Pioli: “Vogliamo tornare a vincere”

Questo pomeriggio, ore 14, Stefano Pioli ha rilasciato le sue sensazioni all’interno della sala stampa “Manuela Righini” sul match che domani vedrà la Fiorentina affrontare fuori casa il Frosinone

08 novembre 2018 18:05
Pioli: “Vogliamo tornare a vincere”
Foto di Cordero Manuel

“Il Frosinone ha sofferto inizialmente il salto di categoria, ma ora ha trovato equilibri importanti che gli stanno dando buoni risultati. Sappiamo che domani non avremo un avversario facile da affrontare” così apre il mister gigliato la conferenza stampa odierna. Sulle statistiche riguardo ai giocatori partenti dalla panchina: “Dobbiamo crescere ancora tanto e sappiamo di poter fare meglio”.

Invece la questione Pjaca sembra spiazzarlo, perché istintivamente si tocca l’orecchio con la mano destra sintomo d’inquietudine: “Marko ha bisogno di tempo. Vuole e può dare tanto. È quello che tutti ci aspettiamo da lui. L’ho visto crescere fisicamente e mentalmente, e credo che presto possa tornare ai livelli che gli competono”.

Chiesa? “È un attaccante esterno a cui viene naturale accentrarsi. Sulla sinistra sa rientrare per tirare, e qui insisterò molto, mentre sulla destra riesce a servire i compagni con ottimi cross ad uscire”. Per quel che riguarda l’azione del mancato raddoppio: “Lì dovevamo essere cinici. Comunque abbiamo affrontato alla pari ogni grande squadra e abbiamo portato davanti al portiere della Roma due giocatori, non è da tutti. Dovremo migliorare ancora nella qualità del gioco, saper analizzare e capire le situazioni. Vogliamo tornare a vincere”.

Su Simeone e la sua astinenza dal gol non difende il giocatore, anzi, cerca di incentivarne le caratteristiche che sono conosciute: “Giovanni non deve pensarci. Sa aiutare la squadra e corre per i compagni. Diventerà sicuramente un forte centravanti, ma ogni attaccante ha avuto i suoi bassi. Contro la Roma ho rivisto il vecchio Simeone e ha fatto un’ottima prestazione”.

Sui giocatori recuperati e sul suo futuro in viola interrompe un po’ bruscamente il giornalista, creando una voce baritonale: “Hanno recuperato tutti tranne Thereau. Spero che il mio percorso con la Fiorentina sia soltanto all’inizio, se era questo ciò che volevate sapere”. Inoltre risponde alla domanda sul Tas ed EL mancata: “Per me è finito tutto il 19 luglio. Da lì abbiamo cominciato un campionato diverso. La società mi rispetta e sono sicuro che quando mi dice di aver fatto tutto il possibile lo ha fatto”.

Per Veretout ha elogi: “Sono contento che sia riuscito ad essere convocato nella Francia. Sappiamo tutti le qualità dei campioni del mondo. Jordan non molla e non indietreggia mai davanti alle difficoltà. Ha determinazione e personalità da vendere”.

Affrettata questa conferenza stampa. Pioli non ha indugiato coi tempi ed era visibile dal suo comportamento istintivo, seppur sempre equilibrato, attraverso cui mostrava nero su bianco le risposte ai quesiti che apparivano scontati.

Forse qualcosa vacilla in lui e si sente per la prima volta dubbioso, come se stesse sfuggendogli un certo dettaglio che risolverebbe il suo caso personale.

Chiusa la conferenza ha scambiato battute, sorrisi, ma davano impressione che rappresentassero la tendenza a nascondere. Troppa superficie.

Potrebbe aver inteso che una teoria per funzionare debba avere utilità oggettiva, cioè gli altri basano le loro considerazioni in effetto. Perciò la bellezza dell’atto (somma della causa più l’effetto) ha da trovare riscontro nella retta e non nel cerchio. Quindi l’oggetto diventa soggetto e il soggetto, rinchiuso in sé, svanisce.

Pioli dovrà mostrare al pubblico la téchne e non la tattica.

In evidenza