Quartieri di Firenze: problemi

Sabatini (Lista Schmidt) e Chelli (Fdi) chiedono un'analisi approfondita dell'organigramma

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 Luglio 2025 13:01
Quartieri di Firenze: problemi

"L'odierna audizione del Dott. Massimo Capantini, dirigente del servizio amministrativo e quartieri, ha messo in luce il totale disinteresse in cui le ultime amministrazioni, almeno 5 mandati, hanno lasciato i quartieri. Sono emerse carenze di personale, ridotte competenze, difficoltà a coprire la fascia oraria di servizi. Emblematici alcuni esempi portati dal dirigente: solo 3 persone ad occuparsi del verde per i 5 quartieri. Per contro in ogni quartiere ci sono dai 2 ai 5 uscieri per sede. Non solo, c'è anche una distorsione anagrafica che porta nei quartieri ad avere dipendenti con età media vicina alla soglia dei 60 anni. Non ci stupisce la sua sincerità; in effetti, coincide con le critiche che riceviamo dai cittadini. E non solo sui quartieri, aree nelle quali c'è bisogno immediato della presenza dei vigili. Un tema per il quale riteniamo giusto addirittura proporre un referendum cittadino.

Insomma, l'organizzazione non va, e allo scopo chiederemo un'analisi approfondita dell'organigramma del Comune di Firenze e di tutte le sue Direzioni, nonché delle sue Controllate e Partecipate, fermo restando che i quartieri sono strumenti essenziali alla democrazia, alla partecipazione, al completamento dell'azione di governo".

Lo affermano i consiglieri comunali Massimo Sabatini (Lista Schmidt) e Matteo Chelli (Fratelli d'Italia).

Queste le dichiarazioni del capogruppo PD Luca Milani che replica ai consiglieri Sabatini e Chelli:

“I Quartieri non sono allo sbando basta vedere le tante iniziative di qualità che vengono svolte.

Stamani in commissione Affari Istituzionali è stato chiesto al dirigente dei Quartieri di fare il punto normativo sul decentramento.

I Consiglieri Sabatini e Chelli nel loro comunicato, riportando singoli elementi, arrivano a mettere in cattiva luce il lavoro dei Quartieri ma, ancora più grave, a mettere in cattiva luce il personale, che invece è sempre estremamente disponibile e riesce a far fronte ai bisogni della cittadinanza anche in situazioni di scarsità di risorse come nel periodo estivo. Inoltre la PA non è una azienda e non deve lavorare con la logica dell’azienda e del profitto. Sull’età media del personale poi è veramente ridicola l’analisi: sappiamo bene quanto la PA sia stata impossibilitata a fare nuovi concorsi a causa, prima dei tagli lineari di Tremonti, poi della spending review e poi del patto di stabilità. Solo negli ultimi anni si è potuto procedere a nuove assunzioni e quindi anche all’inserimento di nuovo personale.

Criticano che nei quartieri dovrebbe esserci un presidio della Polizia Municipale; evidentemente i consiglieri non sono al corrente che ogni quartiere ha un comando decentrato di Polizia Municipale con funzioni specifiche proprio di presidio territoriale.

Solo su un passaggio del loro comunicato mi trovo d’accordo quando, alla fine, affermano che i Quartieri sono strumenti essenziali alla democrazia, alla partecipazione, al completamento dell’azione di governo”.

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