“Popolo Saharawi, fermare gli attacchi da parte del Marocco”

Da Firenze l'appello di Donata Bianchi, Presidente Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione. Una amicizia verso le comunità che vivono nei campi profughi in Algeria che molti dei volontari toscani anche accompagnati da Sindaci e Assessori hanno conosciuto e con loro hanno iniziato piccoli o grandi progetti di solidarietà

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 novembre 2020 04:47
“Popolo Saharawi, fermare gli attacchi da parte del Marocco”

Sono circa 180 i comuni della Toscana sui 290 gemellati con una tendopoli con il Popolo Saharawi. Questa azione semplice ha fatto conoscere a molti cittadini l'esistenza di un Popolo che dal 1991 attende di poter esprimere il proprio diritto all'autodeterminazione. Sono queste azioni che possono apparire di semplice testimonianza che contengono straordinarie storie di solidarietà e di amicizia.

“Il rumore assordante del Covid-19 crea un ottimo silenzio per la ripresa di guerre e violazioni macroscopiche dei diritti umani. Il Regno del Marocco – ha detto nel corso di una comunicazione in Consiglio comunale la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi – ha violato il cessate il fuoco e ha ripreso le ostilità contro il Fronte Polisario. Le forze armate di Rabat hanno avviato, nella giornata di venerdì, un’operazione militare nella zona cuscinetto di Guerguarat dopo che il Fronte Polisario aveva iniziato una manifestazione pacifica per impedire il passaggio dei tir marocchini nel deserto tra il Marocco alla Mauritania.

Popolo Saharawi, fronte Polisario. Decine di migliaia di adulti e bambine e bambini – ha ricordato la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi – costretti a vivere nel deserto in condizioni proibitive. Alcune amministrazioni toscane intervengono da anni con progetti di accoglienza per i più piccoli, brevi soggiorni in Italia per provare a vivere come sarebbe loro diritto poter vivere sempre. Dopo quasi trent’anni di tentativi infruttuosi di trovare una soluzione pacifica al conflitto, che dura da ormai 45 anni, di nuovo la guerra.

Un muro lungo più di 2.000 chilometri nel deserto africano lo separa da quella che sarebbe la sua terra. Un referendum per l’indipendenza richiesto dall’Onu che non è mai stato fatto. La Repubblica Araba Saharawi Democratica è divenuta membro dell’Unità africana ed è tuttora riconosciuta da un'ottantina di Paesi nel mondo. Ma questo popolo vive in campi profughi. E’ dimenticato da decenni, un popolo diventato invisibile.

Sono circa 180 i comuni della Toscana sui 290 gemellati con una tendopoli con il Popolo Saharawi. Molti volontari toscani, anche accompagnati da Sindaci e Assessori, hanno iniziato piccoli o grandi progetti di solidarietà.

Firenze deve rinnovare la sua solidarietà attraverso rapporti diretti con i campi profughi e ricominciando a ospitare bambini e bambine Saharawi e ragazzi e ragazze interessate a frequentare studi universitari o percorsi professionali.

Firenze – ha concluso la presidente Donata Bianchi – deve far sentire la propria voce affinché sia ripristinata la pace, il referendum sia realizzato, questo popolo possa tornare nella propria terra per vivere in pace”. 

Questo l'intervento del capogruppo di Fratelli d'Italia Alessandro Draghi: "I recenti fatti accaduti in Sahara occidentale, dove si è rotta una lunga tregua fra le parti del regno del Marocco da una parte e il fronte del Polisario dall'altra mi spingono a confermare il mio sostegno al popolo Saharawi, profugo in terra algerina dal lontano 1976. Pochi giorni fa abbiamo ricordato la caduta del muro di Berlino, questo episodio ci dovrebbe far riflettere su un altro muro che ingiustamente è stato eretto nell'ex colonia spagnola dall'occupante marocchino. Al di là dell'antico confine scacciati dall'esercito occupante vivono in tendopoli precarie tanti abitanti del Saharawi che lottano da decenni per tornare nella loro terra d'origine sulle sponde dell'Atlantico.

Auspico che la comunità internazionale apra gli occhi su quello che potrebbe essere un'ulteriore crisi umanitaria, insostenibile in questo periodo".

Questo l'intervento di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune: "In questi giorni si sono susseguite le notizie e le denunce rispetto alla drammatica situazione che si è rinnovata nel Sahara Occidentale, che dagli anni '60 attende di vedere il rispetto del diritto internazionale e quanto stabilito dall'Organizzazione delle Nazioni Unite, in particolare con un referendum di autodeterminazione ancora mai organizzato. Il popolo Saharawi ha manifestato per giorni e giorni, pacificamente, per denunciare la violazione della 'zona cuscinetto' da parte del Marocco.

In risposta ha ricevuto violenza militare. Ci uniamo alle voci di solidarietà e sostegno a un popolo a cui si nega il diritto a esistere in modo indipendente e dignitoso. Crediamo che i comuni della Toscana e del territorio fiorentino, anche in relazione ai gemellaggi e alle esperienze di scambio tra i territori, debbano contribuire alla reazione internazionale che ancora è troppo debole e sicuramente insufficiente. Non faremo ovviamente mancare il nostro sostegno in questa direzione, già nei prossimi giorni".

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