Piano operativo, le reazioni politiche delle opposizioni

Le posizioni espresse dai vari gruppi in Palazzo Vecchio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 marzo 2023 16:45
Piano operativo, le reazioni politiche delle opposizioni

L’adozione del Piano operativo e piano strutturale 2023 da parte dell’assemblea di Palazzo Vecchio arriva dopo l’adozione da parte della giunta e il voto favorevole di tutte le commissioni consiliari e di tutti i Consigli di Quartiere. Ecco la posizione delle opposizioni in Consiglio comunale.

Queste le dichiarazioni di Antonella Bundu e Dmitrij Palagi - Sinistra Progetto Comune"Fermare il turismo non è possibile. Non lo si può neanche governare senza adeguati strumenti. Per una simile scelta l'urbanistica da sola può bastare? La risposta è no. Deve essere messo in discussione il modello di sviluppo nel suo insieme, altrimenti arriveranno solo commenti dispiaciuti su quanto avviene.Abbiamo apprezzato la propositività con cui l'Assessora oggi ha esposto la delibera, favorendo il confronto.

Ma riteniamo che il risultato sia un tentativo di tenere in equilibrio visioni opposte, senza scelte radicali quanto necessarie.Sulla moschea dobbiamo assumerci un ruolo pubblico, non per favorire una confessione religiosa, ma perché è chiara l'esistenza di una questione sociale.Sugli immobili pubblici: ricordiamo come anni fa gli uffici ci avessero detto in Commissione che tutto quello che poteva essere venduto era stato venduto. Lo ricordano l'edificio della discoteca Flò, l'area ex OGR e Costa San Giorgio, per citare tre degli esempi più recenti.Sugli studentati: il tema, per noi, non è discriminare tra chi ha la cittadinanza italiana e chi no.

Ma guardare a chi è in condizioni di fragilità, povertà, marginalità. I privati non hanno interesse a questo mercato, se non ricevono sovvenzioni, contributi o altri tipi di vantaggio.Sull'ex Manifattura Tabacchi: davvero un luogo inaccessibile sul piano abitativo, se non si ha una fascia di reddito elevatissima, è considerato un risultato positivo? Lo chiediamo visto che, anche negli incontri pubblici, la Proprietà si è "lamentata" dell'obbligo di dover fare Social Housing (solo per 12 anni, bene ricordarlo) e che, a domanda specifica, su quando partirà il progetto, ha risposto, serenamente, di volersi concentrare sugli appartamenti di lusso, in attesa di vedere calare i costi dei materiali edili.Tantissimo c'è da fare, inoltre, per l'urbanistica di genere e l'inclusione di chi non corrisponde agli "standard".

Ma anche questo è un lavoro che riguarda il complesso delle azioni di governo.Vale anche per la mobilità. La scelta di investire solo sulla tramvia, spesso su progetti datati, è un disastro per chi sostiene la priorità del trasporto pubblico locale, rispetto al diritto all'auto privata. Non c'è un sistema integrato e le cantierizzazioni polarizzano il malcontento.Tre ultimi appunti. Sullo stadio andava riconosciuto che senza pandemia saremmo rimasti bloccati sulla Mercafir e la fretta sta portando a un uso di ingenti risorse pubbliche non adeguato.

Sullo scudo verde e il rapporto con i comuni limitrofi c'è un problema di base per come è stato pensato. Sul legame tra carcere e città c'è da fare un lavoro vero, complessivo e di maggiore portata: troppe parole ci sono sembrate fin troppo familiari, già sentite.Bene l'ampliamento dei giorni per le osservazioni da 60 a 80. Saremo al fianco di cittadinanza, comitati e chiunque voglia proporre una città pubblica, verde, accessibile, accogliente, in cui si difende chi non ha mezzi, contrastando chi ha troppo potere e troppe ricchezze.Dobbiamo fare di più, per la difesa dell'Arno, delle Cascine, per invertire l'espulsione di residenza, che secondo Palazzo Vecchio neppure sta avvenendo".

