PIT tra pasticcio e ostruzionismo

Il piano del paesaggio in Consiglio Regionale. Cgil Toscana: 'non si stravolga'. La presidente Anci Biagiotti: "Modifiche portate anche ascoltando i sindaci". Fdi: "Disposti a tutto per difendere il lavoro, Marson si dimetta se sconfessata. Pronte centinaia di emendamenti"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 febbraio 2015 22:07
PIT tra pasticcio e ostruzionismo

Il presidente Rossi promette la cancellazione del maxi emendamento PD che rischiava di stravolgere il piano paesaggistico della Regione Toscana. Se gli emendamenti proposti in Commissione Ambiente dal PD al Piano Paesaggistico della Regione Toscana fossero approvati dal Consiglio Regionale ci troveremmo di fronte ad un altro Piano Paesaggistico rispetto a quello predisposto dall’Assessore all’ambiente Marson. Un Piano Paesaggistico notevolmente diverso, anzi, addirittura ad una norma non cogente per le amministrazioni comunali.

“In un momento economicamente difficilissimo come quello che sta vivendo la Toscana, pur di difendere il lavoro siamo disposti a tutto, e quindi anche a votare in commissione gli emendamenti al Pit del Pd che rivedono pesantemente il testo rispetto a quello adottato dalla maggioranza. Purché la soluzione non sia un ‘pasticciaccio’ che scontenta tutti. Altrimenti abbiamo già pronte centinaia di emendamenti da presentare in aula per bloccare un atto inutile, l'ennesima occasione persa per la Toscana”.

Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi insieme al capogruppo Giovanni Donzelli e alla consigliera Marina Staccioli sull’iter di approvazione dell’atto. “Aspetteremo giovedì la presentazione ufficiale del maxiemendamento Pd in commissione – aggiungono gli esponenti di Fratelli d’Italia – poi eventualmente presenteremo i nostri in aula. In Commissione abbiamo fatto molto ed in modo decisivo per modificare e correggere il testo arrivato dalla giunta.

Il Pit – aggiungono Marcheschi, Donzelli e Staccioli – era un atto ideologico, vetero-ambientalista, sanzionatorio una vera e propria iattura per le attività produttive, lavoro e servizi connessi, frutto di scelte sbagliate e ambigue: mai un atto regionale aveva avuto una sollevazione così trasversale, con oltre 650 osservazioni, un vero e proprio record". “Noi lo avevamo detto quando bocciammo l’adozione del Pit – proseguono i consiglieri Fdi - se l’ambiente Toscano è così bello (Apuane comprese) lo si deve alla mano dell’uomo, al suo lavoro di decenni, alla sua totale dedizione alla tutela e salvaguardia del territorio come ricchezza paesaggistica: se il Pd dimostrerà nero su bianco di aver cambiato verso, non esisteremo a votare a favore degli emendamenti, come abbiamo già fatto per la variante dell'aeroporto di Firenze, ma le trasformazioni necessarie sono tali che l’assessore Marson dovrebbe trarne subito le conseguenze”.CGIL Toscana ha espresso parere positivo e favorevole al Piano proposto dall’Assessore Marson: "Punto avanzato di sintesi tra esigenze del lavoro, dell’ambiente e di un concetto alto di paesaggio e di beni culturali, frutto di un impegno di anni che ha coinvolto le migliori intelligenze e passioni sul tema.

Siamo di fronte al fondato rischio che gli interessi corporativi di potentati economici locali rompano tale equilibrio, non a favore del lavoro a fronte dell’ambiente sia chiaro: ai lavoratori ed alle lavoratrici da tali emendamenti nulla verrà, né dal punto di vista delle condizioni di lavoro e salario, né come cittadini che vivono e animano i luoghi soggetti alle minor tutele".“Le modifiche al Piano del paesaggio della Toscana, oggi al centro di tante polemiche, sono state portate anche e soprattutto ascoltando i sindaci, che hanno dato il loro contributo nella fase delle osservazioni.

Le polemiche di questi giorni mi sembrano gratuite e fuorvianti. Gli amministratori toscani sono i primi a voler garantire la tutela ambientale, perché questa è una vera ricchezza dei loro territori; coniugata però alla crescita sostenibile, allo sviluppo del lavoro, alla valorizzazione. Altrimenti si rischia di ‘imbalsamare’ e impoverire la nostra terra”. La presidente di Anci Toscana Sara Biagiotti interviene nel dibattito di questi giorni sul maxiemendamento presentato dal Pd sul Piano del paesaggio, che la giunta regionale dovrebbe votare il prossimo 10 marzo. “Sono certa che entro quella data si saprà trovare una soluzione che porti a termine il lavoro molto serio ed equilibrato svolto fin qui dall’assemblea regionale toscana”.

"Questo dietro front del Governatore ci fa ben sperare" dichiara Giorgio Menchini, responsabile Ambiente e Territorio dell'ONG COSPE "speriamo solo che non sia un compromesso al ribasso e che l’acceso di dibattito che ha visto protagonisti l’assessora Anna Marson, la giunta regionale e presidente Rossi (in pericoloso silenzio fino ad oggi) si concluda con l’approvazione di un PIT, come quello presentato da Marson, che aveva tutte le premesse per essere un buon piano”. “Nell’anno dell’EXPO, a cui la nostra Regione ha aderito in modo sorprendentemente acritico – aggiunge Fabio Laurenzi presidente COSPE -, la politica territoriale regionale deve dare un segnale di concretezza e di coerenza: aldilà della retorica istituzionale, Expo 2015 rappresenta infatti la più chiara manifestazione di un modello di sviluppo insostenibile.

Nonostante l’obiettivo di voler nutrire il pianeta, la filosofia che ha ispirato e ha dato gambe a tutta la kermesse riprende e rilancia un sistema agroalimentare incapace di rispondere alle esigenze di sovranità alimentare, di equo accesso ad un’alimentazione di qualità, di sostenibilità ambientale davanti alle grandi crisi ecologiche del nostro tempo. Con la decisione di Rossi e la revisione finale del Piano paesaggistico- conclude Laurenzi - "speriamo dunque che la Regione Toscana metta in campo una politica reale e concreta di sostegno a un’agricoltura sostenibile, alle comunità locali e solidali, alla filiera corta e a una tipicità fatta di reale sostenibilità e giustizia sociale e non ceda alle lusinghe delle grandi imprese e dei Consorzi”.

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