Pmi più digitali: 100 milioni per imprese

Ciuoffo e Marras: “Opportunità da cogliere”. Con la pandemia il 70% degli artigiani ha ridotto il fatturato del 60%

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 gennaio 2021 08:55
Pmi più digitali: 100 milioni per imprese

Le domande si possono presentare dal 15 dicembre. Metà delle risorse è ancora disponibile e l’invito alle piccole, micro e medie imprese è dunque quello a farsi avanti ed approfittarne. L’occasione è quella offerta dai 100 milioni di euro messi a disposizione come incentivo per favorire la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi attraverso le tecnologie avanzate di impresa 4.0 e soluzioni tecnologiche digitali di filiera.

La dotazione è quella del Fondo Digital Transformation istituito dal Decreto Crescita, promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico e gestito da Invitalia. Le agevolazioni sono rivolte alle imprese di micro, piccola e media dimensione, anche in forma aggregata, in cui figuri, come soggetto promotore capofila, un cosiddetto ‘digital innovation hub’ oppure un ecosistema digitale per l’innovazione, di fatto antenne e ‘porte di accesso’ delle imprese al mondo di industria 4.0 e tutti soggetti già previsti dal piano nazionale di impresa 4.0.

"Il trasferimento tecnologico e digitale rappresenta sempre più il futuro per il mondo dell'impresa, sia per le grandi realtà produttive che per quelle piccole o piccolissime. Questo bando, dunque, è senz'altro un'opportunità da cogliere - commenta Leonardo Marras, assessore regionale alle attività produttive -. Anche se stiamo vivendo un momento difficilissimo, è indispensabile guardare avanti, investire per migliorare e rafforzare la presenza sul mercato, potenziare gli strumenti a disposizione per poter affrontare al meglio la ripresa".

“Invito il nostro sistema produttivo - sottolinea l’assessore alle infrastrutture digitali e innovazione della Regione Toscana Stefano Ciuoffo – a cogliere questa opportunità per agevolare la transizione al digitale. Le agevolazioni sono concesse sulla base di una percentuale nominale dei costi e delle spese ammissibili pari al 50 per cento, di cui il 10 per cento sotto forma di contributo e il 40 per cento sotto forma di finanziamento agevolato”.

Le agevolazioni per i progetti di investimento, dettaglia ancora l’assessore, di investimento vengono concesse in regime de minimis, con un tetto dunque rispetto alla somma degli aiuti pubblici ricevuti, e il finanziamento agevolato deve essere restituito senza interessi entro 7 anni a decorrere dalla data di erogazione dell’ultima quota a saldo delle agevolazioni, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate, che scadono il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno.

I progetti devono prevedere una spesa non inferiore a 50 mila euro e non superiore a 500 mila: possono essere finanziati quelli che puntano alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi attraverso tecnologie individuate dal Piano nazionale Impresa 4.0 e soluzioni tecnologiche digitali di filiera finalizzate all’ottimizzazione della gestione della catena di distribuzione e della gestione delle relazioni con i diversi attori o che riguardino il software, le piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio oppure sistemi di e-commerce, di pagamento da mobile e via internet, fintech, sistemi elettronici per lo scambio di dati, geolocalizzazione, tecnologie per l’in-store customer experience, integrazione dei sistemi applicata all’automazione dei processi, blockchain, intelligenza artificiale, internet delle cose.

Il 90,2% delle aziende dell’artigianato artistico toscano ha registrato durante il lockdown una riduzione del fatturato. E’ quanto emerge da un’indagine realizzata da Artex-Centro per l’Artigianato Artistico e Tradizionale della Toscana in collaborazione con Fondazione Ricerca e Innovazione per la valutazione degli impatti della crisi sul settore dell’artigianato artistico e tradizionale toscano. L’indagine si è svolta da metà giugno fino metà settembre 2020 coinvolgendo oltre un centinaio di attività toscane.

Per il 70% degli intervistati la riduzione del fatturato durante il lockdown è di oltre il 60% rispetto allo stesso periodo del 2019, per il 14% si attesta tra il 41% e il 60% del fatturato e per l’8% degli intervistati è tra il 21% e il 40%. Solo il 4% del campione dichiara di non aver avuto una significativa contrazione. Oltre al calo di fatturato, il 73,5% degli intervistati lamenta anche una riduzione degli ordini, il 59,8% il rinvio o la cancellazione di eventi programmati. Per quanto riguarda il rilancio del settore dell’artigianato artistico e tradizionale in Toscana, gli intervistati ritengono prioritari gli investimenti e il supporto in apertura di nuovi mercati anche internazionali (56,9%), l’accesso a misure agevolative pubbliche (51%) e al credito (38,2%).

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