bernardo e Mario Tredici ad aspettare i giornalisti ai quali è stato approfondito il tema della multiculturalità labronica da sempre ispirata ai principi di libertà e pacifica convivenza tra popoli. Una caratteristica testimoniata da monumenti, chiese, luoghi di culto, personaggi, e, perché no, ricette locali, frutto dell’incontro di tradizioni gastronomiche europee e mediterranee. Triglie e baccalà alla livornese, cuscussù, roschette, “torta” di ceci, ma anche il “mitico” ponce e così via sono uno dei “segni” che rivelano questo “cacciucco di genti”.

Un breve giro per i banchi del pesce, un assaggio di 5 e 5 da Gagarin, Via della Madonna con le sue tre chiese Armeni, Madonna e Greci Uniti e poi via, verso il Ristorante dell’Hotel Granduca. Menù: un egregio cacciucco secondo tradizione annaffiato da “Soloterra”, un vino rosso particolare, invecchiato in coppi di terracotta all’uso etrusco, dell’azienda Mulini di Segalari di Castagneto Carducci. Per finire, mousse al mascarpone coi cantuccini. Arte, storia, gastronomia. Giornalisti in estasi.

La giornata prosegue con il rosso – il colore più amato dai livornesi – pullman sightseeing scoperto, in una stupenda giornata primaverile dal quale viene fatto ammirare il Lungomare e le eclettiche ville del Viale Italia. Ultima tappa: Museo Fattori a Villa Mimbelli. Uno scrigno che racchiude i “gioielli di famiglia” dell’arte pittorica livornese – Macchiaioli e postmacchiaioli - che ci ha fatto onore in tutto il mondo. Che dire. La rappresentanza di Arga è rimasta entusiasta e, diciamolo pure, sorpresa.

I commenti di molti erano quelli di chi non si aspettava una città che timidamente si lascia scoprire e che conserva tesori ancora “nascosti”. Così, l’immagine che ne esce da una giornata come questa è quella di una Livorno che, pur non potendo competere con le grandi città d’arte toscane, ha delle caratteristiche tutte sue, particolari, che le conferiscono un “sapore” e un’identità uniche. Un tour che tutti i livornesi, spesso ignari delle bellezze della propria città, dovrebbero fare. Solo per acquisire una consapevolezza in più di quanto sia importante preservare e ancor più valorizzare le potenzialità di una città spesso bistrattata dai flussi turistici internazionali.Testo e foto di Paolo Rognini

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