Queste le dichiarazioni del Capogruppo e Segretario Provinciale Federico Bussolin e dei Consiglieri Luca Tani e Michela Monaco:

“Questa non è la città dei 15 minuti come racconta l’Amministrazione, è semmai l’odissea dei 50 minuti di chi, dalla Stazione, spera di arrivare a Careggi nell’ora di punta. Da sempre siamo attenti alle vicende quotidiane dei cittadini e non e, oltre al piano tecnico come è il Piano Operativo, rimangono sfide sulle quali chi governa la città ha già fallito”.“Non esiste tutela delle attività storiche quando, a pochi passi da Palazzo Vecchio, c’è Ponte Vecchio che protesta per la presenza di un rivenditore di borse che, volenti o nolenti, cancella la tradizione storica degli orafi presenti”.“Il PD poi conferma di non avere il coraggio delle proprie idee: la disastrosa gestione del tema moschea vede l’epilogo con una amministrazione imbarazzata nel segnalare dove sorgerà una eventuale nuovo luogo di culto.

In barba ai disagi già vissuti dai cittadini e bottegai di Piazza dei Ciompi, per esempio”.“Si parla di verde pubblico e cambiamento climatico tanto per riempirci la bocca di parole, ma la (non) qualità la vediamo nella scarsa gestione dell’attuale patrimonio arboreo e l’ultimo episodio della scuola Vittorio Veneto ne è un esempio. Così come lo è il tema dello scudo verde: apprendiamo del dietrofront di Nardella che, da quella che era una tassa per chi entrava a Firenze, sta diventando una idea sempre più astratta e di improbabile realizzazione”.“Manca il coraggio soprattutto in tema di turismo: per la Lega è importante parlare di Uffizi 2 alle porte della città, così come parlare della tutela di chi, da privato, contribuisce a riqualificare il patrimonio immobiliare tramite gli affitti brevi”.“Attendiamo l’Amministrazione nella gestione di questo ennesimo libro dei sogni, certi del fatto che tra il dire e il fare, spesso, c’è l’immobilismo del PD causato dalle correnti interne: su questo la Lega sarà sempre alternativa”.

Draghi e Cellai: “I perché del nostro voto contrario e le nostre proposte negli emendamenti”

“C’era una volta lo stadio alla Mercafir, no anzi, ci eravamo sbagliati: c’era una volta la trasformazione dello stadio Franchi. E invece no: nel piano operativo della giunta Nardella ecco la nuova priorità, il parco Florentia, definito dall’assessore Cecilia Del Re la scheda di trasformazione più importante. In sostanza, questa amministrazione ogni sei mesi fa partire un nuovo treno urbanistico, col risultato che nulla arriva a compimento”. Questo il commento dei consiglieri del gruppo Fratelli d’Italia Alessandro Draghi e Jacopo Cellai al piano operativo in votazione oggi in consiglio comunale.

“Il nostro voto contrario è ben motivato – aggiungono i consiglieri di opposizione –. Altro nodo critico: siamo passati dalla tangenziale di Winkler al passante urbano; dal tubone al tubino e oggi si arriva alla strada Fortezza-Panciatichi e pochi altri snodi e sottopassi che non permetteranno una gestione ordinata del traffico privato”.

“C’è poi il tema, cruciale per la nostra città, dell’utilizzo di edifici pubblici per ospitare le attività artigianali che rappresentano la nostra identità. Su questo fronte siamo indietro, basti pensare al progetto per l’ex scuola sottufficiali dei Carabinieri in Santa Maria Novella, fermo al palo. Per non dire dell’assenza di infrastrutture che rendano possibile vivere il centro della città: parcheggi in primis” nota Cellai.

“Tuttavia – concludono Draghi e Cellai – non abbiamo rinunciato ad avanzare le nostre proposte, contenute negli emendamenti presentati:

No ad una senior house nella ex caserma Ferrucci in Santo Spirito, ma che l’immobile sia una parte a servizio della cittadinanza e di culto

No all'abbattimento delle villette erp in via Benedetto Dei

Aumentare gli stalli di sosta in via del Paradiso

No alle residenze dello spettacolo viaggiante nel campo agricolo tra Ugnano e Sollicciano (l’area compresa tra via Baccio da Montelupo, Via di Sollicciano e via di Ugnano)

Non distruggiamo il giardino del Guarlone sud (via Nicola Ottokar/via della Chimera) con un parcheggio”. 

