Firenze – PescAgri che vogliamo! Questo il titolo delle iniziative dell’Associazione Pescatori Italiani promossa da Cia-Agricoltori Italiani – in collaborazione con Cia Toscana – per la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione di acquacoltura e pesca artificiale. Tre incontri in Toscana: oggi, 12 ottobre, a Firenze presso il complesso di Santa Apollonia, il 13 a San Vincenzo (Li) e il 14 a Camporgiano (Lu), per accendere i riflettori sull’acquacoltura e la pesca artigianale, un patrimonio da salvare.
Ad aprire i lavori, accanto all’intervento di Valentino Berni, presidente Cia Toscana, sono stati il presidente dell’Assemblea legislativa Antonio Mazzeo e il presidente della commissione istituzionale per il sostegno, la valorizzazione e la promozione delle Aree interne della Toscana, Marco Niccolai.
“Vogliamo lanciare un messaggio: il futuro del nostro territorio passa anche attraverso la pesca, attraverso l’agricoltura, attraverso la capacità di sostenere chi vuole fare questo tipo di impresa, acquacoltura e allevamento di pesci”. Così ha esordito il presidente del Consiglio, apprezzando come il settore si sia messo in rete e si presenti con una voce unica per dialogare con le istituzioni. “Le istituzioni svolgono bene il loro lavoro se hanno la capacità di stare all’altezza dei bisogni delle imprese – ha sottolineato Mazzeo -.
Oggi c’è un tema che tocca milioni di italiani e milioni di attività, riguarda il costo del carburante, e credo che dobbiamo mettere in campo delle soluzioni per aiutare queste imprese; è il momento che lo Stato faccia la sua parte, che sia vicino in modo concreto a queste attività”. “Oggi, da qui, vogliamo mandare anche un messaggio di speranza – ha concluso il presidente – Queste aziende rappresentano una risorsa di sviluppo e occupazionale per tutta la Toscana: intorno a loro si può costruire lavoro e crescita, l’importante è riuscire a superare questa fase difficile, perché ognuno possa fare imprenditorialmente la sua parte”.
Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di Niccolai: “Come presidente della commissione aree interne ho molto apprezzato questa iniziativa, perché nelle aree più periferiche la pesca e l’acquacoltura rappresentano un valore dal punto di vista economico e occupazionale”. Secondo il consigliere regionale “si apre ora una stagione di opportunità, da un lato con il nuovo programma dei Fondi europei, che per gli investimenti in questo settore mette in campo 18 milioni di euro, dall’altro, in Toscana, con le tre aree in più rispetto a quelle appenniniche, dove ci sono dei finanziamenti dedicati da parte della Regione e dello Stato, per lo sviluppo economico e sociale: penso sia questo il momento per il mondo dell’acquacoltura di far sentire la propria voce, all’interno della definizione di queste strategie, per far valere il proprio valore come presidio economico occupazionale e, più in generale, per il tema della gestione dell’ambiente in questi territori, componente essenziale per lo sviluppo di queste zone”.
L’appuntamento è stato anche l’occasione per presentare l’associazione PescAgri, spaziando dalle attività nazionali a quelle territoriali, con un focus privilegiato sulle attività in Toscana, come sottolineato dalla presidente Rosa Giovanna Castagna.
I lavori sono quindi proseguiti con una tavola ritonda sull’acquacoltura, tra interventi di esperti e operatori di filiera, per concludersi con una degustazione di piatti tradizionali toscani e a base di pesce, per promuovere il valore nutrizionale e non solo dei prodotti ittici. Durante l’evento, non a caso, è stata anche allestita una mostra di prodotti tipici toscani (ittici e non).