Pistoia, giovedì 25 settembre 2025 – Giacomo Balla (1871–1958) è il nuovo protagonista di In Visita, il progetto di Fondazione Pistoia Musei e Fondazione Caript che, giunto alla quarta edizione, propone approfondimenti dedicati a maestri di riferimento del ventesimo e ventunesimo secolo, attraverso l’esposizione temporanea di una o più opere.
Dal 27 settembre 2025 al 22 febbraio 2026 a Pistoia, all’interno del percorso permanente di Palazzo de’ Rossi | Collezioni del Novecento, sarà possibile ammirare, per la prima volta insieme, Velmare (1919), proveniente dalla Collezione Credem di Reggio Emilia, e due rari esempi di dipinti su tela d’arazzo, eseguiti intorno al 1924, appartenenti rispettivamente a Fondazione Caript e a una collezione privata, entrambi titolati dall’artista Ballucecolormare.
La mostra è curata da Monica Preti, direttrice generale di Fondazione Pistoia Musei, e Annamaria Iacuzzi, conservatrice delle Collezioni del Novecento, con il contributo di Elena Gigli, una delle massime esperte di Giacomo Balla. Determinante il supporto dell’Archivio Gigli per l’opera di Giacomo Balla e di Tornabuoni Arte.
Il confronto diretto e inedito fra queste tre opere illumina una fase fondamentale della ricerca di Balla, maturata tra il 1919 e il 1925 tra Viareggio e Roma, una nuova stagione futurista in cui il tema del mare è interpretato attraverso linee di forza e cromie dinamiche. Onde, vele e riflessi marini non sono semplici motivi ornamentali, ma si trasformano in moduli astratti, elementi di un raffinato linguaggio decorativo moderno e sintetico in cui sono trasposti gli stati d’animo dell’artista di fronte ai fenomeni naturali.
Proprio cento anni fa, nel 1925, i risultati di questa straordinaria nuova ricerca pittorica ricevevano significativi consensi all’Exposition internationale des arts décoratifs et industriels modernes di Parigi, dove Balla presentò tre opere ispirate alla natura, tra cui Mare velivolato, un grande pannello dipinto su tela d’arazzo (oggi nella Collezione Banca d’Italia), nel quale rielaborava un motivo – quello del mare-cielo-vele – sviluppato già nel 1919 durante il soggiorno viareggino.
Il dipinto Velmare, per affinità stilistica e formale con il grande arazzo esposto nel 1925, rappresentaal meglio questo periodo creativo. Nel dipinto sono rappresentate imbarcazioni con vele al vento che solcano il mare: le linee dinamiche delle onde increspate e delle vele vibranti di movimento si espandono sulla superficie e tendono verso l’esterno, ovvero verso la caratteristica cornice ondulata che accentua l’effetto dinamico e decorativo della composizione. Nei due esemplari di Ballucecolormareil paesaggio marino è incorniciato da elementi geometrico-lineari che rimandano all’idea di un pannello decorativo per un arredamento d’interno.
Nell’esemplare di Fondazione Caript su tessuto cannelé “panama”, acquisito nel 2003 per Palazzo de’ Rossi, sede della Fondazione, e non abitualmente incluso nel percorso permanente delle Collezioni del Novecento, le campiture piatte di colore sono impreziosite da merletti di spuma di mare.
Per l’occasione, grazie alla collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, è stata avviata un’analisi tecnica sul dipinto per esaminarne le caratteristiche materiche e le specificità esecutive.
Il progetto di In Visita permette anche di approfondire, attraverso un dialogo fra le opere esposte, il contesto creativo pistoiese. Il filo sottile delle “occasioni possibili” coinvolge Mario Nannini (1895-1918), pittore vicino all’ambiente del secondo futurismo fiorentino e attento ai linguaggi delle avanguardie europee contemporanee. Sebbene Nannini, morto prematuramente a soli 23 anni, non abbia presumibilmente avuto la possibilità di incontrare Balla, ne conosceva certamente l’opera. L’intraprendenza personale, i contatti con l’intellettuale Renato Fondi, presente nell’ambiente romano delle avanguardie, e la prossimità a centri come Firenze, Viareggio e Montecatini, molto frequentati dagli artisti dell’epoca, suggeriscono scenari di contatto potenziale.
L’inaugurazione della mostra, aperta al pubblico, si terrà sabato 27 settembre 2025 alle 17:00 a Palazzo de’ Rossi. In questa occasione, nel Saloncino della Musica (posti limitati, su prenotazione dal sito di Pistoia Musei) si svolgerà un incontro con le curatrici Elena Gigli, Monica Preti e Annamaria Iacuzzi.
Durante l’incontro sarà proiettato il video della ricostruzione della scena di Feu d’artifice, realizzata dall’artista Elio Marchegiani tra il 1966 e il 1967 a partire dai disegni originali di Giacomo Balla. La scenografia, concepita da Balla per l’opera di Igor Stravinskij, fu messa in scena dai Balletti Russi di Sergej Djagilev al Teatro Costanzi di Roma nel 1917. Pensata come un paesaggio astratto animato da una “azione astratta di luci e colori”, è considerata una delle più audaci innovazioni sceniche del Futurismo. Andata perduta, l’opera fu ricostruita da Marchegiani e presentata alla XXXIV Biennale Internazionale d’arte, Quattro maestri del primo Futurismo italiano, Venezia 1968.
In Visita è promossa da Fondazione Pistoia Musei e Fondazione Caript, con la partnership di Intesa Sanpaolo e il supporto delle aziende della Corporate Membership di Pistoia Musei (CMSA Società Cooperativa Muratori Sterratori e Affini, Confcommercio Pistoia e Prato, Conad Nord Ovest, Consorzio Leonardo Servizi e Lavori, Del Pinto Studio Legale e Associati, Diddi Dino & figli, D.R.E.Am. Italia, Fabo Tape Solutions, Florence One, Formitalia, Publiacqua, Tosco Data, Vannucci Piante).
Il progetto di allestimento è di Cesare Mari, PANSTUDIO architetti associati, Bologna, con Carlotta Mari; il progetto grafico è realizzato da Metilene, Pistoia; light design Iskra e Giuseppe Mestrangelo, LIGHT STUDIO, Milano.
Per tutto il periodo di apertura di In Visita | Giacomo Balla saranno organizzate visite guidate, incontri di approfondimento, attività per scuole, famiglie e adulti.
Accompagna la mostra un volume edito da Gli Ori-Pistoia.