Piano Operativo, Cocollini (Gruppo Centro): “Nardella e Del Re si riscoprono marxisti”

“La proprietà, secondo l’assessore all’urbanistica Del Re, e dunque immaginiamo anche per il sindaco Nardella, non è un diritto assoluto. Questa la premessa del nuovo piano operativo del Comune di Firenze. Una premessa che ci riporta indietro nella storia al XIX secolo, a Karl Marx per la precisione. Un piano che non riconosca l’inalienabile diritto alla proprietà non può certo essere il nostro.

L’ansia pianificatoria della giunta Nardella si palesa, ad esempio, nella norma che vieta la ristrutturazione a un proprietario di un immobile a meno che non abbia un bagno ogni 30 metri quadri. La politica dei volumi zero, del resto, pone difficoltà insormontabili per realizzare nuovi immobili. Migliaia i vincoli che permangono o vengono addirittura rafforzati, con divieto di cambio di destinazione d’uso da commerciale a residenziale. Divieto di apertura di nuove attività turistico-ricettive e ancora la previsione di aumentare il numero di alberi in città quando è sotto gli occhi di tutti che non si è in grado di gestire quelli che già ci sono.

E non manca, dulcis in fundo, la norma che consente l’indifferenza funzionale soltanto per i luoghi di culto e anche per quelle Onlus che comunque possono esercitare attività economiche equivalenti a quelle private, facendo così concorrenza sleale.

Insomma, siamo di fronte ad un totale fallimento e come diceva il grande presidente Ronald Reagan: più i piani falliscono più i pianificatori pianificano”.

Questo l’intervento del consigliere del gruppo Centro Emanuele Cocollini, vice presidente vicario del Consiglio comunale.

Piano Operativo, Andrea Asciuti (Capogruppo Gruppo Misto)

“Sull’adozione del Piano Strutturale e Piano Operativo, che rinnoverà il volto della città, intravediamo degli aspetti positivi ma anche negativi su cui ci lavoreremo con delle osservazioni per migliorarlo.Anche se avevamo una visione differente per quanto riguarda i trasporti, poiché credevamo nella costruzione della metropolitana, non ci opponiamo alla costruzione delle linee tramviare 3 e 4 poiché – spiega il capogruppo del gruppo misto Andrea Asciuti – è un mezzo che passa con regolarità, invece conserviamo delle grosse perplessità sul passaggio in piazza San Marco.

Accolgo in modo positivo i nuovi parcheggi in città, la ristrutturazione delle 800 case ERP, i nuovi studentati, anche se chiedo degli immobili a fitti agevolati anche per chi viene a lavorare con stupendi bassi in questa città, le 33 nuove aree verdi (anche se chiederò un approfondimento in Commissione per la permuta dei terreni a Ponte a Greve), la presenza di nuovi musei nei quartieri periferici, un piccolo luna park a tema storico proposto dal sottoscritto nel Lotto Zero ma chiediamo anche maggiori tutele per gli artigiani perché Firenze – ricorda Andrea Asciuti – è una città nata con le botteghe, chiediamo maggiori incentivi economici per permettere a tali figure di rimanere nel centro storico e, soprattutto, maggior immobili all’interno della Caserma dei Lupi di Toscana, alla Manifattura dei Tabacchi ed all’ex Meccanicotessile.

Ho grosse perplessità sullo scudo verde, pertanto chiedo di esonerare i residenti o chi viene a lavorare con i vecchi motori a diesel o a benzina oppure di andare incontro a questi lavoratori con dei seri incentivi economici.Sulla questione del nuovo Stadio a Campo di Marte e le nuove infrastrutture ad esso legato chiedo un maggior confronto con i comitati attraverso le Commissioni.Chiedo – spiega infine il capogruppo del Gruppo Misto Andrea Asciuti – anche maggior attenzione per il rifacimento delle fognature in questa città.Non sono d’accordo con una visione di limitare i Bed and Breakfast nel centro storico e sulla liberalizzazione dei centri di culto poiché bisogna far attenzione ad alcuni paesi come il Qatar e l’Arabia Saudita che possono finanziare le moschee”.

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